domenica 28 febbraio 2016

Il castello di domenica 28 febbraio






SAN POLO D’ENZA (RE) – Rocca

In età romana, a seguito dell’affermarsi della importante direttrice viaria che collegava l’ insediamento di Brescello con Taneto e la val d’Enza, si assistette ad una notevole diffusione di insediamenti sparsi, prevalentemente costituiti da fattorie agricole ed anche piccole formazioni urbane, come ad esempio la cittadina gallo-romana di Luceria, situata a breve distanza a sud di San Polo. Questa stessa “direttrice” mantenne importanza anche durante l’Alto Medioevo, periodo durante il quale il territorio fu frequentato da popolazioni barbariche e si affermò in zona la cosiddetta “ feudalità canossana”, che a cavallo del X-XI sec. diede origine al poderoso apparato strategico difensivo che faceva capo alla contessa “Matilde di Toscana” e di cui San Polo costituì un importante avamposto nella val d’Enza. La collocazione dell’abitato di San Polo allo sbocco della montagna nella pianura padana ne faceva infatti un fondamentale snodo strategico lungo la percorrenza che raccordava tra loro il vicino castello di Canossa con Parma ed i vasti territori di pianura: conseguentemente sin dal IX secolo vi fu eretto un importante castello che presidiava il guado sul torrente Enza. Tutti gli storici concordano nell'affermare che l'imperatore Enrico IV sostò presso il castello di San Polo nell'ottobre del 1092 prima dello scontro con le truppe della contessa Matilde. Nel 1070 il territorio passò dalle mani della Chiesa di Reggio Emilia al dominio del duca di Toscana Bonifacio III di Canossa, poi ai Visconti, agli Estensi e, nel 1633 ai Gherardini di Montagliari sino all'eliminazione dei diritti feudali con il regime napoleonico. Del passaggio dei Gherardini, che hanno governato per il numero maggiore di anni, le testimonianze storiche sono ampie (si deve a loro anche la costruzione della rocca nell'attuale configurazione e la torre dell'orologio). Lo stesso marchese Gian Francesco Gherardini venne chiamato per breve tempo a fare il primo cittadino della città al momento dell'unità d'Italia (il loro stemma è l'unico assente dal blasone cittadino). Nonostante le molteplici distruzioni e ricostruzioni avvenute nel corso dei secoli, l’area del castello di San Polo conserva anche oggi un notevole interesse culturale e costituisce attualmente il più importante nucleo storico dell’intero territorio comunale. Il nucleo architettonico più rappresentativo è ancora oggi quello del castello, attuale sede municipale. Il torrione, anche chiamato Torre dell'Orologio e risalente al Quattrocento, è ancora integro. Sono visibili il portale maggiore che serviva per l'ingresso dei carriaggi e quello minore per i pedoni. Si notano le grandi fenditure nelle quali erano inserite le catene per il recupero del ponte levatoio. Sull'edificazione del castello non si hanno documenti ufficiali da cui dedurre con precisione la data della fondazione, ma tutto fa pensare che questa sia posteriore a quella della vecchia "plebs" di Caviano. La rocca risultava circondata da fosse molto profonde, era provvista di cinta, di torri, di ponte levatoio. L'area del castello raggiungeva dimensioni notevoli poiché oltre alla rocca vera e propria, entro le mura esterne vi erano diverse torri, abitazioni e la cappella Marchesi con l'attigua Chiesa del Santissimo Sacramento. Ben presto fu costruita all'interno del Castello una cappella dedicata a S. Paolo, che diede poi il nome al "Castrum Sancti Pauli". La rocca, gravemente danneggiata durante la guerra di successione spagnola, fu ricostruita alla fine del XVIII secolo, adattandola a prestigiosa dimora patrizia. Nell'estate del 1978 l'Amministrazione Comunale si impegnò nel recupero dell'edificio, riconsegnando ai cittadini la sede del loro Municipio nella forse più prestigiosa costruzione del paese. Nella sala degli affreschi del castello, è conservato l'antico gonfalone del comune, simbolo della municipalità sampolese fin dall'Ottocento, che riporta l'immagine del Santo, del paese ai piedi delle colline e gli stemmi delle famiglie che hanno governato San Polo. Alla base della Rocca, inaugurato nel 40° anniversario della Liberazione, è un monumento di Graziano Pompili: Il Gigante Abbattuto. Proprio di fronte all'antica Rocca, sorge la chiesa parrocchiale del Castello, all'interno della quale si può ammirare un bel dipinto cinquecentesco opera di Niccolò dell'Abate e raffigurante l'Adorazione dei Magi. Per approfondire le notizie storiche suggerisco questo link: http://geo.regione.emilia-romagna.it/schede/castelli/index.jsp?id=3456&pagina=1


Foto: la prima è una cartolina della mia collezione, la seconda è presa da http://mapio.net/s/51921284/

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