lunedì 19 aprile 2021

Il castello di lunedì 19 aprile



SPOLETO (PG) - Castello di Morgnano

E' situato nella frazione di Morgnano-Santa Croce, a otto chilometri dal centro storico della città di Spoleto in provincia di Perugia. Si erge sulla sommità del colle di Morgnano a circa 600 metri di altitudine e si presenta come un’importante preesistenza storica con la sua cinta muraria alta 12 metri e le tre torri rispettivamente di forma quadrata, circolare ed esagonale. È stato totalmente restaurato tra gli anni 70’ e 80’ del secolo scorso. All'interno delle mura urbiche l’antico abitato era totalmente crollato, fu pertanto ricostruito l’intero borgo ricalcando il sedime e i volumi originali, utilizzando tuttavia i metodi più moderni di costruzione in uso in quegli anni. Attualmente sono in corso le opere di ristrutturazione dell’immobile mirate, mediante l’utilizzo di materiali di pregio e di interventi architettonici dell’edilizia tradizionale di ridare identità al luogo rigenerando la sua funzione di nucleo a servizio della comunità e di generare uno spazio in grado di richiamare le persone sul territorio. La presenza di un insediamento sul colle di Morgnano risale a tempi antichi. Di età romana è una lastra tombale rinvenuta nei pressi del castello, trasferita poi nella moderna chiesa di S. Giovanni ai piedi del colle. Tuttavia i documenti che finora sono stati analizzati dagli archivi storici evidenziano la presenza di un insediamento stabile sul colle dal XIII secolo. Dai documenti estratti sappiamo che nel 1279 la “villa” di Morgnano, allora “villa aperta” (senza mura) contava 27 fuochi (famiglie) con una ricchezza pari a 3011 libbre. Nel 1359 nonostante la peste del 1348 il numero di fuochi salì a 34, (circa 200 persone). Fu sul finire del XIV secolo (intorno al 1378) a seguito delle frequenti scorrerie sul territorio da parte di bande armate, che in tutto il contado spoletino e nelle zone limitrofe sorsero i primi castelli cinti da mura e fortificazioni, tra cui il castello di Morgnano. “Alcuni de’ quali lo erano già stati in altri tempi, e poi o per ribellione o per sospetto ridotti dalla città o dagli eserciti a ville aperte.” In base ai dati relativi alla compravendita di terreni nella zona risalenti alla seconda metà del Duecento si può ipotizzare che a Morgnano esistesse già una torre o fortificazione ad uso militare nel secolo precedente, e che in questa occasione fu inglobata in un vero e proprio fortilizio di grandi dimensioni in grado di accogliere la numerosa popolazione che abitava la Villa quando si fosse reso necessario. L’ipotesi sembra avere un suo fondamento se si considera che la villa di Morgnano, nonostante fosse parte del contado di Spoleto si sviluppava al confine con i territori esterni che arrivavano fino a Todi, su un colle da cui era possibile godere di una vista a 360 gradi sulla vallata circostante. Ancora oggi la vista su Spoleto, Spello, Trevi, Assisi e Montefalco è una prerogativa affascinante del sito. A seguito di una vasta ribellione dei castelli contro Spoleto, cui partecipò anche Morgnano, il Cardinale Legato Vitelleschi, con una legge del 18 Febbraio 1440, disponeva che gli abitanti dei castelli del piano, fabbricati da sessant’anni in poi, fossero tenuti ad abbattere le mura, entro il termine di tre mesi dalla data del decreto, tornando ad essere ville aperte. Lo stesso stabiliva una multa di venticinque mila ducati, da corrispondere per metà al comune e per metà alla camera apostolica, per ogni castello che non avesse eseguito l’ordine e una multa di cinquantamila fiorini per chi vi avesse ricostruito fortificazioni. Probabilmente all’ordine non fu però data esecuzione, perché il comune di Spoleto deliberò poi per la conservazione dei castelli, ma fu devastato ed arso dalle milizie del Piccinino e da Vitaliano del Friuli, sicché, nel 1442 gli abitanti dovettero chiedere sussidi a Spoleto per riaversi da quella rovina. Fu nuovamente dotato di mura dopo il 1475. È stato abitato fino agli anni 60 del Novecento, poi fu progressivamente abbandonato. La storia recente di Morgnano è indissolubilmente legata alle miniere, nel 1881 era stata aperta la miniera di Morgnano Santa Croce, e negli ultimi anni del 1800 il professor Arpago Ricci condusse le ricerche per capire come si potessero ampliare. La lignite estratta era inviata alla società Altiforni e Acciaierie Terni. Il lavoro era molto duro, ovviamente, ed anche pericoloso per gli incidenti dovuti a crolli ed al gas grisou. I minatori si portavano a Morgnano da abitazioni distanti anche molti chilometri, e lo facevano quasi tutti a piedi, inverno ed estate. Così come il ritorno alla sera, dopo ore ed ore di massacrante lavoro sotto terra. Le miniere arrivarono ad occupare circa millecinquecento persone. Il 22 marzo 1955, la tragedia: uno scoppio di grisou causò la morte di 23 minatori. Nel 1961 le miniere, dopo averla ridotta di molto, cessarono definitivamente l’attività, a causa dell’esaurirsi dei filoni e della minore redditività di tutto il settore.

Fonti: https://www.castellodimorgnano.it/, https://www.iluoghidelsilenzio.it/castello-di-morgnano-spoleto-pg/

Foto: la prima è presa da http://www.luoghidelsilenzio.it/umbria/02_fortezze/03_folignate-spoletino/00073/index.htm, la seconda è di Alberto Gagliardi su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/3133/view

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