mercoledì 24 febbraio 2016

Il castello di mercoledì 24 febbraio






CHIURO (SO) - Torre di Castionetto

La massiccia torre che sorge a Chiuro in contrada Castionetto ad una altitudine di 689 mt s.l.m. Alcune caratteristiche costruttive hanno portato degli studiosi a collocare la sua edificazione attorno al XIV secolo, mentre invece appare accertata con maggiore sicurezza l'appartenenza dell'edificio al nobiluomo Stefano Quadrio, fedele dei Visconti, e vincitore della battaglia di Delebio nel corso della quale, fra il 18 e il 19 novembre 1432, le truppe viscontee ebbero ragione dell'esercito della Repubblica di Venezia che aveva occupata buona parte della Valtellina. La torre sorge in posizione importante, sulla soglia del versante sinistro idrografico della Val Fontana, lunga vallata la cui testata fa da spartiacque con la Val Poschiavo in territorio elvetico. Considerata la solidità della struttura, con muri che alla base raggiungono i 2,5 m di larghezza, la torre aveva certamente un ruolo non solo di avvistamento ma anche difensivo. Infatti, nel 1487 la torre, difesa da Zenone Groppello, fu un valido baluardo contro la tentata invasione dei Grigioni. Edificata con grossi blocchi di pietra, ha pianta quadrangolare di circa undici metri per lato. Al suo interno una scala mette in comunicazione i vari piani. La torre non si è ben conservata in tutta la sua altezza e quindi non è stato possibile risalire alla tipologia della copertura. La facciata più importante è quella rivolta a Sud che presenta tre aperture: a piano terreno è il moderno ingresso, ricavato durante le opere di restauro da una preesistente sbrecciatura aperta in epoche recenti. La porta di accesso originaria è invece situata all'altezza del primo piano, spostata un poco sulla destra, mentre al piano superiore s'apre una finestra in posizione centrale. La posizione dell'antico ingresso non deve stupirci perché, per ovvie ragioni e come in tutte le altre torri, l'accesso avveniva tramite una scala di legno o un camminamento retraibile. Alcuni particolari costruttivi e le due fessure sovrastanti l'apertura, fanno pensare che in questo caso la scala di legno potesse essere stata sostituita da un piccolo ponte levatoio. La porticina si presenta particolarmente curata nei perfetti conci di pietra di cui mancavano un tempo solo quelli di sinistra, ora recuperati durante il recente restauro. Appena entrati, un passaggio a volta nella muratura permette di scendere a sinistra, al piano sottostante. Altrettanto bella e curata è la finestra del piano superiore, anch'essa arcuata e bene inquadrata da conci in pietra lavorati a regola d'arte. Piano terreno e primo piano, entrambi di un unico vano, sono ricoperti da magnifiche volte a botte. Senza finestre si presentano i lati orientale e settentrionale, mentre quello occidentale, affacciato sulla media Valtellina, reca un'altra finestra. La massiccia costruzione quadrangolare della torre offre un'impressione di forza e compattezza notevoli, impressione ancor più accentuata dai grossi conci angolari che sono stati lavorati ottenendo delle sporgenze, tondeggianti sul lato corto del masso, che si alternano conferendo un senso di maggiore unitarietà al manufatto. La costruzione è stata recentemente restaurata dopo secoli di abbandono e riaperta al pubblico nel maggio del 2003. Prima che il restauro ne rinfrancasse l’aspetto, sul lato destro della facciata d’ingresso c’era un possente squarcio di cui non si conoscono le origini. Ma a questa carenza storica, come spesso accade, viene in soccorso la leggenda popolare. Dovete sapere che, dopo che la torre fu abbandonata dagli uomini, un diavolo di ragguardevoli dimensioni ne fece la sua dimora. Di mole e bruttezza straordinarie incuteva timore nelle genti che se ne stavano ben lontane da quell’edificio. Se non che, un giorno, un gruppo di giovani spavaldi decise di entrare nella torre per vedere il demone e verificare di persona se fosse veramente così grosso e sgraziato. Arrivati sul posto non vi trovarono nessuno. D’un tratto un tetro rumore uscì dalle mura. Era il mostro. Cosa incredibile: s’era nascosto perché aveva paura dei visitatori. Appena capì d’esser stato scoperto, uscì dalla torre e, preso dal panico, si mise a correre all’impazzata. Nella foga, sbattè il suo grosso naso contro lo spigolo dell’edificio e lo squarciò. Vistane la paura, gli uomini divennero più intrepidi e si misero a inseguirlo. Il diavolo si vide costretto a rientrare nella torre per sottrarsi ai suoi cacciatori, ma fu così facile bersaglio dei giovani che cominciarono a scagliargli contro delle pietre. Tanti furono i massi lanciati che il piano terra dell’edificio ne fu sommerso. Allora il diavolo, per non essere sepolto vivo, scavò una galleria sotto la torre con cui si mise in salvo e scomparve per sempre.

Fonti: http://nonsolobanca.popso.it/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/164, http://www.waltellina.com/valtellina_valchiavenna/dalla_storia/torre_di_castionetto/torre_di_castionetto.html, https://it.wikipedia.org/wiki/Chiuro, post di demon quaid su http://unmondoaccanto.blogfree.net/?t=2550053

Foto: la prima è di Franco Folini su https://it.wikipedia.org/wiki/Chiuro#/media/File:Torre_di_Castionetto.jpg, la seconda è di Malli&Dario su https://s3.amazonaws.com/gs-geo-images/79353ade-c54c-4cd9-8a37-617f98b79495_l.jpg

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