mercoledì 13 luglio 2022

Il castello di mercoledì 13 luglio



CIVIDALE DEL FRIULI (UD) - Castello Canussio

Situato su via Niccolò Canussio, in borgo San Domenico nell’area settentrionale della città, oggi restituito al suo antico splendore, il Castello Canussio è di estrema importanza per la ricostruzione storica dell’intero circuito murario di Forum Iulii, fondata intorno alla meta del I secolo a.C.da Giulio Cesare che l’aveva scelta per la sua interessante posizione geografica, al centro di un importante crocevia. Questo edificio, considerato il più ampio complesso architettonico di epoca tardo antica appartenne, fin dal dodicesimo secolo fu abitato dai nobili Canussio (il cui nome rivive nella piccola comunità di Canussio di Varmo, nel Medio Friuli), qui rifugiatisi come molte famiglie guelfe nello stato patriarcale di Aquileia. Alla fine dell’Ottocento, passato in proprietà al barone austriaco Dionigi Craigher, fu ristrutturato con l’aggiunta di elementi neogotici, di torrette e di merlature ghibelline, come è documentato dalle foto d’epoca. Dagli anni cinquanta del Novecento, l’edificio fu adibito a diversi usi pubblici: da scuola elementare a caserma dei carabinieri. Negli anni novanta, il palazzo, riacquistato dalla famiglia Canussio dopo cent’anni, fu sottoposto a un radicale intervento di recupero architettonico per riportarne in luce le superstiti strutture originarie. Gli scavi archeologici, qui effettuati a più riprese, tra il 1991 e il 2000, su iniziativa della famiglia Canussio e sotto la direzione della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia, portarono alla luce, intatta, la successione edilizia delle difese cividalesi per una estensione di 45-50 metri, visibile nelle stanze interne attraverso lastre di vetro e nel giardino esterno. La prima e più antica fase della cortina muraria è quella più interna con torre quadrangolare; gli ultimi studi ipotizzano di inquadrarla all’età tardo-repubblicana (I secolo a.C.), in coincidenza con la costituzione del forum della città romana e correlata all’opera di fortificazione ricordata nella famosa epigrafe di Tricesimo (conservata nel Museo Archeologico Nazionale di Cividale del Friuli). Di questa prima cortina, munita di una torre rettangolare, di cui sono state rinvenute diverse porzioni in vari luoghi della città, attualmente è visibile solamente il lungo tratto (sopraccitato) all’interno della proprietà Canussio; essa partiva a sud-ovest del monastero di San Francesco, proseguiva a nord tenendosi a una distanza di circa trenta metri da una roggia artificiale (già esistente in età medievale) e a est correva parallela al rio Emiliano. L’esistenza in questa parte della città di un muro di fortificazione è testimoniata dalla descrizione di Niccolò Canussio alla fine del quindicesimo secolo, nel suo "De restitutione patriae" (Udine 2000, pp. 40-41), che così recita: "…un muro di enormi dimensioni che, partendo dalla chiesa di San Silvestro, dopo aver circondato ininterrottamentela città a occidente, ha termine alle rupi del Natisone, dove si trova l’importante convento di San Francesco.”). Per il successivo potenziamento delle mura, con l’aggiunta di due torri poligonali (quella occidentale visibile nel giardino, quella orientale, avente al centro un pozzo cisterna utilizzato fino in epoca recente, si trova all’interno dell’edificio), si propone la datazione all’avanzato V secolo o all’età gotica, quando Cividale acquistò un rinnovato ruolo strategico che la portò a divenire quel caput Venetiae (cioè capitale della X Regio Venetia et Histria), ricordato da Paolo Diacono. Le indagini archeologiche hanno restituito anche una grande quantità di reperti (ceramiche, vetri e metalli) di epoca romana e rinascimentale, depositati presso il Museo Archeologico Nazionale di Cividale; con buona parte di questo materiale, circa 500 manufatti, è stata allestita una mostra didattica nelle sale del museo cittadino. Il Castello è oggi sede della prestigiosa Fondazione Niccolò Canussio, un Istituto scientifico di Ricerca sul mondo antico di respiro internazionale, dedicato a “Niccolò Canussio”, umanista e storico cividalese di prima grandezza nel panorama friulano del 1400. Autore del “De Restitutione Patriae”, volle, con quest’opera, difendere la millenaria memoria storica della città di Cividale che la portò ad essere una delle primissime sedi universitarie in Italia. Nell’avanzato quinto secolo o nell’età gotica, quando Cividale acquistò un rinnovato ruolo strategico che la portò a divenire "caput Venetiae" ( cioè capitale della X Regio Venetia et Histria), quest’opera di difesa fu potenziata all’esterno con opere di rinforzo, che portarono lo spessore delle mura a oltre 2,50 metri e con l’erezione di torri poligonali, due delle quali visibili nella proprietà Canussio: una poligonale scoperta all’esterno (nel giardino), l’altra interna a base quadrilatera con bastione triangolare. Esse si aggiungono alle altre torri, aventi la stessa forma e struttura, rinvenute nel tempo a Cividale: nel 1961 a sud della piazza Alberto Picco, a una distanza di circa 120 metri dalla torre esterna del palazzo Canussio, e di recente nell’angolo estremo del cortile della trattoria “Il Fortino”. Tutte appartengono al lato settentrionale e occidentale del potenziamento difensivo della prima recinzione urbana. Un’ulteriore cinta di mura, più esterna, visibile sul retro del palazzo e attribuibile all’età gotica o bizantina, correva parallela all’antico circuito, a una distanza