lunedì 5 novembre 2012

Il castello di lunedì 5 novembre




CHIAVENNA (SO) – Castello dei Conti Balbiani

L'edificio, meglio conosciuto come castello di Chiavenna, si trova nella omonima piazza del paese, di cui rappresenta uno dei simboli. In realtà, nel XV secolo, fu il palazzo dei conti feudatari dei duchi di Milano (prima Visconti, poi Sforza), i Balbiani di Varenna. Secondo una interessante descrizione dell'edificio scritta nel 1477 dall'architetto ducale Guiniforte Solari, il quale fu soprintendente alla Fabbrica del Duomo di Milano, per il suo aspetto fortificato, il palazzo Balbiani fu spesso confuso con il castello, collocato sulla rocca gemina retrostante l'edificio, detta del Paradiso e Castellaccio, ricordata fin dal 973. L'antica residenza “castellata” con tanto di fossato e ponte levatoio aveva, alla sommità, una merlatura dietro cui difendersi e poter scagliare frecce e insidiosi dardi contro gli aggressori. La dimora dei conti Balbiani fu resa inservibile al principio del Cinquecento da parte dei Grigioni, dopo una battaglia con la milizia del temibile condottiero Gian Giacomo de Medici e un secolo prima rispetto al castello, smantellato per ordine del Papa nel 1639. Del palazzo Balbiani rimase in piedi il perimetro delimitato dalle due torri cilindriche e la cantina con copertura a volta. Nella seconda metà del '700, quand'era passato in proprietà alla potente famiglia grigione dei Salis di Marschlins, presso Coira, se ne iniziò la ristrutturazione, a partire dalla facciata. In quell'occasione le finestre ad arco divennero rettangolari, come sono oggi. Ma il lavoro rimase incompiuto, perché nel 1797 i Grigioni furono allontanati dai Cisalpini di Napoleone e i loro beni confiscati. Il rudere, così modificato in facciata, venne ricostruito solo tra il 1930 e l'anno successivo a spese di Giovanni Battista Mazzina, un emigrante gordonese che, al principio del Novecento, fece fortuna in Argentina e Uruguay. Con l'intervento architettonico il palazzo divenne una dipendenza dell'adiacente albergo Conradi & Poste, mentre oggi è abitazione privata.


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