martedì 4 luglio 2023

Il castello di martedì 4 luglio



ISERA (TN) - Castel Corno

Il Castel Corno sorge sul monte Biaena, a 846 m s.m. d'altezza e ha una superficie totale di 2300 mq. L'edificio, grazie alla sua struttura, è perfettamente integrato all'ambiente morfologico circostante nel quale si trova. Dispersivo ad una prima occhiata, in realtà il complesso è unitario e compatto. Il maniero prende nome dalla forma della rupe chiamata "Corno". Già nel X secolo si parla dei Signori di Castelcorno, imparentati con i Signori di Lizzana e di Brentonico, che si erano stabiliti in questa zona. Dal 1234 al 1242 il signore ricordato nelle cronache del tempo fu Aldrighetto di Toblino. Vennero poi i Castelbarco, che ottennero il feudo dal Principe Vescovo Mainardo di Neuhaus (1349-1360). Marco da Caderzone tentò di conquistare il castello per conto dei Lodron che nel 1456 erano giunti in Val Lagarina ed erano riusciti a scacciare i Castelbarco da Noarna e da Castellano, creando il Feudo di Castellano-Castelnuovo. I Lodron lo espugnarono nello stesso anno, motivando la loro azione col rifiuto dei Castelbarco di riconoscere il Principe‑Vescovo di Trento. Nel 1487 sulla piana ad ovest di Castel Pradaglia si svolse una singolar tenzone tra Antonio Maria Sanseverino figlio del condottiero Roberto di San Severino ed il Conte tirolese Giovanni di Sonnenburg che ne uscì vittorioso. Con l'estinzione della famiglia Castelbarco‑Castelcorno, nel 1499, il principe vescovo di Trento Udalrico Lichtenstein diede il castello a suo fratello Paolo, la cui famiglia (da non confondere con il Casato di Liechtenstein) ne mantenne il controllo sino al 1762. Col 1700 il castello tornò nelle mani del Principe Vescovo e cominciò la sua decadenza. Nel 1897 fu venduto al Comune di Lenzima, attualmente frazione del Comune di Isera, e durante la prima guerra mondiale divenne postazione di osservazione e d'artiglieria austriaca, subendo vari danni. Nel 1928 diventò proprietà del Comune di Isera. Attualmente parte del castello è stata restaurata ed è visitabile in primavera ed in estate. Il Museo Civico di Rovereto a partire dal 1987 e sino ai primi anni del 2000 condusse sul sito approfondite ricerche storiche. Venne ricostruita l'esatta planimetria e i locali furono classificati in base alla loro funzione. Il castello è composto da diverse parti: il castello superiore (1450 mq), ossia il più antico e il castello inferiore (850 mq), che è il più recente. Il castello superiore è composto dalla cucina, dal forno situato di fronte alla "cucina", costituito da una cupola originaria in mattoni, oggi quasi del tutto perduta e da una base circolare; da un pozzo/cisterna in ottimo stato di conservazione, databile al '300- '400; da un palazzo sommitale-avvolto inferiore-magazzini affacciato sullo stesso piazzale dove si trova il pozzo, utilizzato come magazzino per il deposito di scorte alimentari e altri beni; dalla torre rotonda/mulino, struttura a pianta circolare con un'apertura verso il piazzale pensata come una possibile torre di avvistamento o come un mulino; dalle mura di cinta nella parte alta del castello che avevano uno scopo difensivo; dall'avvoltoio superiore- palazzo sommitale; da una cappella in cui sarebbero stati ritrovati alcuni candelieri e una campanella. Il complesso, durante la sua storia plurisecolare, fu usato soprattutto come appostamento difensivo di un capitano e di piccole guarnigioni. Gli ambienti a funzione residenziale erano infatti ridotti al minimo a favore di strutture di uso militare. La natura isolata del luogo, gli spazi interni piuttosto limitati e le notizie che ci provengono da alcuni documenti e dagli inventari (che parlano di qualche panca, di una tavola e poco altro) inducono a pensare che in origine e per molto tempo gli abitanti del castello abbiano condotto una vita semplice e priva di sfarzi. Castel Corno divenne infatti una residenza nobiliare di un certo pregio solo durante il "periodo Liechtenstein" e cioè nel XVI secolo. Il castello inferiore era caratterizzato da una prima porta, più esterna, situata in corrispondenza all'attuale cancello in ferro posizionato all'ingresso del castello; da una scuderia/locale di servizio, edificio a pianta grossomodo rettangolare (oggi sede di un punto di ristoro) che la tradizione identifica come una scuderia, ma vista la mancanza di un'evidenza archeologica sicura, appare più opportuno ipotizzare che questo fabbricato fosse un locale di servizio; dalla strada, sentiero in salita che costituisce la prosecuzione della via d'accesso al castello; da una seconda porta situata sulla destra del palazzo Liechtenstein; dal palazzo Liechtenstein (sede dell'attuale biglietteria) costruito nell'angolo sud-ovest del complesso e sviluppato su almeno due piani; tra la seconda e la terza porta vi è il sistema di difesa del castello; da una cisterna situata nella parte alta del castello, dopo la scala di legno che aveva la funzione di raccogliere e conservare l'acqua; da un piazzale/corte; da una polveriera/torre: nella parte centrale dell'impianto architettonico vi è un edificio definito "polveriera" dove venivano depositate le armi. Alcuni studiosi ritengono invece che questo edificio fosse una residenza a più piani, da far rientrare nella più comune tipologia della torre. La rocca fungeva solo come vedetta e non sono presenti forme di difesa come fossati o ponti levatoi. Nonostante ciò, il castello era comunque difeso in modo adeguato: bisognava oltrepassare tre portoni in salita per accedervi; rendendolo in tale maniera complicato da conquistare. Alla difesa della rocca vi era ulteriormente una passerella di ronda. Nel mezzo del cortile vi è una torre costruita nel 1500. Castel Corno aveva anche due terrazzamenti rivolti verso la Valle dell'Adige, quindi poteva controllare le due importanti vie di comunicazioni presenti al tempo dello splendore del castello: il fiume Adige e la strada che passava accanto a questo. Nelle vicinanze del castello non ebbero luogo molte battaglie perché il maniero non era facilmente visibile dalla valle e la sua posizione giustificava solo eventuali assedi. Nel XV secolo, la Vallagarina venne occupata dalla Repubblica di Venezia, e Castel Corno, poco interessante per gli interessi veneziani, fu uno dei rari luoghi che in tale occasione non vennero attaccati. Una leggenda racconta la vicenda tragica di Corrado e Berta. Il cavaliere Corrado di Seiano fu ospite in questo castello e vi incontrò la bella castellana Berta. I due si innamorarono e decisero di sposarsi ma, mentre venivano celebrate le loro nozze, Berta venne trasformata in statua di pietra mentre si udivano le parole: "Questo castello sarà maledetto per sempre". Altri link consigliati: https://www.youtube.com/watch?v=jkW_IzEolAE (video di Sergio Cappelli), https://www.facebook.com/Castelcorno/?locale=it_IT, http://www.castellideltrentino.it/Siti/Castel-Corno, https://www.youtube.com/watch?v=8gZX-LVmMEU (video di Max Ghezzi)

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Castel_Corno, https://web.archive.org/web/20160528010747/http://comune.isera.tn.it/castel-corno

Foto: la prima è presa da https://www.visitrovereto.it/scopri/castelli/castel-corno/, la seconda è presa da http://www.castellideltrentino.it/Siti/Castel-Corno

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