di 20-25 metri ed era collegata a esso da un acciottolato. Questo sistema difensivo, una specie di “antemurale” riscontrabile sul lato settentrionale della città sino alla sponda del Natisone, è attestato anche ad Aquileia, a Verona e a Brescia. Il lato orientale della città continuava a essere protetto dalla cinta originaria con torri. Questa cinta muraria esterna, restaurata in età basso-medioevale e poi in parte inclusa nelle mura cosiddette “venete”, si inseriva in quel sistema fortificato del confine orientale dell’Italia contro la crescente pressione dei popoli invasori: il "Vallum Alpium Iuliarum", un intero e poderoso muraglione, che correva da Tarsatica (Fiume) lungo i rilievi carsici e le Alpi Giulie fino alla Carinzia, articolandosi in castelli nei punti di maggiore interesse strategico. E Cividale, a partire dalla seconda metà del V secolo, con il trasferimento della sede del governatore della Venetia et Histria, dovette assumere un ruolo strategico molto importante fino a divenire la caput Venetiae. All’arrivo dei longobardi (568 d.C.), la città, come ricorda Paolo Diacono, mostrava ancora l’aspetto di castrum, probabilmente dovuto alle sue strutture difensive, che, come risulta dai dati archeologici rinvenuti nella proprietà Canussio, non dovevano presentare segni di degrado. I lavori di ristrutturazione del’edificio, successivi alle campagne di scavo, sono stati condotti con l’intenzione di mantenere a vista l’antica cinta muraria di Cividale, definita da Michele della Torre “muro di Cesare”, spina longitudinale dell’intero complesso architettonico. Pertanto la conservazione delle strutture edilizie e architettoniche, in particolare quelle di epoca romana, è stata affidata alla copertura di lastre in cristallo, che permettono la visibilità fino a una profondità di cinque metri dal piano di calpestio. La torre rettangolare interna con sperone triangolare e quella poligonale esterna, affiancata da un gradevole “prato all’inglese”, sono i pezzi di maggior interesse per le visite guidate. Alcune strutture murarie e altri manufatti edilizi di epoca tardo-antica, altomedioevale e rinascimentale, dopo essere stati sottoposti a un attento studio, sono stati ricoperti da una pavimentazione in pietra d’Istria. Le strutture architettoniche in elevazione, altomedievali e romaniche (ovvero quelle non poggianti sul lungo tratto delle mura romane) oggi insistono su una sottofondazione di cemento armato, idonea per una perfetta stabilità. L’aver riportato a vista tutte le strutture in pietra dell’intero edificio ha anche valorizzato quegli elementi architettonici esterni di epoca rinascimentale, dovuti alla scuola del Palladio, come pure quelle arcate tardo antiche, che costituivano il solarium dell’edificio, ricoperte con fregi a forma di ogiva nella rielaborazione neo gotica dell’Ottocento. Il recupero architettonico della proprietà Canussio permette di leggere molti secoli della storia urbana di Cividale: dall’epoca romana e tardoantica a quella medioevale e rinascimentale, dalla ristrutturazione ottocentesca a quella successiva al terremoto del 1976. Nel palazzo, dal 1998 al 2012, si sono svolti quattordici convegni internazionali, organizzati dalla “Fondazione Niccolò Canussio” per promuovere gli studi sul mondo antico nelle loro espressioni storiche, letterarie, artistiche e culturali, cui hanno dato il loro contributo scientifico illustri docenti di storia e di letteratura antiche delle più prestigiose università italiane ed europee. La Fondazione è dedicata all’umanista e storico Niccolò Canussio, figura di prima grandezza nel panorama friulano del XV secolo. Il Canussio è colui che seppe difendere, nella sua opera "De Restitutione Patriae", la città di Cividale da chi, al soldo della Serenissima, voleva spogliarla di una millenaria eredità culturale, che l’aveva portata ad essere nel IX secolo una delle otto città italiane sede delle Scuole Superiori volute da Lotario e nel XIV secolo una delle primissime sedi universitarie in Italia. Annualmente, in estate, il palazzo fa da sfondo agli spettacoli del Mittelfest, una delle più prestigiose vetrine della prosa, della musica e della danza dell’area Mitteleuropea: in questa occasione il cortiletto interno della proprietà è mirabilmente illuminato allo scopo. Di recente, grazie a un accordo tra l’Amministrazione Comunale e la famiglia Canussio, il piano terra del palazzo può essere adibito a sede per celebrazione di matrimoni civili. Il futuro del palazzo va visto in una sempre più stretta integrazione con la vita artistico-culturale della città di Cividale: sarà disponibile ad ospitate manifestazioni di rilievo in una impareggiabile cornice di discrezione e di austerità e potrà essere inserito in un circuito di visite guidate ai siti museali e monumentali. Altri link proposti: https://www.archeocartafvg.it/portfolio-articoli/cividale-del-friuli-ud-forum-iulii-in-casa-canussio/, https://www.turismofvg.it/dimore-storiche/castello-canussio, https://friuli.vimado.it/piazze-palazzi-castelli-dimore/il-castello-canussio-a-cividale-del-friuli/

Fonti: testo di Maria Visintini su https://castellocanussio.it/il-castello/, https://consorziocastelli.it/icastelli/udine/copy_of_buttrio

Foto: la prima è presa da https://storico.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Menu-Utility/Immagine/index.html_648581852.html, la seconda è presa da https://consorziocastelli.it/icastelli/udine/copy_of_buttrio

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