martedì 24 maggio 2022

Il castello di martedì 24 maggio

 


                                       

PIETRACATELLA (CB) - Castello

Lo stemma del paese (a mt 725 sul livello del mare e a 32 km dal capoluogo molisano) reca una torre con merlatura guelfa ed un cane che tenta la scalata sul lato sinistro.Questo motivo vuole riferirsi forse alla inaccessibilità dell'antico castello che nel Medioevo dominava l'abitato. Il primitivo nucleo fortificato presente sull’altura è attribuibile al periodo normanno, anche se non è da escludere una prima fase di insediamento collegabile all’età tardoimperiale, quando il feudo era denominato Petra, e a detenere potere su questa terra era la famiglia dei Del Vasto o del Guasto che conseguì il feudo in seguito alla battaglia di Civitate (1053). Con ogni probabilità l’assetto maturo della fortezza si ebbe solo in epoca angioina al tempo della reggenza della famiglia di Sus-Gianvilla. Altre famiglie si succedettero a quella di Sus e il feudo toccò in dote ora alla famiglia Giorgio, ora a quella di Buccaplanola. Nel periodo Aragonese arrivarono i Di Capua conti D'Altavilla, poi i Carafa ed infine i Grimaldi. Dopo i Ceva Grimaldi, i marchesi vendettero a Guglielmo De La Feld e quest'ultimo ai Pasquale, famiglie molto note oggi a Pietracatella. Secondo quanto emerso in passato il castello di Pietracatella avrebbe, nel 1383, ospitato re Luigi d’Angiò assediato da re Carlo III di Durazzo. Si tratta di un insediamento fortificato in posizione strategica naturale in parte difeso dalla roccia stessa. Una posizione che permetteva il controllo diretto della valle del Tappino nonché del tratto sottostante del tratturo Castel di Sangro-Lucera, la via di comunicazione che assicurava i collegamenti con la Capitanata. Di quell'antico maniero rimangono oggi poche tracce; comunque, attraverso i residui della muratura, si può rilevare che doveva trattarsi di un castello di notevoli dimensioni. Il castello, merlato, aveva l'aspetto di fortezza ed era munito di camere di tortura, prigioni, alloggi per le guardie, scuderie, magazzini ed alloggi per i feudatari. Nel periodo rinascimentale, quando il feudo passò ai di Capua, furono apportate delle modifiche per adattarlo a dignitosa dimora. Esso aveva le caratteristiche delle fortezze normanne per l'ubicazione sulla sommità del monte, visibile a grande distanza e difeso dalla inaccessibilità del posto; inoltre vi dovevano essere numerosi sotterranei e gallerie, per permettere alle milizie dei feudatari di accerchiare alle spalle i nemici. Molte sono le vicende legate al castello di Pietracatella e, tra queste, è significativa la difesa opposta nel 1441 a due inutili assedi del re Alfonso d'Aragona. Nel secolo XVIII vi si amministrava la giustizia criminale, mentre nel secolo successivo esso fu abbandonato e cadde in rovina. Intorno al Mille il nucleo abitato del lato sud-est, ai piedi del castello, era compreso tra via Marconi e vico Marinelli. Lungo il perimetro si elevava una muratura a scarpata con piccole abitazioni addossate tra strette viuzze e vicoli. Si accedeva all'abitato tramite due porte: quella ad est, «Portella»,che oggi corrisponde a vico Lorio, e quella ad ovest, «Porta Vecchia», sul prolungamento dell'attuale via Porta Vecchia. Verso il Mille esistevano altri due nuclei urbani, quello di Catello e l'altro di Rocca Catella o Casalpiano. Catello era ubicato nell'agro di Monacilioni, mentre Rocca Catella era a circa 4 km da Pietracatella. Catello fu completamente distrutto dal terremoto del 1456. Delle mura e delle torri che dovevano costituire il primitivo nucleo di Petra restano solo alcune tracce ancora visibili; in Via S. Giacomo, infatti, è possibile notare sul lato di sinistra un avanzo di torre circolare mentre, alla parte opposta, inglobata alle case i resti una seconda torre, che probabilmente costituivano un primo complesso di difesa del castello. In Vico Antonio Cardarelli sono visibili i resti di una torre minore e quella che doveva essere la primitiva porta di accesso al borgo. Non è da escludere che anche la torre, tuttora visibile, detta in gergo Torretta, posta all’ingresso nord del paese, fosse parte integrante dell’antica cortina. Con lo spostamento della popolazione residente in altri feudi, sull’altura fu necessario, intorno al XV secolo, ampliare il perimetro urbano preesistente costruendo una nuova cinta di mura e nuove porte; queste ultime arrivarono a un numero complessivo di cinque. Le porte che permettevano l’accesso al borgo non mostrano gli stessi caratteri e le stesse dimensioni, segno quest’ultimo di continue modificazioni della cerchia muraria. Da est si incontrano: Porta da Capo, ora non più visibile perché minata dai tedeschi in ritirata nell’ottobre del 1943, Porta di Vico Monzillo visibile fino agli anni ’80 del XX secolo, Portella, di cui resta solo il toponimo, forse era già scomparsa nel 1871; in vico Mastro Michele è tuttora visibile un altro accesso al borgo in corrispondenza con la primitiva porta d’ingresso sita in vico A. Cardarelli e sovrastata da una torre a pianta quadrata. Porta d’Achille, abbattuta nel 1953 durante i restauri della Chiesa parrocchiale, fiancheggiava la facciata ovest della chiesa stessa; era di dimensioni maggiori rispetto alle altre e permetteva l’accesso tramite Via Piano Mercato al Palazzo marchesale costruito intorno al XVI-XVII secolo. Segue una torre a pianta quadrata in via Guglielmo Marconi, costituita nella parte inferiore da due arcate, la quale si può supporre appartenesse alla cortina muraria creatasi in una fase intermedia e porta Vecchia facente parte dell’abitato originario. In Vico Ferruccio vi è un’altra torre formata anch’essa nella parte inferiore da un’arcata, non allineata con le altre strutture difensive, sulla quale vi è un interessante bassorilievo lapideo, e infine Porta Nuova sita alla fine di Via Guglielmo Marconi, l’ultima delle cinque porte, costruita in seguito all’ampliamento dell’antica cinta fortificata intorno al XVII-XVIII secolo. Sul finire del XVI secolo, la fortezza divenne sede delle carceri. Fu definitivamente abbandonata dopo l’eversione della feudalità e fu utilizzata come cava di materiali e per il pascolo invernale delle greggi. Altri link suggeriti: https://www.youtube.com/watch?v=isAVvZwJRW0 (video di Viaggia Con Wallace),https://www.youtube.com/watch?v=-R00aYZox3c (video di Borghi d'Italia)

Fonti: https://www.movio.beniculturali.it/ascb/leeccellenzedelmolise/it/32/pietracatella,https://www.comune.pietracatella.cb.it/pietracatella/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/20060, scheda di M.M. su https://www.mondimedievali.net/Castelli/Molise/campobasso/pietracatella.htm

Foto: entrambe di Paolo Pasquale su https://www.turismoinmolise.com/pietracatella/

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