martedì 7 luglio 2020

Il castello di martedì 7 luglio



CASALCIPRANO (CB) - Palazzo Ducale

Da principio Casalciprano fece parte del dominio della famiglia Castropignano, che prese il nome dal feudo, non potendosi presumere il contrario, cioé che la famiglia avesse dato nome al feudo. In seguito Casalciprano, con tutta la contrada, dovette certamente far parte della potente Signoria dei d’Evoli, che dominavano nei tre rami principali: in Trivento, Frosolone, Castropignano e quindi dovette seguire le divisioni e suddivisioni che questi rami fecero fra loro. Dopo vari secoli di dominio di questa famiglia, Andrea d’Evoli iuniore, proprietario del feudo dal 1457, lo passò ai Mazzacane, dai quali per matrimonio di donne passò ai De Raho e prima a Giambattista figlio di Porfiria Mazzacane, sorella di Isabella Signora di Casalciprano. I De Raho, probabilmente di Aversa (origine dibattuta), dominarono Casalciprano per due secoli, fino alla prima metà del XVIII secolo, periodo in cui il borgo passò nelle mani dei Brancia, marchesi di Mirabello, causa il matrimonio tra un De Raho (o De Rago) e Donna Francesca Brancia, che non ebbe figli così che la famiglia si estinse. Poi i titolari del paese diventarono i De Leto, duchi di Polignano (Bari), perché Gaetano De Leto sposò il 23 gennaio 1735 Donna Nicoletta De Ballo, baronessa di Casalciprano, matrimonio celebrato dal vescovo di Trivento Mons. Fortunato Palumbo. Estintasi la famiglia de Raho, rimase estinto anche il titolo di Barone. La famiglia, che si estinse nella persona del Duca D. Filippo, si trasferì a Napoli dopo il terremoto del 26 luglio 1805, che distrusse completamente il Palazzo Ducale. Il feudo, verso la metà del 1800, fu quindi venduto al Dott. D. Francesco Tommasi di Spinete, per poi passare alla famiglia Di Palma-De Leto, tuttora con il titolo nobiliare di marchesi di Casalciprano. Come detto, il terremoto 1805 distrusse completamente il Palazzo Ducale che sorgeva all’inizio dell’attuale via Piano di Corte e non a caso la chiesa di Santa Maria del Giardino che sorge lì nei pressi, deriva il suo nome dal fatto che è sorta nella zona dove dovevano esserci i giardini del palazzo ducale. Dell'edificio oggi resta soltanto un muro incorporato in una abitazione, dalla sua forma si evince che si tratta dei resti di un torrione.

Fonti: http://www.comune.casalciprano.cb.it/storia-e-cultura/il-feudalesimo/, http://www.comune.casalciprano.cb.it/storia-e-cultura/arte-e-monumenti-2/palazzo-ducale/

Foto: entrambe del mio amico, e inviato speciale del blog, Claudio Vagaggini, col quale ho personalmente visitato tanti castelli molisani fra il 3 e il 5 luglio.

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