mercoledì 28 settembre 2011

il castello di mercoledì 28 settembre



CASTELL'ALFERO (AT) - Castello Conti Amico

La più antica costruzione da cui ebbe origine l'attuale impianto del Castello, fu realizzata a partire dall'anno 1290 per opera del libero Comune di Asti e consisteva in una struttura fortificata dotata di una solida cinta muraria (la stessa esistente oggi, almeno nel tracciato). E' possibile che l'origine del castello sia ancora più remota, in quanto già a metà del XII secolo sulla collina del Paese, sorgeva una fortezza denominata "Castrum Alferii" che passò sotto il dominio di Asti a partire dal 1189, come attesta il Codice Astese. Negli anni successivi gli scontri tra Asti e il Marchesato si intensificarono ed ebbero come scenario proprio questi luoghi, i quali spesso furono saccheggiati e devastati, come avvenne nel 1290 per l'abitato di fondo valle di Castell'Alfero. Per un breve periodo Castell'Alfero fu proprietà del Marchesato, ma ritornò a far parte del territorio astigiano grazie alla mediazione di papa Urbano V nella disputa tra Galeazzo Visconti e Giovanni di Monferrato, e in seguito fu inserito tra le terre dotali di Valentina Visconti. Nelle carte dei documenti dotali si rileva che Castell'Alfero godeva di particolari prerogative in quanto aveva una sua amministrazione comunale e i suoi cittadini erano equiparati a quelli di Asti, con cui spesso erano in disaccordo, grazie ad una solenne dichiarazione del 1333. Nel 1616, durante la guerra di successione del Monferrato, Castell'Alfero venne distrutto e saccheggiato dal duca di Mantova e nel 1619 Carlo Emanuele I Savoia, ormai signore anche del comune di Asti, lo infeudò a Gerolamo Germonio. Qualche anno dopo il feudo fu venduto ad Alessandro Amico, controllore delle finanze dei Savoia, che fece del castello la propria residenza. Gli interventi che permisero di passare dalla primitiva struttura medievale alla configurazione attuale del Castello, sono dovuti proprio alla famiglia Amico. Una prima fase di lavori fu condotta nel XVII secolo, con il semplice restauro e l'ampliamento della fortificazione esistente. Una mappa dell'epoca indica come la casaforte realizzata nel '600 dai Conti Amico fosse un edificio semplice, composto da un blocco abitativo a tre piani fuori terra, con facciata principale a sud-est, e da una lunga manica a forma di C che racchiudeva al suo interno un piccolo cortile. Soltanto nei primi anni del '700 avvenne la trasformazione decisiva, dopo la quale mutò completamente la struttura architettonica del castello, trasformanto da semplice edificio militare ad elegante residenza barocca. Sono rimaste poche tracce del castello preesistente, riscontrabili nei bastioni e in un tratto di cortina sul lato sud. La conversione funzionale della costruzione seicentesca fu merito del genio e della fantasia di Benedetto Alfieri, zio del più famoso Vittorio. Verso ovest, addossato alla manica del vecchio edificio, egli realizzò un nuovo blocco abitativo, che raccordò con quello già esistente mediante un avancorpo contenente due nicchie sovrapposte, dal quale si dipartivano due serie simmetriche di portici ad archi ribassati; esse sostengono una terrazza al livello del primo piano, a cui si accede esternamente da una singolare scala a chiocciola sul lato ovest del castello. In sostituzione della vecchia facciata venne a definirsi quella attuale, molto più articolata della precedente, nonchè esteticamente più efficace: al centro vi è una grande imponente nicchia alta come l'intero edificio, che ricorda il Palazzo Mazzetti ad Asti ed il Palazzo Ghilini ad Alessandria, entrambi realizzati dall'Alfieri. Estintasi la famiglia Amico nel 1832 la proprietà passò ad Arborio Mella, in seguito agli Ottolenghi di Asti, e nel 1905 il palazzo fu acquistato per 64.000 Lire dal Comune per farne la propria sede. Il Salone Verde, così denominato per il colore predominante nel suo arredo, è senza dubbio l'ambiente più prestigioso realizzato da Benedetto Alfieri in occasione del suo intervento sul Castello. Con la sua grazia e la sua eleganza, esso sostituì nella funzione di Salone delle feste, l'austero ed imponente Salone Rosso, antico locale di rappresentanza della casaforte. Il pavimento fu realizzato in piastrelle di ceramica di Vietri. Ai giorni nostri il Salone Verde ospita occasionalmente mostre, rassegne, convegni e concerti da camera mentre il Salone Rosso è la sede del Consiglio Comunale.

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