lunedì 28 dicembre 2020

Il castello di lunedì 28 dicembre




ANGUILLARA SABAZIA (RM) - Palazzo Orsini e Torrione

Di Anguillara si ha poi notizia certa da un documento che assegnava i diritti di pesca nel lago al figlio del conte Bellisone, per il quale si sa che nel 1019 esisteva un borgo fortificato (castrum), citato anche in una bolla di Papa Innocenzo III del 1205, e in un documento del 1320 che riporta le pretese del notaio Pietro di Amadeo sul castrum Anguillariae. Il territorio, intorno all'anno Mille, doveva essere pressoché disabitato, di appartenenza a S. Pietro e gestito dalla Camera Apostolica. Quest'ultima era un organismo amministrativo e finanziario che si occupava dei beni economici della Chiesa ed assegnava inoltre le terre a famiglie che ne potevano rappresentare gli interessi e riscuotevano i tributi. L'origine della famiglia degli Anguillara, avvenuta intorno al 950 con Raimone, è avvolta nel mistero. Si narra infatti che intorno al X secolo esisteva un drago che popolava la zona di Malagrotta che terrorizzava i suoi abitanti. Raimone riuscì a sconfiggerlo in riva al lago, nel territorio che successivamente sarebbe rientrato nei possedimenti di Anguillara e il papa, grato per questo servigio, gli donò il territorio. In realtà è ipotizzabile che il drago-serpente fosse semplicemente una banda di predoni che terrorizzavano gli abitanti locali, fino al giorno in cui non venne sconfitta da forze guerriere. Non a caso infatti, lo stemma della famiglia degli Anguillara rappresenta due serpenti incrociati. Divenuta contea (Contea di Anguillara) con la famiglia degli Orsini nel XV secolo, Angullara fu incorporta nel 1560 nel Ducato di Bracciano, retto sempre dagli Orsini, fino a che questi la vendettero al marchese Francesco Grillo nel 1693. Il Palazzo di Baronale di Anguillara, oggi sede del Comune, fu fatto costruire all’inizio del Cinquecento da Gentil Virginio Orsini Junior, che dal 1518 detenne il feudo di Anguillara fino al 1549 (la famiglia Orsini succedette nel 1490 gli Anguillara, che detenevano il feudo almeno dal 1020). E' inserito in un complesso fortificato, formato da un torrione di pianta circolare, bastioni angolari collegati da un muro di cinta e da un bastione circolare. Ha un impianto planimetrico piuttosto irregolare, chiaro sintomo di una progettazione architettonica non unitaria, ma dovuto anche all’andamento orografico della rocca su cui sorge. Esso è formato da una serie di corpi di fabbrica di differenti altezze, riferibili a varie fasi costruttive, che si sono stanziate su altri edifici preesistenti (forse il palazzo che fu residenza degli Anguillara). Il piano nobile del Palazzo (il secondo) ha tre ambienti principali: la Loggia, la Sala dei Putti e la Sala delle Cariatidi. Recentemente, in occasione di lavori di ristrutturazione del Palazzo, sotto a strati di intonaco, è stato scoperto un importante ciclo di affreschi, probabilmente coevo alla costruzione del Palazzo. L'intero ciclo di affreschi può essere datato tra il 1535 e il 1539 e attribuibile alla scuola di Raffaello. La Loggia, la sala di riposo di Gentil Virginio Orsini Junior, conte dell’Anguillara, comandante della flotta pontificia, ha pareti e soffitto affrescati con temi allegorici finalizzati alla celebrazione del conte. Nella Sala dei Putti, gli affreschi su fondo nero, rappresentano putti che giocano con orsi, animali araldici degli Orsini. La Sala delle Cariatidi ha affreschi con tema marino, anche in questo caso finalizzati alla celebrazione del comandante della flotta Pontificia. La sala prende nome dalle cariatidi dipinte che scandiscono con finte architetture le pareti e tra le quali sono tre vedute ‘volo d’uccello’ di città di mare da cui partì in diverse occasioni la flotta pontificia: Napoli, Castellamare di Stabia e Venezia. Oltre ai piani in elevati, sotto al palazzo, sono ambienti sotterranei. Uno ha copertura a doppio spiovente, tipica delle sepolture etrusche del VI-V secolo a.C. L’apertura di altri ambienti, in diverse epoche, in parte mai terminati, iniziò con la costruzione