lunedì 29 giugno 2015

Il castello di lunedì 29 giugno






TAORMINA (ME) – Castello saraceno

Il Castello Arabo-Normanno di Taormina (detto anche Castello di Monte Tauro) sorge in posizione elevata (m. 397 s.l.m.) e domina l'omonima cittadina. Questa sua posizione lo connota certamente, assieme al Teatro Antico, come una delle due acropoli che fin dai tempi remoti costituivano punti strategici di controllo delle vie di passaggio da Catania a Messina (fino al 1830 infatti, con la costruzione della strada litoranea, la direttrice nord-sud passava obbligatoriamente per il territorio di Taormina). Al Castello si arriva attraverso uno scalinata intagliata nella roccia, che partendo dalla suggestiva chiesetta della Madonna della Rocca si inerpica fino a raggiungere una porta, preceduta da un avancorpo scoperto e sorvegliato da camminamenti di ronda. I resti delle cortine murarie esterne (normanne) si innalzano per più di quattro metri. Al contrario i resti murari interni, a causa di rovinosi crolli, consistono per un'altezza di non più di un metro. Sempre all'interno sembra possibile riconoscere resti murari di un precedente impianto. Ancora oggi si possono notare le cisterne per la raccolta delle acque piovane ed un corridoio sotterraneo per il deposito di vettovaglie ed armi. Il maniero si presenta come una struttura di forma trapezoidale a cortile cieco ed è dotato di una torre, che era adibita a postazione di vedetta. Come attestano le prime fonti scritte a riguardo, fatta salva l'ipotesi di antichissimi insediamenti già in era protostorica, la prima costruzione del Castello di Monte Tauro risale all'età bizantina, rappresentando a lungo uno degli avamposti di difesa nella guerra contro gli Arabi. Quando questi ebbero il sopravvento, probabilmente lo distrussero per poi riedificarlo in seguito. è nota una rivolta alimentata dai cristiani di Taormina contro l'invasore arabo durante l'anno 962 d.C. Le conseguenze della fallita ribellione furono funeste: non si conosce, sebbene si possa facilmente immaginare, la sorte dei capi della rivolta; al contrario si conosce benissimo che le fortificazioni dell'abitato furono rase al suolo, nel 969 d.C., per ordine dell'emiro 'Ahmad. Al 1079 risale l'assedio normanno, portato a compimento attraverso un'abile strategia condotta dal conte Ruggero. L'imprendibilità della rocca, infatti, fu una caratteristica mantenuta anche in epoca mussulmana. I normanni, al fine di evitare un lungo assedio, edificarono intorno all'abitato 22 torri lignee. Lo scopo delle strutture provvisorie era quello di controllare e tagliare ogni possibile rifornimento e contatto con l'esterno. Questa strategia costrinse Taormina alla capitolazione pochi mesi dopo l'inizio dell'assedio. Furono i Normanni a completarne la struttura, per cui adesso si parla di una struttura essenzialmente normanna o federiciana. Nel 1134 l'abitato è sottoposto al monastero di S. Salvatore della Placa. Del 1150 è la notizia di Edrisi riguardo alla presenza di una fortezza «difendevole» edificata sulla sommità di una rocca, sovrastante l'abitato; anche lo storico della dominazione normanna in Sicilia e Italia meridionale, il cosiddetto Ugo Falcando, distingue, infatti, l'abitato fortificato dalla fortezza, sorta su di una rupe sovrastante il paese. Durante il dominio di Federico II, il castello di Taormina è governato da un castellano. Risale al 1353 una fonte, la quale distingue il castello della "Mola" da quello di Taormina, definito «inferius». Al XV secolo si documentano restauri e modifiche alle mura della fortezza. Dopo una fase di abbandono, il castello forse venne utilizzato come residenza, come fa supporre la presenza di antichi materiali da risulta all'interno delle mura. Si arriva così alle soglie del '600, quando si assiste ad una “risignificazione” del sito in senso religioso, con tutta la zona di Madonna della Rocca, nell' ambito di una vasta operazione di recupero dei culti ad opera del Vicario Raineri, artefice di numerose “riscoperte” tra cui la attuale Chiesa di S. Pancrazio. Purtroppo inaccessibile da diversi anni (per non dire decenni!), questo monumento, sia per il suo elevatissimo interesse storico che per la splendida posizione panoramica, dovrebbe diventare fruibile al pubblico. Dopo alcuni lavori di consolidamento e restauro (tra il 2005 ed il 2006) tutti si aspettavano la sua imminente apertura, ma purtroppo a seguito dei lavori si è assistito solamente alla sua chiusura con un bel lucchetto, molto grosso e luccicante. In realtà, privo della minima manutenzione, rischia letteralmente di sgretolarsi giorno dopo giorno. Altri link da consultare: http://www.etnanatura.it/sentieri/sentieri.php?nome=Castello_Saraceno_Taormina, video di ladybird177 (https://www.youtube.com/watch?v=e8X0YMck95k), http://www.blogtaormina.it/2014/10/06/il-sentiero-dei-saraceni-antica-via-di-collegamento-tra-taormina-e-castelmola/191313.

Nessun commento: