POLLICA (SA) - Castello Vinciprova in frazione Pioppi
Risale al 994 il più antico documento scritto che riguarda la località: si tratta di un diploma, pubblicato da Ludovico Antonio Muratori nelle "Antiquitates Italicae Medii Aevi", con cui i principi di Salerno, i longobardi Giovanni II e Guaimario III, donavano all'egumeno Andrea, del cenobio italo-greco di San Magno (ora San Mango), tutti i terreni dissodati dai monaci basiliani e le chiese che insistevano su quelle stesse terre. Dal documento si apprende che, nel 994, vi sorgeva una chiesa intitolata a Sancta Maria de li Puppi. Il fiume di Pioppi (flubium de pluppi) viene citato in un documento del 1047 vertente sulla divisione patrimoniale tra Guaimario V e i fratelli Guido di Sorrento e Pandolfo di Capaccio. Nel 1113, il normanno Troisio II, figlio di Troisio (o Turgisio) di Sanseverino, con un diploma redatto a San Mauro (ora San Mauro Cilento) dona alla Badia di Cava alcune terre, tra cui è compresa Pioppi nel novembre dello stesso anno, l'abate cavense, san Pietro Pappacarbone, ottiene da Troisio un secondo diploma per dirimere alcune carenze contenute nel primo atto. Il villaggio venne completamente distrutto durante la guerra del Vespro (1282-1302) e fu più tardi ricostruito nell'attuale sede di Pioppi. Il castello (o palazzo) venne edificato nel XVIII secolo dalla famiglia Ripoli, famiglia di mercanti originaria della Catalogna, stabilitasi a Pollica in epoca di dominio degli Aragonesi su Napoli. Cresciuti in ricchezza, i Ripolo cozzarono negli interessi di predominio su Pollica con un'altra famiglia spagnola, i della Cortiglia, mentre erano state costrette nell'ombra le più ricche famiglie autoctone: Volpe, Farina e Cantarella. Di tali rivalità e vendette che flagellarono il paese per anni si tramanda anche attraverso una nota leggenda popolare.Secondo alcune notizie, il palazzo venne ceduto dai Ripoli per debiti di gioco, contratti in una sola notte. Nel 1888 apparteneva a Giuseppe Sodano, sindaco di Pollica, che poi lo cedette ai Vinciprova di Omignano. Di tale nobile famiglia è degno di nota Pier Leone, detto Leonino, ufficiale dei Mille”nella famosa spedizione di Garibaldi, del quale si conservano la camicia rossa, la spada e il berretto proprio al museo del castello. Si racconta che Alexandre Dumas (padre), il famoso romanziere francese, il 15 settembre del 1860 approdò con la goletta “Emma” davanti al Palazzo Vinciprova per consegnare circa 400 fucili ai Mille di Garibaldi per il tramite proprio di Leonino Vinciprova, uomo di fiducia dell’eroe dei due mondi. Il palazzo è stato donato dagli ultimi rappresentanti della famiglia Vinciprova al Comune di Pollica, che lo ha destinato a finalità museali e divulgative (il Museo Vivo del Mare, al livello terraneo, e Il Museo Vivente della Dieta Mediterranea Ancel Keys, al piano superiore). Il castello così come è, ancora oggi, chiamato dal popolo palazzo Vinciprova, si presenta come una struttura architettonica forte ed armoniosa, composta di tre corpi: due torri laterali terminanti in terrazzi dai merli arabeschi, mentre un corpo centrale li unisce; il fronte mare si abbellisce di un ampio portico che regge uno splendido terrazzo soprastante, affacciato quasi sopra alle acque. Esso si compone elegantemente in linee barocche e decori di influenza moresca con un voluto effetto visivo di castello, soprattutto per l'osservatore in navigazione dal prospiciente mare. L'aggraziatissimo Museo del Mare costituisce una suggestiva visita per le vasche che riproducono l'affascinante vita del mare, degli habitat, dei pesci, delle piante diverse. La lunga presenza di Ancel Keys, che qui ha elaborato i propri studi fino alla formulazione di un regime alimentare a tutti noto come dieta mediterranea ha determinato un'istituzione a lui dedicata che presenta al pubblico una panoramica esauriente di documenti cartacei e visivi sul tema dell'alimentazione mediterranea e cilentana e dei prodotti che la costituiscono.
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Pioppi_(Pollica), https://fondoambiente.it/luoghi/castello-vinciprova-pioppi?ldc, https://www.museovivodelmare.it/palazzo/, testo di Paola Montonati su https://www.personalreporter.it/news/il-castello-di-pioppi/
Foto: la prima è una cartolina della mia collezione, la seconda è presa da https://www.museovivodelmare.it/palazzo/
Nessun commento:
Posta un commento