sabato 21 novembre 2015

Il castello di domenica 22 novembre






CIVITAVECCHIA (RM) – Forte Michelangelo

Il Forte Michelangelo è una fortezza che protegge il porto di Civitavecchia. Tra il X e l'XI secolo, in posizione dominante tra le rovine dell'antica città e del porto devastato, sorse una rocca e lentamente accanto ad essa si formò un piccolo borgo, lungo l'antica strada romana. Già nel Duecento e nel Trecento il porto di Civitavecchia venne usato come approdo, sia pure ancora mal collegato e privo di attrezzature. Con la riorganizzazione dello Stato della Chiesa, iniziata dopo il Concilio di Costanza (1414-18), Civitavecchia riacquistò lentamente un assetto urbano organico e il suo porto venne restaurato e la città si arricchì di pregevoli edifici che le fonti del tempo attribuiscono a Bernardo Rossellino. La riscoperta dell'allume sui monti della Tolfa e l'esigenza di organizzare l'esportazione del prezioso minerale, determinarono la definitiva rinascita del porto. Dopo i saccheggi, gli incendi e le stragi subiti dalla città verso la fine del 1400, perdurando la continua minaccia dei pirati che infestavano il mare delle coste civitavecchiesi, Giulio II della Rovere, salito al soglio pontificio nell'anno 1503, rendendosi particolarmente conto della necessità di mettere in stato di efficiente difesa il porto di Civitavecchia, decise di munire la città di una fortezza che, oltre a difendere il porto, chiave di ogni comunicazione con Roma, assicurasse una tranquilla esistenza ai cittadini che, per sfuggire alle invasioni nemiche, erano stati costretti a trovare rifugio sui monti vicini. Il restauro venne affidato ai maggiori architetti della corte pontificia, tra cui Giovannino de’Dolci, Baccio Pontelli e Donato Bramante, al quale Giulio II della Rovere commissionò il progetto della fortezza che ancora oggi domina il bacino portuale. Fra i frequentatori celebri vi fu anche Leonardo da Vinci che studiò accuratamente e disegnò gli edifici romani ancora superstiti. Il forte, di imponenti dimensioni (è tra i più vasti che in quella epoca siano mai stati costruiti), ha la forma di un quadrilatero (la cui pianta misura circa 100 x 120 metri) con quattro torrioni angolari e il Maschio di forma ottagonale. Su uno dei torrioni, quello di levante, è presente il simbolo appartenente allo stemma di papa Giulio II (che fece edificare questa fortezza) ovvero un albero di rovere; sta a simboleggiare il luogo in corrispondenza del quale Giulio II, il 14 dicembre 1508, benedisse e murò la pietra angolare. Ma il Bramante, morto l'11 Marzo 1514, non ebbe la soddisfazione di veder compiuta l'opera. I lavori continuarono sotto la direzione dei due allievi Giuliano Leno ed Antonio da Sangallo il Giovane. La fortezza fu completata nel 1537 sotto il pontificato di Paolo III Farnese, grande mecenate delle arti. Una tradizione locale priva di riscontri vorrebbe che il maschio, ossia il torrione principale della fortezza, sia stato progettato da Michelangelo Buonarroti, da cui il nome di Forte Michelangelo. I bastioni sono così chiamati: San Paolo,San Pietro, San Romolo e San Giulio. Secondo i punti cardinali sono San Paolo a sud-est, San Pietro a sud-ovest, San Romolo a nord-ovest e San Giulio a nord-est. Secondo alcuni testi sono noti anche come San Colombano, Santa Ferma, San Sebastiano e San Giovanni. Le muraglie del Forte sono rivestite di travertino e tutto intorno correva il fossato, oggi scomparso e la cui colmatura cela sotto terra tutto lo zoccolo al di sopra del quale la scarpata leggermente si inclina. In alto la muraglia ritorna a piombo, circondata presso la sommità da un vago cornicione sorretto da mensole di fattura classica. Le muraglie sono coronate da parapetti, aventi aperture più o meno ampie a seconda dell'uso: per gli archibugi o per i cannoni. Il Forte poteva essere completamente isolato dal resto della fortezza onde potervi concentrare l'estrema difesa. L'antico ingresso si apriva tra il Maschio e la torre dal lato di ponente, si vede ancora la carrucola di bronzo che serviva per abbassare ed alzare il ponte, sugli stipiti è scolpito l'ordine: "LASCIATE L'ARME". Nel torrione di San Sebastiano è ricavato anche un corridoio sotterraneo, come uscita segreta della fortezza verso terra. Si suppone che sbucasse all'interno delle mura di cinta della città. Nel torrione di Santa Firmina, una volta a diretto contatto con il mare, è sistemata fin dall'origine una piccola cappella in onore della Santa Patrona della città. La fortezza si estende per intero sopra un vasto edificio romano di età imperiale, forse caserma dei classiari distaccati qui per i bisogni della flotta e del porto Traiano. L'edificio, in parte esplorato, rivelò un vasto ambiente conservante quasi per intero un bel pavimento a mosaico di stile geometrico. Sede della Capitaneria di Porto, il Forte Michelangelo è stato recentemente al centro di un’importante opera di riqualificazione del porto storico di Civitavecchia, fortemente voluta dall’Autorità Portuale con la supervisione della Soprintendenza. Per chi è di passaggio e ha a disposizione poco tempo, si consiglia una piacevole passeggiata lungo il nuovo percorso pedonale che circumnaviga il Forte, caratterizzato da ampie aiuole verdi ed un incantevole specchio d’acqua che gira intorno alla Fortezza, come a voler ricordare il mare che in passato ne lambiva le mura. Per ulteriori approfondimenti, consiglio di visitare la scheda di Marisa Depascale su http://www.mondimedievali.net/castelli/Lazio/roma/civitavecchia.htm, in cui troverete anche video e foto del monumento.

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Forte_Michelangelo, http://www.civitavecchia.com/luoghi-monumenti.html, http://civitavecchia.portmobility.it/it/il-forte-michelangelo

Foto: la prima è una cartolina della mia collezione, la seconda è di scolore su http://www.panoramio.com/photo/10918840

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