martedì 17 dicembre 2019

Il castello di lunedì 16 dicembre




MOLINARA (BN) - Palazzo Ducale

Molinara viene menzionata per la prima volta nel 992: in tale anno, fra i beni confermati all'abate di San Modesto di Benevento, compare una chiesa di Santa Maria posta a Molinara, forse la chiesa di Santa Maria in Plano cui si fa riferimento in documenti successivi. Comunque, si ritiene che la fondazione del paese sia legata all'arrivo di una comunità di monaci bizantini, che qui fondò la chiesa di Santa Maria dei Greci e attirò quindi le popolazioni limitrofe che si incastellarono in cerca di protezione dalle incursioni. La nascita del nucleo fortificato di Molinara può anche essere attribuita a ragioni politiche, considerando che il paese non è lontano da quelli che, nel X secolo, erano i luoghi degli scontri fra i Longobardi del Principato di Benevento e i Bizantini del thema di Langobardia. Molinara viene poi menzionata in un documento del giugno 1118 da cui il castello appare come un possedimento di Raimondo di Loritello, figlio del defunto Rodolfo di Loritello e signore di Bovino; e ancora nel giugno del 1121 un altro documento la indica come terra dei figli del defunto Rodolfo, includendo dunque anche il fratello Goffredo. Faceva parte della contea di Ariano e, dopo la riorganizzazione del 1142, di quella di Buonalbergo. Nel Catalogus baronum appare nelle mani di un tale Roberto di Molinara. Dopo la morte di donna Isolda di Molinara nel 1283, Carlo I d'Angiò concesse il feudo, assieme a quello di Roseto a Giacomo di Assumual. Morto questo senza eredi fra il 1292 e 1293, tali terre passarono a Bartolomeo di Capua, Protonotario del Regno. I suoi successori tennero il feudo a lungo, insigniti in seguito del titolo di Conti di Altavilla: primo fra questi a detenerlo, forse, fu Roberto di Capua nel 1334. Seguirono il figlio Bartolomeo, il nipote Luigi e il pronipote Andrea di Capua, cui nel 1397 il re Ladislao I di Napoli riconfermava il possesso di Molinara. Nel 1443 Alfonso V d'Aragona investì dei titoli il figlio di quest'ultimo, Ludovico, e l'anno successivo il nipote, Andrea II. Nel 1459 re Ferdinando I di Napoli concesse tali titoli a Francesco, fratello di Andrea. Ancora vi furono Luigi II (figlio di Francesco, dal 1489); Bartolomeo II (fratello di Luigi, fal 1497); Luigi Martino (figlio di Bartolomeo, dal 1526). Nel 1549 Luigi Martino di Capua vendette il feudo di Molinara al Regio Consigliere Giovan Tommaso de Minadois. Alla sua morte nel 1555 lo ereditò il figlio Giulio Cesare, Presidente della Regia Camera della Sommaria; questo lo donò al suo primogenito Giovan Tommaso II in occasione delle sue nozze (1612). Però, l'anno successivo, padre e figlio vendettero il feudo congiuntamente ad Ippolita Caracciolo, marchesa di San Marco dei Cavoti. Ancora, da questa lo comprò Giovan Battista de Iuliis (1615), che nel 1621 lo vendette a Francesco Carafa. Il figlio di Francesco, Marcello, rilevò il feudo nel 1634 e l'anno successivo, infine, lo alienò in favore di Marcantonio Muscettola, Duca di Spezzano. I Muscettola tennero stabilmente Molinara per più di un secolo, e vi risiedettero per la maggior parte del tempo. Con la morte di Marcantonio nel 1649, gli succedette il primogenito Francesco, che pagò il relevio del feudo nel 1656. Nel 1663 egli chiese ed ottenne dalla Regia Camera della Sommaria il permesso di mutare il nome del feudo in Spezzano; dopodiché (1677), ottenne dal re Carlo II di Spagna anche il cambiamento del proprio titolo nobiliare, cosicché il titolo di Duca di Spezzano si riferisse a Molinara, e non più al feudo calabrese. Francesco ebbe tre figli fra cui il poeta Antonio Muscettola, che ereditò il titolo di duca ed il feudo nel 1679, per morire nel palazzo familiare pochi mesi dopo. Così il titolo di Duca di Spezzano passò nelle mani del figlio Francesco II, quindi del 1712 in quelle di Giacinto, primogenito di quest'ultimo, che però dovette dividere i beni con i suoi tre fratelli; seguì il figlio Vincenzo Maria (1750). Carmine Maria, erede del titolo di Duca di Spezzano, morì senza eredi: il titolo ducale sarebbe stato devoluto alla Real Corona, concludendo la storia feudale di Molinara. Molto caratteristico è l’ex palazzo ducale, ora Palazzo Santoro, che sorge nella parte medioevale del paese. Posto in un angolo del borgo, fino al 1962 era praticamente intatto, prima di subire grandi danneggiamenti per il terremoto del 1980; dopo i restauri avvenuti, oggi, pur non essendo stravolto nell'impianto, presenta larghe porzioni ricostruite, mentre all’interno le strutture sono purtroppo in gran parte rovinate. Si ritiene che esso fosse originariamente il mastio del borgo fortificato, e le sue murature più antiche sono analoghe a quelle della chiesa di Santa Maria dei Greci databili all'XI secolo. L'edificio si sviluppa intorno ad una corte interna, cui si accede tramite un maestoso ingresso ad arco. Nel centro del cortile è un pozzo, nel cui parapetto è stata integrata una stele funeraria di età romana. Altri link suggeriti: https://www.italiapedia.it/comune-di-molinara_Storia-062-041, https://www.costruzionilombardiachille.it/wp-content/uploads/2018/01/Restauro-del-Borgo-Antico-di-Molinara.pdf

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Molinara, http://www.vivisannio.com/il-sannio/molinara/

Foto: la prima è di Gianfranco Vitolo su https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10214831333238884&set=a.10214831315278435&type=3&theater, la seconda è di Fiore Silvestro Barbato su https://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Palazzo_ducale_(Molinara)#/media/File:Molinara_-_fortificazioni.jpg

Nessun commento: