lunedì 20 giugno 2022

Il castello di lunedì 20 giugno

 



NOCETO (PR) - Rocca Sanvitale

La fortificazione originaria fu edificata probabilmente all'inizio del XIII secolo dalla famiglia Pallavicino; nel 1247 fu occupata dai guelfi parmigiani, comandati dal generale Ugo Sanvitale, durante gli scontri con l'esercito imperiale di Federico II di Svevia; due anni dopo, al termine degli scontri, il marchese Oberto II Pallavicino rientrò nel castello in seguito all'investitura ufficiale del feudo di Noceto da parte dell'imperatore. Nel 1345 il podestà di Parma Filippo Gonzaga, al comando dell'esercito del duca di Milano Luchino Visconti, occupò la rocca sottraendola a Giberto Pallavicino; vi si insediò allora Giberto Sanvitale, che ricostruì il castello danneggiato durante gli scontri. Nel 1370, tuttavia, Obizzo Sanvitale, figlio di Gian Quirico, osteggiò il governo di Bernabò Visconti, che lo fece arrestare, sottraendogli i suoi possedimenti ed ordinando la distruzione della rocca; nel 1402 i Sanvitale rientrarono a Noceto ed iniziarono a ricostruire il castello, nuovamente abbattuto l'anno seguente dai Visconti. La fortezza fu in seguito riedificata un'altra volta, ma nel 1416 Filippo Maria Visconti la riconquistò, sottraendola a Gian Martino Sanvitale, che fu compensato della perdita con la cessione del castello di Castelguelfo. Già nel 1417 il marchese Rolando Pallavicino conquistò la rocca, facendola ancora abbattere; negli anni seguenti il Sanvitale cercò di rientrare più volte in possesso di Noceto, senza tuttavia riuscirvi. Nel 1447 Pier Maria II de' Rossi riuscì a conquistare il castello, nel frattempo riedificato, e lo consegnò ad Angelo Sanvitale; l'anno seguente, però, Rolando Rossi, fratellastro di Pier Maria, occupò la rocca; intervennero anche i Terzi, che si impossessarono della fortificazione, per poi perderla nuovamente in favore dei Rossi; lo scontro coinvolse anche Francesco Sforza, che impose a Pier Maria la restituzione del castello al Sanvitale. Ciò nonostante, nei decenni seguenti i Rossi continuarono ad occupare la rocca, fino al 1481, quando Gian Quirico Sanvitale riuscì ad ottenere l'appoggio di Ludovico il Moro; in vista della guerra, Pier Maria Rossi fece fortificare i suoi castelli, tra cui quello di Noceto, cui conferì la veste attuale, ma ciò non bastò: nel 1482 la rocca fu assediata dalle truppe di Gian Giacomo Trivulzio, che attaccarono con bombarde le torri e la facciata, costringendo i Rossi alla resa; i conti Giberto III e Jacopo Antonio Sanvitale riuscirono allora a riprendere possesso del castello. Nel 1551, durante la guerra di Parma, la rocca subì l'attacco e l'occupazione da parte delle milizie imperiali; al termine del conflitto i Sanvitale rientrarono nella loro proprietà. Con il passaggio del Ducato di Parma ai Farnese, nel 1612, a seguito della congiura contro Ranuccio II, il castello venne ceduto ai Dalla Rosa che lo permutarono con i Sanvitale in cambio del feudo di Belforte. La famiglia Sanvitale rimase proprietaria della rocca fino al 1805, anno in gli editti napoleonici abolirono i diritti feudali ed il castello fu confiscato dal governo imperiale; alienato alla famiglia Santelli, fu acquistato agli inizi del XX secolo dal Demanio e nel 1938 dal Comune di Noceto, che lo adibì a sede di alcuni uffici municipali. Nel secondo dopoguerra la rocca fu parzialmente trasformata in locale da ballo. A partire dal 1998, la costruzione fu sottoposta ad importanti lavori di restauro, volti al ripristino delle antiche strutture; abbattuti i muri aggiunti intorno alla metà del secolo, furono recuperati tutti gli ambienti interni e il parco, in vista dell'apertura al pubblico. Alla fine del 2005 fu inaugurata la struttura rinnovata, rinominata "Castello della Musica", in quanto destinata a sede di musei ed associazioni di carattere musicale. La rocca si sviluppa attorno all'antico mastio, sul cui retro si apre un cortile interno oggi adibito a parco; in origine circondato da fossato, il perimetro murario esterno, di forma leggermente trapezoidale, è munito di quattro torri circolari in corrispondenza degli spigoli. Le mura e le facciate, interamente realizzate in laterizio, mostrano i segni delle distruzioni subite nel corso dei secoli, che mantennero intatti solo il torrione ed il corpo di fabbrica adiacente; i due edifici, risalenti alla seconda metà del XV secolo, conservano i tratti tipici dei castelli dell'epoca, tra cui gli antichi beccatelli con caditoie e i merli ghibellini ancora parzialmente visibili in sommità. Sulla destra del possente mastio a due livelli, che aggetta al centro della facciata principale, una scalinata raggiunge l'antico ingresso del complesso fortificato, in origine collegato con la piazza attraverso un ponte levatoio, di cui si conservano tracce solamente nelle due fessure che ne ospitavano i bolzoni; varcando l'antico arco d'accesso, si raggiunge il cortile interno, adibito a giardino, dominato dalla mole di un secolare ippocastano. Una passerella congiunge il parco con gli spazi interni, in origine occupati dall'aula del tribunale, dalle relative prigioni, dall'abitazione del podestà e dagli ambienti destinati alle truppe di guarnigione. Al piano terreno, la sala principale del mastio è oggi utilizzata in occasione di mostre temporanee; allo stesso livello si trovano anche i locali dell'ex biblioteca, oggi adibiti a sede di un'associazione musicale; al primo piano sono collocati invece gli ambienti destinati ai musei, il cui percorso si conclude all'ultimo livello del mastio, da cui ancora si domina l'intera pianura circostante. Il castello è aperto al pubblico dal 2005 e fa parte del circuito dei castelli dell'Associazione dei Castelli del Ducato di Parma, Piacenza e Pontremoli (https://www.castellidelducato.it/castellidelducato/castello.asp?el=castello-di-noceto). Risultano visitabili, oltre al giardino interno, le stanze dei piani terreno e primo e gli ambienti museali (Museo del Disco e Museo della Liuteria). Nel Museo della Liuteria è esposta l’importante collezione degli strumenti ad arco e a pizzico realizzati dal maestro Renato Scrollavezza e dai membri della Liuteria Parmense. I locali del torrione ospitano inoltre la Scuola Internazionale di Liuteria, fondata a Parma nel 1975 ed ora una delle più importanti realtà di formazione nel campo della liuteria. Il Museo del Disco ospita una raccolta di dischi a 78 e 33 giri in vinile, lascito di Bruno Slawitz (giornalista sportivo nocetano), suddivisi in tre sezioni: storica, lirica, sinfonica. E’ possibile accedere a questo patrimonio attraverso numerose postazioni informatiche d’ascolto. Altri link suggeriti: https://www.ilparmense.net/rocca-noceto-antico-castello/, https://catalogo.beniculturali.it/detail/PhotographicHeritage/0800641824,https://www.preboggion.it/Castello_di_Noceto-CastelloDellaMusica.htm (con varie foto), https://www.youtube.com/watch?v=LC54v1yjKRI (video di ERcoleTV), https://www.youtube.com/watch?v=KszC5tjWObo (video di Fabio Fecci)

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Rocca_dei_Sanvitale_(Noceto), http://www.comune.noceto.pr.it/la-citt%C3%A0/la-storia/la-rocca-di-noceto-nella-storia

Foto: la prima è una cartolina della mia collezione, la seconda è presa da https://www.histouring.com/strutture/castello-di-noceto/

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