mercoledì 23 dicembre 2020

Il castello di giovedì 24 dicembre



LANDIONA (NO) - Castello

L'importanza del castello, che ha contrassegnato la vita quotidiana nel periodo medioevale e che è sempre stato al centro delle scarse notizie sulla comunità landionese giunte fino a noi, è comprensibile. Ad esempio, fra il 1277 ed il 1285 il Comune di Novara sentì addirittura l'obbligo di riservare cinquecento uomini per potenziare le strutture difensive del villaggio, e con ciò proteggere anche la città. Oggi, facilmente visibile da piazza Vittorio Emanuele III, esso mantiene ancora identificabile una parte della sua architettura medievale, sottolineata da una torre d'accesso le cui aggraziate proporzioni non sono state, per fortuna, troppo diminuite dai numerosi recuperi e restauri succedutisi negli anni. Anzi, essa è divenuta un po' il simbolo del paese, tanto da costituire la parte centrale dello stemma municipale odierno. Il Castello di Landiona fu commissionato da Paolo Caccia intorno al 1280 e subì poi continue divisioni dovute ai numerosi proprietari che lo abitavano, spesso anche contemporaneamente. I Caccia, il cui stemma decora la facciata della torre di ingresso, detta "torre del Tega", ne erano divenuti proprietari dopo numerosi passaggi di proprietà. La fortificazione era ambita, non certamente per la sua purtroppo bassa rendita ma grazie alla sua posizione strategica a guardia dei guadi del Sesia. Essa era raccolta attorno ad un ampio cortile che oggi si presenta acciottolato, cinta sui quattro lati da un muro fortificato la cui struttura, purtroppo, è solo immaginabile viste le molte parti ampiamente rimaneggiate. Il castello era costituito da un muro perimetrale di forma rettangolare, in gran parte conservato ancora oggi, il cui ingresso si trovava sul lato est, ed era costituito da un portone con ponte levatoio, affiancato da una porticina più piccola. Su tutto sovrastava un torrione quadrato, edificato nel tardo Quattrocento, segnato da un grande arco a tutto sesto e con un loggiato di epoca più recente nella parte superiore. Prima dell'assedio del 1361 anche nell'angolo nord-ovest si trovava una torre, e così pure sul lato meridionale dove sorgeva il cosiddetto “palacium”, ossia la zona residenziale formata da stanze al pianterreno - precedute da un portico - e da altri vani al piano superiore. Tutto intorno è assai probabile che ci fosse il fossato, oltre il quale passava la strada. Oggi si intravedono qua e là ampi frammenti di muri listati con mattoni, che delimitano estesi settori di ciottoli di fiume lavorati a spina di pesce ed intervallati da corsi di pietre. Soprattutto il corpo nord mostra ancora oggi una interessantissima facciata ricca di questi pregevoli muri che fanno ben comprendere la notevole qualità del complesso e, forse, anche la sua fondamentale vocazione residenziale. Va inoltre ricordato che, esternamente ai quattro corpi di fabbrica che cingono il cortile, compaiono verso sud alcuni resti murari con struttura a ciottoli appartenenti probabilmente a qualche antemurale che recingeva il Castello. E da quanto risulta dalla mappa Rabbini - sempre precisa - la situazione planimetrica ottocentesca, proprio in questa zona, presentava un'ampia spianata che dava respiro alla facciata meridionale del Castello (cioè l'attuale Municipio) e raggiungeva addirittura la via Marconi.

Fonti: testo di Anna Maria Boca su https://www.comune.landiona.no.it/it-it/vivere-il-comune/cosa-vedere/castello-di-landiona-resti-sec-xii-xiii-1357-1-42a7e5d694e8fa3469dabab551b93b24, https://www.provincia.novara.it/comuni/landiona.php, http://www.castellidinovara.it/comuni-e-castelli-l-come/

Foto: la prima è presa da https://www.comune.landiona.no.it/it-it/vivere-il-comune/cosa-vedere/castello-di-landiona-resti-sec-xii-xiii-1357-1-42a7e5d694e8fa3469dabab551b93b24, la seconda è presa da https://www.turismonovara.it/it/GalleriaFotografica

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