martedì 16 marzo 2021

Il castello di lunedì 15 marzo



FRANCAVILLA BISIO (AL) - Castello

Una bolla papale del 13 dicembre 1375 consente di poter documentare come il territorio giurisdizionale che a partire dal XIV secolo prese il nome emblematico di Francavilla, fosse occupato dall’antica Bassignana di Val Lemme. Anzi, nel sopra citato documento i due toponimi sono accomunati: il nuovo di Francavilla per designare specificatamente il castello e la villa fondati in alto nella collina e l’antico di Bassignana e Bassignanella ad indicare il superstite agglomerato urbano sottostante, nella pianura, risorto già intorno al Mille, presumibilmente dalle rovine saracene. I due toponimi crearono dubbi e confusioni: agli esperti della materia Francavilla – che significa città fruitrice di esenzioni e fondata da uomini liberi – parve un borgo privo di storia, e non mancò chi finì per attribuire eventi storici pertinenti a Bassignana di Val Lemme alla Bassignana fondata nella regione di Valenza nei pressi del fiume Po. Alla carenza di letteratura su Bassignana di Val Lemme quale borgo feudale, fa riscontro una prodigalità sulla Bassignana monastica nel cui territorio, a partire dal XII secolo esiste la grancia cistercense di S.Maria, membro dell’Abbazia di Rivalta Scrivia. I documenti testimoniano che all’epoca sopra citata il borgo avesse il castello, le mura di cinta con le porte, la Chiesa di S.Maria delle Vigne già documentata nel 1172, il mulino e la fornace sul castello, in particolare, un documento del 15 luglio 1181 si impone alla considerazione degli storici. Il 6 aprile 1217 l’imperatore Federico II confermava nel possesso dell’Abbazia di Rivalta alcune grange cistercensi tra cui quella della Val Lemme ed il 13 marzo 1231, proprio in questa circoscrizione monastica si stipula il trattato tra Genovesi ed Alessandrini. Nel secolo XIV intorno al 1340, il nome di Bassignana di Val Lemme scomparve gradualmente per assumere quello di Francavilla. Documentazioni datate 1343, 1375 e 1390 parlano di Francavilla e di Bisio relativamente ai confini, alle rogge per l’irrigazione, alla cessione di boschi (rovereta). Anche di Bisio il cui toponimo sembra derivi dall’antico appellativo ligure dato al mirtillo (boso), frutto presente nei boschi del luogo, si hanno tracce documentate a partire dal 1419, quando il Pontefice Martino V prese in consegna il castello e Filippo Doria, feudatario di Mornese, divenne nuovo feudatario di Bisio nell’anno 1463. Il castello sovrasta l’abitato di Francavilla. L’attuale costruzione è il risultato di successivi ampliamenti e ristrutturazioni dell’antico torrione esistente fin dal X secolo. L'edificio fu dimora degli Spinola di Arquata a partire dal XIV sec. i quali passarono la proprietà ad una ricca famiglia di discendenza spagnola che lo conservò fino al XVIII sec. e successivamente fu acquistato dalla famiglia Guasco nel 1780, i cui discendenti (il conte Cesare Giriodi Panissera di Monastero), ne detengono ancora oggi la proprietà. L’edificio è collocato in posizione dominante e si presenta con una monumentale torre quadrata, un corpo bel articolato, fossato e ponte levatoio. Durante il secondo conflitto mondiale fu trasformato in base logistica per l’armata tedesca. Una curiosa leggenda coinvolge il castello di Francavilla ed i suoi inquilini; sembra infatti che nel castello, attorno al 1935, fu ospitata la prima coppia di gatti di razza birmana, con la loro numerosa progenie, per la prima volta giunta in Europa. Secondo lo scrittore Marcel Reney, i gatti erano stati affidati al Duca di Aosta, il quale a sua volta, lì donò alla cugina, la Contessa Giriodi Panissera, al tempo proprietaria del castello. Altri link suggeriti: https://www.distrettonovese.it/la-leggenda-dei-gatti-birmani-e-il-castello-di-francavilla-bisio/, https://www.preboggion.it/CastelloIT_di_AL_Francavilla_Bisio.htm, https://www.archiviostorico.net/guide/pdf/Francavilla.pdf, http://www.francavillabisio.com/PDF/PresentazioneUNPLI2b.PDF, https://www.youtube.com/watch?v=sZmaM6C7FvA (video di L'inchiostro fresco)

Fonti: http://www.comune.francavillabisio.al.it/testi.php?id_testi=22, https://storiediterritori.com/2017/10/25/il-castello-di-francavilla-bisio/, https://cicloturismo.piemonte.it/ita/castello-di-francavilla-bisio

Foto: la prima è di Davide Papalini su https://it.wikipedia.org/wiki/Francavilla_Bisio#/media/File:Francavilla_Bisio-castello1.jpg, la seconda è presa da https://storiediterritori.com/2017/10/25/il-castello-di-francavilla-bisio/

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