giovedì 16 febbraio 2017

Il castello di giovedì 16 febbraio






CASELLA (GE) - Palazzo Fieschi

Il primo documento storico su Casella, nel quale il paese è citato con l'antico toponimo longobardo di Redigabio, risale al 1196, ma il borgo ha probabilmente origini molto più antiche, riconducibili all'epoca romana, legate alla presenza di importanti vie commerciali, che qui si intersecavano: la strada di fondovalle (attuale SP 226), che con l'avvento dei Fieschi nel XIII secolo fu chiamata "Strada dei Feudi Imperiali", perché collegava tra loro i vari castelli fliscani della valle e la "Via del Sale", che collegava il porto di Genova con le città della pianura padana, ed era una delle più importanti tra le numerose vie del sale che collegavano la costa ligure con l'entroterra padano. Questa strada, valicato l'Appennino alla Crocetta d'Orero, passava lo Scrivia presso Casella, proseguendo poi per la pianura padana attraverso Crocefieschi, Vobbia e la val Borbera. Nel XII secolo il borgo di Redigabio appartenne ai vescovi della diocesi di Tortona (ed ancora oggi la parrocchia di Casella fa parte della diocesi tortonese). Nel XIII secolo, come altri centri dell'alta valle Scrivia, passò a far parte dei feudi imperiali, possedimento della famiglia Fieschi, sotto l'egida degli Asburgo. Il dominio fliscano durò per circa cinque secoli, fino alla fine del Settecento quando i feudi imperiali furono soppressi da Napoleone Bonaparte, che con il suo esercito aveva occupato la Repubblica di Genova e tutta la Liguria. Del passato feudale resta oggi il palazzo Fieschi, sito nella piazza principale, oggi denominata piazza XXV Aprile, fatto costruire dai Fieschi sul finire del XVII secolo, molto probabilmente nel 1691 con la definitiva configurazione della piazza, proprio all'incrocio dei due principali assi viari. Nel 1678 il grande feudo che dominava la zona fu diviso nei due territori autonomi di Savignone e di Crocefieschi: Casella fu posta sotto la giurisdizione savignonese. In questo periodo si verificò un forte incremento demografico, che portò anche ad un miglioramento delle condizioni economiche del paese. Il Palazzo Fieschi, che costituisce un valido esempio di architettura genovese a cavallo tra tardo rinascimento e barocco, rientra nella tipologia delle cosiddette "volte mercantili", edifici a preminente vocazione commerciale. Si sviluppa a pianta quadrata e a due piani di altezza, dotato di una corte interna a cielo aperto un tempo porticata. Il complesso architettonico è dominato da una poderosa torre centrale anch'essa quadrata, destinata presumibilmente a funzioni di avvistamento. Un tempo sulla torre era affrescata una Madonna e all'interno erano allevati i piccioni viaggiatori indispensabili per le comunicazioni dell'epoca. Sulla facciata della torre è visibile lo stemma gentilizio dei Fieschi. Nel braccio occidentale dell'antico palazzo era allestita una grande stalla con soprastante fienile, mentre la parte di nord-est era occupata da una osteria con possibilità di alloggio. Solo la parte rivolta a mezzogiorno e prospettante l'ampio giardino era riservata al Conte, che vi soggiornava nella bella stagione. Gli altri ambienti, compreso l'intero fabbricato al lato di levante della piazza denominato Palazzetto, erano adibiti a magazzini merci. Al centro dei due edifici, in asse coi portoni che alla sera venivano chiusi, passava la strada che collegava il capoluogo feudale di Savignone con Casella. Il palazzo ebbe soprattutto funzioni amministrative e di controllo merci, ma in alcuni periodi fu anche residenza estiva dei Fieschi.

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Casella_(Italia)#Storia, https://it.wikipedia.org/wiki/Palazzo_Fieschi_(Casella), http://www.culturainliguria.it/cultura/it/Temi/Luoghivisita/architetture.do;jsessionid=FA8CA0052C2C0F776D2B5E64058DC4D5.node2?contentId=28845&localita=2073&area=209

Foto: la prima è di Wilmar Santin su http://mapio.net/s/48910358/, la seconda è di Davide Papalini su https://it.wikipedia.org/wiki/Palazzo_Fieschi_(Casella)#/media/File:Casella-palazzo_Fieschi-complesso1.jpg

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