sabato 14 marzo 2015

Il castello di domenica 15 marzo






MORICONE (RM) – Castello e Palazzo Savelli

Risale al XIII secolo la prima citazione storica che fa riferimento al paese. In un atto del 1272, conservato nell'Archivio di Santo Spirito in Sassia, si parla di un castello edificato sul Monte Morrecone dalla famiglia dei conti di Palombara, i “De Palumba”. In seguito venne acquistato dai Savelli che lo aggiunsero ai loro feudi e lo conservarono fino agli inizi del Seicento, quando per una grave crisi economica che attanagliava questa antica famiglia della nobiltà romana, furono costretti a venderlo al principe Marco Antonio Borghese (1611) per la cifra di 100.000 scudi più la metà del castello di Pietraforte. Il principe Borghese, entrato in possesso dell'abitato, realizzò molte importanti opere che trasformarono il volto di Moricone. Portò l'acqua dalle sorgenti di Casoli, costruì due mole a grano e due a olio, innalzò un altro Castello (il palazzo baronale, dall’altra parte della piazza, un edificio austero, così all’esterno come all’interno. Evidentemente pensato più per funzioni di presidio del territorio che come residenza signorile) e compì bonifiche e altri lavori, come l'apertura di una nuova porta (Porta Nova) nel vecchio muro di cinta. Dal 1871 i Torlonia subentrarono ai Borghese grazie ad un vincolo matrimoniale. Infine pochi decenni fa i possedimenti passarono agli Sforza Cesarini per essere poi venduti e lottizzati fra gli abitanti del luogo. Il castello, in buone condizioni, si estende sul punto più alto del Monte Morrecone. L'incastellamento del paese avvenne durante il X secolo. Il principe Borghese ne concesse l'uso a Suor Colomba Serantoni (1701-1781), che vi fondò l'ordine monastico de “Le Oblate di Santa Chiara” ed istituì un educandato per giovinette all'interno del castello. Successivamente subentrarono le suore di Nostra Signora del Rifugio in Monte Calvario. Oggi la parte comunale è sede della biblioteca del paese e dell'Archivio Storico ricostruito nel 1992 dal Comune di Moricone insieme alla Regione Lazio e all'Università Agraria di Moricone. Come in tutti i castelli, anche in quelli della Sabina e in quello di Moricone sono evidenti le finalità di difesa, come dimostrano le alte mura, i torrioni, il fossato e il ponte levatoio. E’ interessante notare come i castelli più grandi fossero dotati di tali sistemi di difesa in progressione verso l’interno, così da consentire successivi arretramenti. La base delle mura, in apparenza illogicamente sporgente verso l’esterno, serviva a rendere più difficile il "lavoro di zappa" degli eventuali assalitori che cercavano di penetrare attraverso gallerie sotterranee. I becchetelli, i piccoli archetti che sostenevano la parte più alta delle mura, costituivano un’ultima difesa dalla scalata. I merli, infine, la cui funzione di protezione era evidente, erano costruiti a coda di rondine nei castelli di parte ghibellina - schierati cioè con l’imperatore – e rettangolari in quelli di parte guelfa – alleati del papa – nell’interminabile antagonismo che nel corso del medioevo vide contrapposti l’impero e il papato. E’ curioso notare come i chiodi infissi nel portone di difesa servissero a tagliare il filo delle ascie degli aggressori e come gli angusti corridoi si sviluppassero in senso orario, per agevolare i difensori nel duello con la mano destra. I castelli della Sabina, infine, non erano utilizzati soltanto come difesa ma anche come rifugio per gli armati che esigevano i "pedaggi". Essi, infatti, erano posti su una delle vie più importanti utilizzate dai pellegrini allemanni (germanici) nel loro viaggio verso Roma. Qualche scorcio del castello è visibile in questo video di “Viaggio in Sabina”: https://www.youtube.com/watch?v=J-zK2FYWQSs. Per quanto riguarda il Palazzo baronale, nel 1748 viene sommariamente così descritto nell’ Archivio Segreto Vaticano, fondo Borghese, busta 643a: "... Vedesi prima d'entrare in questo luogo in una larga piazza il palazzo baronale, opera degli antichi possessori di questo feudo, consistente in tre piani cioè uno terreno, l'altro nobile ed altro superiore per la famiglia, copioso di stanze a volta, insomma a sufficienza capace per abitazione d'un principe...".

Foto: riguardano il Palazzo baronale Savelli. La prima è una cartolina della mia collezione, la seconda è da immobiliare.mitula.it

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