martedì 18 gennaio 2022

Il castello di martedì 18 gennaio

                                       


LOZIO (BS) - Castello Nobili

I suoi ruderi sono situati in val di Lozio, sopra l'abitato di Villa, addossati ad una parete rocciosa a circa 1200 metri s.l.m., con una torre di avvistamento posta al di sopra del roccione (1288 metri slm). La sua posizione premetteva una completa visuale sulla valle e le cime della Concarena. La datazione della struttura lo fa risalire alla fine del XIII secolo. Fu costruito dalla casata dei Nobili, che rimase al potere fino al 1410. Risale infatti a quell’anno la resa dei conti fra i Guelfi, capeggiati da Baroncino Nobili, temuto autore di ripetute efferatezze, e i Ghibellini, capeggiati da Giovanni Federici di Erbanno, che guidò all’assalto del castello di Lozio e alla conseguente uccisione degli occupanti. Secondo una leggenda locale l’attacco sarebbe avvenuto nella notte di Natale. In tale data l’assalto appariva improbabile e inaspettato data la sacralità del momento. Schiere ghibelline risalirono i ripidi sentieri del castello e deviarono il corso di un torrente ghiacciando gli accessi al fortilizio e rendendo così impossibile ogni eventuale via di fuga. Entrati con uno stratagemma nel castello, i ghibellini ne trucidarono gli occupanti e conquistarono il potere nella valle. Il freddo della notte aveva gelato l'acqua rendendo le strade impraticabili ed impedendo ai Nobili la fuga. L'attacco fu una carneficina, solo due giovani, lontano da Lozio in quanto si trovavano per studi a Bergamo si salvarono... così narra Padre Gregorio Brunelli. La famiglia Nobili venne dunque sterminata e la rocca passò alla famiglia Federici. Pochi anni dopo, nel 1427, la Valle Camonica passò sotto l’influenza della Serenissima Repubblica di Venezia e il castello di Lozio, posto non lontano dal confine con la Signoria dei Visconti, ebbe nuovamente un ruolo di primaria importanza a presidio della zona. Il fortilizio venne infatti occupato da Bartolomeo Nobili, nipote di Baroncino e uno dei pochi superstiti della strage avvenuta nel 1410, che divenne ben presto uno dei protagonisti della guerra fra la Serenissima e le truppe milanesi. Il castello fu infatti cinto d’assedio anche nel 1454, ma non cadde nelle mani viscontee e per questo motivo non venne demolito per ordine di Venezia, come accadde invece ad altri manieri camuni. Quanto al castello, con la pace che regnava ormai nelle valli, negli anni successivi fu invece progressivamente abbandonato e cadde in rovina. Oggi è di proprietà del comune di Lozio. Il castello, come si può riconoscere oggi dalle poche rovine, aveva un primo muro di cinta che seguiva l'andamento ricurvo della roccia. Questo muro di cinta, che si attacca ai due lati alla roccia, ha un percorso di circa trenta metri. È costruito da pietre abbastanza regolarmente squadrate e disposte a corsi regolari. In esso si apre, rivolta verso ovest, la porta di ingresso, di cui rimangono ancora i due stipiti costituiti da pietre ben squadrate ma di cui è andato perso l'arco o l'architrave. Nell'interno, appena oltre la soglia, sulla destra vi è un incavo di sezione quadrata di circa 15x15 centimetri che serviva per alloggiare la spranga che doveva fermare internamente il portone. Dalla porta si passa in un vano di circa 6 metri, di forma rettangolare. Nella parete di fronte all'ingresso, cioè verso est sembra ancora di intravvedere una porta fiancheggiata da un pilastro, porta che immetteva in un secondo ambiente che aveva un andamento ricurvo. Tra il primo ambiente e la roccia del mastio, cioè sul lato nord, sembra che vi fosse una vasca, oggi interrata, tanto più che nella zona vi è una sorgiva. Dal secondo ambiente quasi certamente si doveva passare alla famosa scala ricavata nella roccia, posta nella parte nord-est del roccione centrale, che rimane isolato in tutti i suoi lati. Questa scaletta portava al mastio, cioè alla cosiddetta torre posta a un livello più elevato, di cui rimangono notevoli ruderi e che, per quanto sembra, doveva avere andamento irregolare, più circolare che quadrangolare, per seguire l'andamento del terreno. Questa torre aveva almeno due piani. La rocca presenta una superficie di circa 300 mq calpestabili, divisi in due corti ed otto locali. Altri link per approfondire: https://www.intercam.it/tomo/storiapaesi/lozio/storia.htm, http://popovina.blogspot.com/2015/07/il-castello-di-lozio.html, https://3dwarehouse.sketchup.com/model/9e23cfcf98eae76bc4d08fabe68c27f1/Ruderi-castello-di-Lozio?hl=it (ricostruzione in 3D)

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Lozio, https://www.xtremeadventure.it/castello-di-lozio/, http://www.youvallecamonica.it/pages/castello-di-lozio, https://www.comune.lozio.bs.it/pagine/storia_arte_cultura/castello/

Foto: la prima è di Grasso83 su https://it.wikipedia.org/wiki/Eccidio_di_Lozio#/media/File:Castello_di_Lozio_1.jpg, la seconda è presa da https://www.xtremeadventure.it/escursione-castello-di-lozio-valle-camonica/

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