giovedì 1 aprile 2021

Il castello di giovedì 1 aprile



GIOVINAZZO (BA) - Palazzo Ducale

Il toponimo, che dal X secolo è attestato nelle forme di Jubenacie e Juvenacio, deriva dal personale latino JOHANNACIUS, corrispondente all’italiano ‘Giovannazzo’. Fortificata già in età romana e diocesi fin dal secolo XI, ha condiviso le sorti dei territori circostanti, assoggettati a più dominazioni. Al centro di intensi traffici marittimi con Venezia, nella prima metà del Cinquecento entrò a far parte dei possedimenti dei Gonzaga, passando poi in quelli dei nobili Giudice. Affrancatasi dai vincoli feudali, nella seconda metà del Settecento, partecipò alle successive vicende del resto della regione. La costruzione del Palazzo Ducale si deve all'iniziativa di Nicolò Giudice, discendente di una famiglia di banchieri genovesi, Principe di Cellamare dal 1631, che nel 1639 aveva acquistato Giovinazzo da Ferdinando Gonzaga Duca di Guastalla, ottenendo il titolo di Duca della cittadina pugliese nel 1651 da Filippo V. La casata si estinse alla morte, nel 1770, dell'ultima discendente Costanza Eleonora Giudice, moglie del principe Filippo Caracciolo, che non lasciò eredi, sicché, i feudi di Cellamare, Giovinazzo e Terlizzi passarono alla regia Corte. La costruzione del palazzo ebbe inizio nel 1650 su progetto di Francesco Antonio Picchiatti, come risulta da una polizza di pagamento a suo favore, datata 27 agosto 1659, con la quale egli veniva compensato anche dei lavori effettuati, sempre su commissione del principe di Cellamare, nel Monastero della Croce di Lucca a Napoli, dove ben quattro delle figlie di Nicolò Giudice erano suore. L'edificio fu tutto costruito in blocchi di pietra squadrati di diversa pezzatura (70 metri di facciata - 60 metri di profondità - più di 200 stanze e giardino annesso). Nonostante alcune trasformazioni subite, il Palazzo Ducale conserva quella maestosità che ne fece l'elemento caratterizzante della veduta di Giovinazzo inserita ne "Il Regno di Napoli in prospettiva"di G.B. Pacichelli (Napoli 1703), il quale offre anche un'interessante seppur sintetica descrizione di particolari ormai perduti dell'originaria morfologia (fra gli altri la balconata che correva ininterrottamente al primo piano del prospetto sul mare, di cui oramai restano solo i mensoloni e alcune colonnine sagomate della balaustra); sorto sui resti della cinta muraria, come attesta il basamento, il fronte verso il mare era certo il più imponente, con la compatta cortina muraria in blocchi di pietra scandita dalla successione delle grandi porte-finestre del piano nobile. Meno imponente il prospetto meridionale il quale «...ha di notevole solo il portale maggiore..» Apollonj-Ghetti "Mostra Documentaria - Turi, Conversano, Giovinazzo", Bari 1969, pp. 59-60). Delle torri che secondo l'incisione del Pacichelli completavano quest'ala, resta solo il corpo sud-occidentale a suggerirne un accenno. Da un punto di vista planimetrico il fabbricato si articola attorno ad una vasta corte a pianta quadrata, i cui prospetti recano evidenti i segni di manomissioni imputabili ai numerosi passaggi di proprietà intervenuti dopo la morte dell'ultima discendente del Giudice, con una forte frammentazione della originaria unità immobiliare. Il portale d’ingresso, sul fronte sud, immette, attraverso un androne, nell'ampia corte. L'androne coperto da volte a botte lunettata conduce, sulla destra, alla scala principale, articolata in due rampe con volte a botte e pianerottoli coperti da volte a padiglione lunettato. Un pozzo, al centro del cortile, raccoglie le acque piovane. Il cortile ha una superficie di 490 mq ca., i quattro prospetti interni hanno una lunghezza di circa 20-22 m. Le antiche sale un tempo esistenti risultano ora perlopiù divise da tramezzi ed anche le originarie coperture a padiglione lunettati sono state in gran parte sostituite da volte più semplici nel secolo scorso, talvolta decorate poi secondo il gusto liberty. La parte meglio conservata dell'edificio è quella appartenente alla Famiglia Fanelli, una delle migliori fra quelle che Giovinazzo possa ancora contare. Sebbene la costruzione dell'edificio risalga alla seconda metà del '600, le caratteristiche strutturali sopra descritte lo configurano come una esemplificazione di palazzo signorile con alcuni elementi ancora prerinascimentali. Il fronte sul mare infatti, affiancato da due baluardi protesi sul mare e fondato sul muro a scarpa, rivela quel carattere difensivo presente in età tardomedievale. Il fronte verso terra, invece, esalta piuttosto la concezione del palazzo rinascimentale basata sull'euritmia dei prospetti, sulla sobria essenzialità degli elementi strutturali, a tradurre in architettura le doti intellettuali del signore. Si possono ammirare al suo interno degli interessanti sotterranei. Altri link consigliati: https://www.giovinazzolive.it/city-detail/184/vistaSez, https://www.facebook.com/dovealsud/videos/giovinazzo-in-puglia/1250867915269740/ (video di DovealSUd)

Fonti: http://www.italiapedia.it/comune-di-giovinazzo_Storia-072-022, http://www.rilievo.poliba.it/studenti/aa03/Milella/Link/Ducale1.html, http://www.itc.cnr.it/ba/fabrica/ita/index.php?id=progetto&id2=casi_di_studio&id3=palazzo_ducale_giovinazzo&pag=02, http://www.viaggioadriatico.it/rete_interadriatica/beni/palazzo-ducale-1/, https://www.keebboo.com/it/giovinazzo/palazzo-ducale.html

Foto: la prima è presa da https://www.keebboo.com/it/giovinazzo/palazzo-ducale.html, la seconda è presa da https://www.voloscontato.it/guide-per-viaggiatori/visitare-giovinazzo-consigli.php

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