lunedì 19 ottobre 2020

Il castello di martedì 20 ottobre



VELO D'ASTICO (VI) - Castello di Velo

Pare sia sorto nel X secolo per ostacolare le scorrerie degli Ungari ed è registrato in tutti i diplomi imperiali a partire dall'anno Mille. La costruzione nel corso dei secoli fu sempre più imponente e fortificata. Il Pagliarino, ad esempio, ricorda che nel 1184 Viviano, figlio di Tomaso di Velo, "fece restaurare la sua casa et habitazione nel castello di Velo", danneggiata dalla guerra. Circa una cinquantina di anni dopo (1230), il castello fu diviso fra alcuni membri della famiglia, che tuttavia trovarono conveniente mantenere indivisa la torre "per la difesa delle sue persone contro le insidie de' suoi nimici". E tra questi va appunto ricordato Ezzelino III il Tiranno, con il quale i Velo, pur riconoscendo l'autorità imperiale, non scesero mai a patti. La famiglia dei Conti Velo era molto importante e già dall’inizio del 1200 apparivano nella classe nobiliare dei Castellani. Il loro dominio si estendeva su tutta l’alta Valle dell’Astico e la Val Posina. Copriva le montagne intorno, l’altopiano di Tonezza e poi su fino a Lavarone e Folgaria. Questo castello - come riporta il Maccà - era fortissimo, ben fornito di munizioni e di vettovaglie. E ivi con quelli "della famiglia Velo... molti altri loro amici erano... ridotti, non tanto per la difesa del castello, quanto per fuggire la rabbiosa crudeltà de' Vicari Imperiali". In quegli anni Velo era difeso da "Castellano Giudice" che ripetutamente e invano era stato invitato dal tiranno alla sua corte. A ogni invito aveva risposto "che sempre sarebbe fedelissimo all'Imperatore ma che dal suo castello non voleva uscire". Per cui vedendo che "né per forza né per frode poté venir da lui superato... disperato Ezzelino si partì". Nel 1288 però, caduto in mano ai padovani, il castello fu distrutto. Se l’informazione è corretta, l’ultimo proprietario fu Olderico di Velo. Venne successivamente ricostruito e alla fine del Cinquecento dominava ancora la valle. Attualmente, cadute da tempo le torri di cinta e l'ampio perimetro di mura, forse utilizzate per innalzare la sottostante villa e la chiesa, di esso rimane soltanto una parte della torre circolare e un tratto di mura lungo una decina di metri. Nonostante il suo utilizzo durante le due guerre mondiali, il castello rimase abbandonato a sé stesso per diversi anni. Fu solo nel 1974 che Alberto Campolongo decise di contattare il Gruppo Alpini di Velo. Campolongo aveva acquistato la proprietà nel 1951 ed era deciso a donarla perché venisse trasformata in un luogo sacro ai Caduti di tutte le guerre. Suo fratello era infatti morto in Africa. Dopo il passaggio di proprietà, lo studio del progetto venne affidato all’architetto Pietro Marconi. Nel 1975 venne eletto il Comitato per il restauro del castello di Velo, con Gildo Ceribella presidente. Sabato dopo sabato, nel tempo libero, gli alpini si diedero da fare: resero sicura la strada di accesso e caricarono il materiale di cui avrebbero avuto bisogno. 2.750 ore lavorative a costo zero. 74 volontari, per la maggior parte alpini. Un capolavoro di sacrificio ed entusiasmo! Per trasformare il castello in luogo sacro vennero inserite delle lapidi. Inoltre, lungo il sentiero, venne aggiunto il Calvario degli Alpini: 19 stazioni per ricordare i luoghi in cui caddero le penne nere. All’interno della torre vennero posizionati alcuni oggetti, tra cui il cappello emblema degli alpini, un cartiglio in rame a ricordo dei caduti, un dipinto di Gemmo Lanfranco di Thiene e il busto ligneo della Madonnina Mutila (recita la targa: “Madonna Mutila, venerata fin dal 1812 nella chiesa di Velo, raccolta da Don Innocente Stella tra le macerie della guerra 1915-18, affidata da Don Bevilacqua a Isetta Dal Bianco che in questo sacrario la volle regina di pace.”). Dal Castello si può godere di una vista panoramica che domina tutta la vallata del fiume Astico. Altri link suggeriti: https://sites.google.com/site/famigliavelo/06-castelli-di-velo, https://www.facebook.com/lovevelodastico/videos/il-castello-di-velo-dastico/1988132777880895/ (video di lovevelodastico)

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Velo_d%27Astico#Architetture_militari, testo di Martina Polelli su https://www.lovevelodastico.it/castello-di-velo-dastico/, testo di Chiara Signorini su https://www.minube.it/posto-preferito/castello-di-velo-a874741

Foto: entrambe di MAURY54, su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/240830/view e su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/240898/view

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