mercoledì 4 gennaio 2017

Il castello di giovedì 5 gennaio






GAIOLE IN CHIANTI (SI) – Castello di San Donato in Perano

Domina dall'alto un'area dolcemente collinare della Toscana, famosa in tutto il mondo per la suggestiva bellezza del suo paesaggio e per la qualità eccellente dei suoi vini: il Chianti. E' situato tra i Comuni di Radda e Gaiole in Chianti e dal castello si può avere il privilegio di godere di uno dei più bei panorami del Chianti: la torre di Montegrossi, la Rocca di Castagnoli, i castelli di Meleto, di Brolio e di Cacchiano, la torre di Barbischio, il "maschio" di Vertine, le alte cime del Monte Amiata. La toponomastica testimonia l'origine etrusca dell'antico insediamento (Peras) che ha visto susseguirsi nel tempo una fattoria romana d'età repubblicana, una villa rustica d'età imperiale, una curtis medioevale. Attorno all'anno Mille il piccolo villaggio formatosi già da secoli attorno ad una cappella intitolata a San Donato - il vescovo di Arezzo martirizzato dai pagani nel IV secolo d.C. al quale è attribuito la miracolosa ricomposizione di un calice di vetro - venne fortificato ed inglobato nella fitta rete dei castelli chiantigiani di età medioevale. Il complesso architettonico divenne una struttura militare strategica con funzioni difensive nell'area di confine tra il territorio fiorentino in cui rientrava e quello senese, per poi essere trasformato in fattoria fortificata nel corso della seconda metà del Cinquecento a seguito della definitiva caduta della Repubblica di Siena e la sua definitiva annessione al Granducato di Toscana. Acquistato alla metà del Cinquecento dagli Strozzi - una delle più eminenti famiglie fiorentine, impegnata allora nella formazione di una struttura economica che garantisse redditività al proprio patrimonio agricolo e dunque solidità al proprio potere politico e prestigio sociale - rimase di loro proprietà per ben quattro secoli, fino a quando, nel 1967, l'ampia tenuta ed il castello di San Donato in Perano non furono alienate. In seguito la villa è divenuta proprietà di Franco Fanfani, dinamico uomo d’affari che ha potenziato il suo indirizzo viticolo e olivicolo. Oggi l’azienda è proprietà della San Donato in Perano Spa. A partire dagli anni '50, infatti, la crisi mezzadrile e il fenomeno dell'abbandono delle campagne aveva reso problematico ed oneroso il passaggio da un'economia di tipo tradizionale ad una concezione moderna, dinamica e produttiva dell'investimento agricolo e dalla vita in campagna. Ma una nuova concezione della conduzione agricola fondata sull'impianto di colture specializzate ha rappresentato, in anni recenti, la possibilità di fondare a San Donato in Perano una nuova agricoltura, capace di fondere la tradizionale vocazione viticola e olivicola dell'area con una raffinata concezione dell'ospitalità. Il Castello di San Donato in Perano con le sue dimore di raffinata attenzione allo stile, la sua campagna coltivata secondo un uso antico e insieme modernissimo, il suo paesaggio dolce nei suoi pendii e aspro nelle sue selve, offre la possibilità di sperimentare la dimensione più completa di un luogo in cui il "dove" si unisce al "quando", ciò che i latini chiamavano "genius loci". Sarà forse un caso che a poca distanza da qui sono nati e hanno lavorato artisti come Duccio, Leonardo, Michelangelo... Il complesso, parzialmente cinto da mura rivestite in pietra con coronamento sommitale, si presenta come una villa seicentesca a pianta rettangolare che si articola su tre livelli, a seguito degli interventi di ristrutturazione effettuati dopo la dismissione della struttura militare. I muri a filaretto in pietra dell'impianto fortificato affiorano con evidenza negli strappi dell'intonaco. Una cappella privata venne realizzata al piano nobile dell'edificio padronale, mentre all'esterno venne realizzato un giardino all’italiana davanti al fronte meridionale del complesso architettonico. Attorno all'edificio padronale, furono edificati altri corpi di fabbrica dopo la trasformazione del complesso in fattoria agricola. Sul fronte principale spicca il bel portale cinquecentesco della cappella che ha sostituito l’antica chiesa: due semicolonne sorreggono un elegante architrave e il trigramma bernardiniano in maiolica colorata, mentre al di sopra una finestrella circolare riprende i motivi decorativi del portale, quasi a completare la facciata del piccolo oratorio. Ecco un breve video sul castello (di Canale di Italytour): https://www.youtube.com/watch?v=kKry-UlEbjo


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