venerdì 28 luglio 2023

Il castello di venerdì 28 luglio



VALFABBRICA (PG) - Castello di Casacastalda

Il nucleo originario di Casacastalda è quasi certamente di origini umbre: molti la identificano con la città umbra di Casmentillana (X secolo a.C.), citata da Plinio il Vecchio. Nelle vicinanze sono state trovate tracce di necropoli pagane. Il castello attuale fu costruito sulle rovine preesistenti nel 763, ad opera di Ernero Castaldo (da cui il nome Casa del Castaldo), un longobardo discendente da Totila, ed ebbe una certa importanza nell'alto Medioevo. Vicende alterne interessarono Casacastalda: il dominio dei conti Rainiero e Pietro di Serra che lo cedettero ai Suppolini Reali di Gubbio, nel 1217, i quali a loro volta, lo vendettero a Perugia nel 1237; la distruzione, prima totale, nel 1319 a causa della guerra tra la stessa Perugia ed Assisi, poi parziale, delle mura nel 1433, ad opera di Perugia, come vendetta per un delitto. Nel 1435 iniziarono i lavori di ricostruzione e fortificazione della rocca che si protrassero fino al 1496. I Perugini nel 1528 gli donarono lo status di Libero Comune. Lo stemma comunale, ancora oggi scolpito in diversi punti del centro storico, è composto da una torre sovrastante un torrione, con il grifone rampante di Perugia. Successivamente, nel 1798, grazie alle truppe napoleoniche e alla sconfitta dello Stato Pontificio, il Comune di Casa Castalda passò al cantone di Gualdo Tadino (dipendente da Perugia), nella Repubblica Romana. Con la fine dell'Impero Napoleonico (1815), il Comune di Casa Castalda fu soppresso, ed il suo territorio fu annesso al Comune di Valfabbrica. Il castello conserva buona parte di mura, poste in forma quasi circolare “a diamante“, con il diametro maggiore di circa 100 metri, munito di opere di difesa, tra cui 3 torrioni di sicurezza che formano anche le tre porte del castello: porta Perugina quella ad ovest, porta del Giglio quella ad est, porta Eugubina quella a nord. Per quanto riguarda il suo ridimensionamento compiuto dai Perugini nel 1433 restano tracce di un camminamento di fuga sotto il perimetro delle primitive mura ora sotto il fabbricato esterno che si affaccia sulla strada e che in origine era un edificio ecclesiastico il quale conserva ancora al suo interno lo stemma della famiglia cardinalizia e all’esterno dalla parte opposta alla strada lo stemma in pietra del sole con il monogramma IHS di San Bernardino. Sempre all’interno delle mura, in Piazza XXIV maggio, troviamo il mastio del castello posto alla destra della chiesa e a sinistra il palazzo che un tempo fu sede del monastero benedettino di S. Lucia dove si può ammirare l’edicola con una Madonna con Bambino, opera del maestro Nello Bocci. Lo stemma della famiglia Montesperelli si trova su una campana datata 1508, del campanile della chiesa plebana conservata all’interno della stessa nonché lo ritroviamo ai margini di alcune pitture votive dell’antica cappella della Madonna dell’Olmo. All’interno delle mura si conservano due pozzi di vena uno adiacente il muro sinistro della chiesa parrocchiale, l’altro in una piazzetta adiacente ed un terzo denominato pozzo della Madonna, situato nei pressi della chiesa della Madonna dell’Olmo appena fuori le mura. Un altro piccolo pozzo ad uso privato è interno ad un edificio adiacente la rocca. Adiacenti alle mura insistono i Lavatoi. Altro link suggerito: https://www.procasacastalda.it/storia/

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Casacastalda, https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=30726, https://www.iluoghidelsilenzio.it/castello-di-casacastalda-valfabbrica-pg/

Foto: entrambe prese da https://www.iluoghidelsilenzio.it/castello-di-casacastalda-valfabbrica-pg/

Nessun commento: