giovedì 26 gennaio 2017

Il castello di giovedì 26 gennaio



SOVRAMONTE (BL) - Castello Schenèr

Baluardo difensivo della Repubblica Veneta contro l’Impero, sorse verso la fine del Quattrocento in posizione dominante sulla Valle del Cismon lungo l’antica strada per il Primiero, più precisamente sulla Costa di San Zenone (oggi Costa delle Fratte), dove essa piega a est per guadare il torrente Rosna. Nei pressi si trovava pure un castelliere di origine romana, confermato dal ritrovamento di alcune monete. Il luogo era forse il medesimo dov'era edificato un castello del 1027 quando Corrado il Salico conquistò il Primiero. Questa via era più che altro una mulattiera molto malandata e pericolosa: il trasporto delle merci vi era possibile solo a schiena d’uomo o di animale, e per questo alla località venne dato il nome di Schenaro o Schenér. La costruzione fu terminata nel 1494, anche con l’impiego di settanta roveri tagliati in zona. Dalla locale famiglia Moretta provengono i suoi primi conestabili, nominati e pagati dal Podestà di Feltre: fin dal 1494 Pietro era Capitano del fortilizio presidiato da un caporale e 4 soldati, mentre nel 1509 viene ricordato il consanguineo Agostino che assistette alla distruzione del 1510 provocata, a seguito degli eventi della guerra cambraica, dalle milizie dell’imperatore Massimiliano. Prontamente ricostruito, già nel 1539 alcuni documenti accennano a disegni per una necessaria fortificazione della struttura, esigenza sentita e ribadita in tutto il Seicento. Tuttavia fino alla caduta della Repubblica di Venezia il castello fu utilizzato semplicemente come alloggio per il capitano e qualche soldato. Lasciato quindi in completo abbandono, venne demolito dalle truppe italiane nel 1915 utilizzandone i materiali per costruire trincee. Le principali funzioni del castello erano di sorveglianza del transito e repressione del contrabbando, molto praticato dai lamonesi che esportavano illegalmente granaglie in Primiero. Ci si può fare un’idea di come doveva essere il fortilizio guardando la litografia del Moro risalente al 1876, che lo riproduce quarant’anni prima della sua distruzione: era una piccola costruzione difensiva posta a cavallo della strada. La porzione più a valle era l’abitazione del capitano dominata a monte da una massiccia torre, le cui poderose fondazioni sono ancora visibili. Entrambe le strutture erano circondate da mura. Sul terreno oggi si può osservare solo qualche misero rudere di fondazione, ora digerito dalla folta vegetazione, che non può rendere conto della struttura del castello. Altri link suggeriti: http://www.ladige.it/territori/dolomiti/2014/11/24/riscoperta-dellantica-via-primiero-feltrino

Fonti: http://www.magicoveneto.it/feltrino/Sovramonte/Sovramonte.htm, http://www.sovramonte.it/web/index.php?option=com_content&view=article&id=17&Itemid=191

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