sabato 3 aprile 2021

Il castello di sabato 3 aprile




SPOLETO (PG) - Rocca Albornoz

E' una fortezza situata sulla sommità del colle Sant'Elia che sovrasta la città. Si tratta del principale baluardo del sistema di fortificazioni fatto edificare da papa Innocenzo VI, per rafforzare militarmente e rendere più evidente l'autorità della Chiesa nei territori dell'Italia centrale, in vista dell'ormai imminente ritorno della sede pontificia a Roma dopo i settanta anni circa di permanenza ad Avignone. I lavori di costruzione si svolsero fra il 1363 e il 1367, e furono presieduti dal cardinale spagnolo Egidio Albornoz, sotto la direzione dell'architetto Matteo di Giovannello da Gubbio detto “il Gattapone” (il Cardinale Albornoz morì nel 1367 e quindi non si sa se vide la fine dei lavori, comunque da allora la Rocca è chiamata Albornoziana in suo onore). La fortezza spoletina fu dunque perno del sistema difensivo posto a controllo della Flaminia e da cui partivano le azioni militari volte al recupero dei territori dell’Umbria, delle Marche e della Romagna. L'architetto eugubino progettò sapientemente un edificio che potesse essere nel contempo solida e imponente fortezza, ma anche elegante e confortevole residenza, che fu a tale scopo utilizzata da molti ospiti illustri. La struttura del perimetro rettangolare, di dimensioni 130 x 33 m, infatti, con quattro torri angolari, si articola in due spazi separati da un corpo mediano collegato ad altre due torri: il Cortile delle armi, che occupa l'area destinata alle truppe, e il Cortile d'Onore circondato da edifici destinati ai governatori della città, ma in cui soggiornarono anche molti pontefici, tra i quali Bonifacio IX nel 1392 e Niccolò V nel 1449 durante la peste di Roma. Quest'area, che accoglieva anche gli uffici amministrativi, è circondata da un doppio loggiato costruito, secondo il Vasari, su progetto di Bernardo Rossellino, chiamato a Spoleto da papa Niccolò V. Vivo è ancora il ricordo leggendario della presenza di Lucrezia Borgia, figlia del Pontefice Alessandro VI che la elesse, appena diciannovenne, reggente del Ducato di Spoleto. Nel 1499 si fermò per tre mesi a Spoleto; nell’archivio cittadino c’è un documento con poche parole latine scritte di sua mano. Nel 1502, diretta a Ferrara, fece ancora una sosta in questa principesca dimora. Al “maschio” della fortezza, la torre centrale del castello di Spoleto rivolta verso la città, destinata ad essere fulcro di una estrema difesa, è rimasto il nome di Torre della Spiritata, forse in ricordo delle crudeltà e delle vendette della castellana. La Rocca ha ben sei torri. Sul lato orientale si trova, al centro, la Torre Maestra riconoscibile perchè è la più alta con a sinistra la Torre della Balestra ed a destra la Torre Nuova. Nel lato occidentale si trova, al centro, la Torretta o Torre del Tinello riconoscibile perchè è la più grossa con a sinistra la Torre dell’Acqua ed a destra la Torre del Forno. Al centro del cortile è situato un pozzo esagonale che sormonta una grande cisterna utilizzata per la raccolta dell'acqua piovana. I due cortili sono collegati tra loro mediante un fornice (tunnel a volta) affrescato tra il 1572 e il 1575 sulla cui volta è dipinto lo stemma di papa Gregorio XIII; ai lati sono poste le raffigurazioni di sei città dello Stato pontificio: Porto d'Anzio, Perugia, Orvieto, Ripatransone, Spoleto e un'ultima città non ancora identificata. Mediante lo scalone d'onore si sale al piano nobile; da qui una porta in pietra cinquecentesca dà accesso all'ambiente più vasto della Rocca: il Salone d'Onore. Questo ambiente, che ospitava banchetti e grandi cerimonie, non fu mai portato a termine nella copertura a volte e nella decorazione pittorica. Dal salone si accede alla camera pinta, la stanza situata all'interno della torre maestra, dove alloggiava il castellano. Lungo le pareti si trovano due cicli pittorici datati tra l'ultimo decennio del Trecento e i primi decenni del secolo successivo. Dopo il Cinquecento la Rocca ha iniziato a perdere d'importanza tanto che, dal 1764, i governatori preferirono risiedere dentro le mura cittadine. Dal 1817 la fortezza fu adibita a carcere fino al 1982. Dopo anni di impegnativi restauri, nel 2007 è stata adibita come sede permanente del Museo nazionale del Ducato di Spoleto. Le opere ed i materiali, esposti secondo un principio cronologico, testimoniano la vitalità artistica e l’unità culturale del vasto territorio del Ducato di Spoleto, in un periodo storico compreso tra il IV e il XV secolo d.C. Reperti datati al IV-V secolo d.C., provenienti da aree funerarie e da edifici di culto, attestano lo sviluppo delle prime comunità cristiane del territorio e, in particolare, del fenomeno del monachesimo, diffuso in tutta la montagna spoletina. Le preziose opere del periodo altomedievale illustrano la rilevanza politica e culturale che Spoleto assunse quale capitale di uno dei più importanti ducati longobardi della penisola italiana. In particolare, la sezione dedicata ai corredi tombali, provenienti dalla necropoli di Nocera Umbra, è di assoluto rilievo non solo per il pregio artistico, ma anche per la conoscenza dell’organizzazione sociale longobarda. La seconda sezione del museo ospita numerose sculture e pitture, alcune delle quali di gran pregio, realizzate a partire dal periodo romanico fino al Rinascimento, testimonianze dell’evoluzione artistica della città e del suo territorio. L’intero percorso espositivo è inoltre corredato da pannelli illustrativi che danno conto della funzione storica di ciascun ambiente attraversato. All'interno della Rocca sono situati anche il Laboratorio di diagnostica applicata ai Beni culturali e la Scuola europea di conservazione e restauro del libro antico. Altri link consigliati: https://www.youtube.com/watch?v=5VmdZhSXKus (video di Renzo Manganotti), https://www.youtube.com/watch?v=KHUSDYgrO_o (video di Baffy1990), https://www.panorama.it/panoramaditalia-2017/la-rocca-di-spoleto-cuore-della-citta-segreta-foto (video), https://www.facebook.com/MuseoDucatoSpoleto/videos/spoleto-rocca-albornoz-giorgio-flamini-terza-parte/2914441848649869/ (video)

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Rocca_Albornoziana_(Spoleto), http://www.comune.spoleto.pg.it/turismoecultura/la-citta/monumenti/rocca-albornoziana/, http://www.fortezze.it/rocca_spoleto_it.html, https://www.sistemamuseo.it/ita/2/musei/93/spoleto-umbria-museo-nazionale-del-ducato-di-spoleto-allestito-in-15-sale-storiche-della-rocca-albornoziana/, https://www.iluoghidelsilenzio.it/rocca-albornoziana-spoleto-pg/

Foto: la prima è di Livioandronico2013 su https://it.m.wikipedia.org/wiki/File:Rocca_Albornoziana,_Spoleto.jpg, la seconda è presa da http://www.comune.spoleto.pg.it/turismoecultura/la-citta/monumenti/rocca-albornoziana/; infine, la terza è una cartolina della mia collezione

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