mercoledì 5 luglio 2017

Il castello di mercoledì 5 luglio






CAMERATA PICENA (AN) - Castello in frazione Cassero

Nel 1377, allo scopo di porre fine alla lunga "cattività avignonese" e di riportare a Roma la sede del papato, al Nicolò Torriglioni, patrizio anconetano ed esperto navigatore, venne affidato il compito di portare, con la sua "galea" il Papa Gregorio XI da Avignone a Civitavecchia. Come ricompensa il Pontefice donò a Nicolò Torriglioni un feudo a poca distanza da Ancona e l’autorizzazione ad erigervi un castello, avente anche scopo di formare una cerchia di fortificazioni militari a difesa di Ancona. Il castello del Cassero fu costruito a partire proprio a partire da quell'anno. Il nobile possedeva numerose proprietà terriere nei dintorni del Cassero ed era uno degli uomini più illustri di Ancona tanto da ricoprire la carica prestigiosa di ambasciatore d’Ancona presso Urbano IV. Dunque, la costruzione del castello del Cassero avvenne per ragioni militari. Infatti questo consentiva un preciso canale di comunicazione visiva: dalla torre maestra era visibile Rocca Priora a nord, Camerata a ovest, Castel d’Emilio e Agugliano a sud, Paterno ad est. Il castello del Cassero era originalmente a pianta quadrata, con tre torri: due disposte nel mezzo dei lati sull’asse Sud-Est/Nord-Ovest e l’altra, detta torre maestra, verso Sud-Ovest. Le torri e le cortine erano merlate; l’ingresso avveniva dalla torre di guardia attraverso un robusto portone sorretto da possenti cardini di pietra. Inoltre piccole troniere erano collocate nei punti nevralgici: due ai lati dell’ingresso e due sotto le caditoie nel lato principale della torre maestra. Le torri così disposte permettevano una dotazione difensiva efficace: la torre maestra permetteva di controllare la nemica Iesi, la torre a sud- est, detta torre di guardia, la città di Ancona e la terza la zona di Castelferretti. La chiesa è incorporata nel castello, al cui interno vi è un cortile pavimentato con ciottoli di fiume ed un pozzo. Dopo la seconda metà del Cinquecento, quando il potere pontificio sulle Marche diventò effettivo, si abbatterono le merlature guelfe (oggi c’è solo quella della torre maestra ) e l’intero edificio venne adibito ad abitazioni, assumendo un aspetto simile all’attuale. Il castello rimase di proprietà dei Toriglioni fino al XVIII secolo, poi fu diviso fra vari proprietari. L’appartamento ubicato al piano nobile, nel lato sud del castello, ha fatto parte - nella prima metà del XIX secolo - dei beni assegnati ad Eugenio Beauharnais ( Vicerè d’Italia e figliastro dell’Imperatore Napoleone Bonaparte) a titolo di "Appannaggio"; nel salone principale vi è un dipinto raffigurante Perseo che si appresta a tagliare la testa alla Medusa ed un medaglione con l’effige di Napoleone. Nel sottosuolo del castello, si dipana un’intricata ed irregolare maglia di grotte, costruite in mattoni, che saggiamente ed abilmente incastrati, presentano una forma armonica ripetitiva con colonne laterali che confluiscono in un soffitto centrale a volta. Il fondo di questi camminamenti sotterranei è attualmente coperto dall’acqua che periodicamente si raccoglie nella parte più bassa del castello. Il castello - abbandonato dai suoi abitanti nel 1972 a seguito del terremoto - risulta attualmente in gran parte restaurato ed abitato. Parte dei locali ubicati a piano terreno sono di proprietà della Amministrazione comunale ed adibiti a luogo di eventi, anche il torrione sud ovest (ricostruito alla fine del 1800 su modello dell’originale) è diventato di proprietà del Comune di Camerata Picena che ha in progetto il suo restauro ed utilizzo.

Fonti: http://www.iluoghidelsilenzio.it/castello-del-cassero-camerata-picena-an/, http://www.avventuramarche.it/dettaglio_scheda.asp?id_scheda=325, http://www.libertadivacanza.it/comuni/vis_comune.php?id_comune=7&comune=Camerata+Picena

Foto: entrambe sono prese da http://www.iluoghidelsilenzio.it/castello-del-cassero-camerata-picena-an/

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