del palazzo cinquecentesco. Il Torrione o Torre e bastione circolare (mastio) è parte integrante della roccaforte difensiva. È stato realizzato presumibilmente durante la seconda metà del XV secolo e ad esso si addossa una piccola struttura quadrangolare, in collegamento con il nucleo centrale della fortezza, detta cassero. Il Torrione presenta quattro livelli: quello più basso era destinato agli armigeri per il controllo della fortezza, il piano immediatamente superiore venne utilizzato come carcere fin all’epoca dei Grillo (come testimoniano anche alcuni interessanti graffiti di prigionieri del XVIII secolo) e gli ultimi due furono usati come residenza. Le carceri sono conservate così come erano un tempo e dovranno essere restaurate. Il quarto livello invece, grazie a una convenzione con il Comune, è oggi sede dell’Associazione Scuola Orchestra per la formazione culturale e musicale, in particolare dei giovani, e relativi laboratori didattici musicali. Tutti i livelli sono collegati tra loro da ripide scale, l’ultima delle quali permette di accedere alla sommità della struttura, da cui si gode uno splendido panorama sull’intero comprensorio, tanto da essere spesso anche location di documentari e di film noti, con affaccio sulla Chiesa della Collegiata e sulla località La Marmotta, ove è stato rinvenuto il villaggio neolitico più antico dell’Europa Occidentale, al di sotto del limo lacustre. Il Torrione è stato realizzato presumibilmente durante la seconda metà del XV secolo ed è attribuito al celebre architetto Francesco di Giorgio Martini, presente a Bracciano con certezza nel 1490. Le fortificazioni nella configurazione attuale sono in parte attribuibili alla famiglia degli Anguillara e in parte agli Orsini. Le fonti storiche lasciano ipotizzare la realizzazione dei Giardini da parte di Giacomo del Duca, in collaborazione con Jacopo Barbone, che fu mastro operaio durante l’intensa attività edilizia esercitata da Paolo Giordano Orsini a partire dal 1579. l Giardini del Torrione rappresentano poi un tipico esempio di modificazioni e risistemazioni urbane avvenute a partire dal XVI secolo. Il loro aspetto originario era composto da una serie di terrazzamenti che si elevavano più in alto rispetto alle attuali creste murarie visibili nella parte superiore del complesso, il cui nucleo originario, ancora parzialmente visibile, è formato da un muro dove ancora si notano due delle tre nicchie semicircolari, un tempo alloggio per statue antiche o dell’epoca, scomparse da tempo. All’inizio del XIX secolo Filippo Agapito Grillo decise di colmare la sommità dei giardini (che presentava strutture difensive con una notevole densità di muri e passaggi militari) con una grande quantità di terra, ottenendo l’assestamento attualmente visibile. Il ritrovamento di strutture murarie sparse su tutta la superficie dei Giardini, lascia supporre che originariamente fossero molto più limitati rispetto alla sistemazione attuale, mentre la maggior parte della superficie era destinata ad ambienti difensivi della fortezza. Ottimi link per approfondire l'argomento: https://www.comune.anguillara-sabazia.roma.it/upload/allegati/05-2015/RBX565WA_2N1JA68E.pdf e http://www.italiavirtualtour.it/dettaglio.php?id=1754 (visita virtuale palazzo) e http://www.italiavirtualtour.it/dettaglio.php?id=1761 (visita virtuale torrione)

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Anguillara_Sabazia, https://www.comune.anguillara-sabazia.roma.it/nel_territorio/236-la-storia/, testo di Cristina Capanna su https://www.esplorafrancigena.it/content/palazzo-baronale-anguillara-sabazia-centro-storico-0, http://www.retedimorestorichelazio.it/dimora/rm/anguillarasabazia/torrione-e-giardini-fortilizio-orsini/

Foto: la prima (palazzo) è presa da https://www.lagone.it/2017/01/11/anguillara-sabazia-le-attivita-svolte-dallamministrazione-nel-2016/, la seconda (torrione) è presa da http://www.retedimorestorichelazio.it/dimora/rm/anguillarasabazia/torrione-e-giardini-fortilizio-orsini/

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