sabato 3 novembre 2012

Il castello di sabato 3 novembre






CALICE AL CORNOVIGLIO (SP) – Castello Doria-Malaspina

Ha origini molto antiche ma non si conosce con esattezza la sua data di costruzione. Già nell'XI secolo fu edificata una prima fortificazione o dimora, probabilmente un presidio degli Obertenghi, citata in diversi documenti e atti datati al 1077. Successivamente il feudo passò ai Malaspina che, nel XIII secolo, si trovarono a fronteggiare gli attacchi del vescovo di Luni. Nel 1206 il contenzioso risultava già risolto con un lodo che restituiva ufficialmente il “castrum calisi” a Guglielmo e a Corrado Malaspina, riconoscendo che il castello era stato occupato abusivamente dal vescovo Gualtiero. Nel corso del XIII e del XIV secolo la proprietà feudale subì numerosi passaggi di proprietà pervenendo a Corrado l'Antico nel 1221. Nel 1272 i Fieschi, imparentati con i marchesi di Giovagallo, Signori di Calice, Veppo e Madrignano, grazie al matrimonio tra Alagia Fieschi, figlia del Conte Niccolò e il marchese Morello I (Morello) figlio del capostipite del feudo di Giovagallo, Manfredi I, diventarono proprietari del feudo senza colpo ferire. Nel 1276 gli stessi Conti di Lavagna furono costretti a cedere buona parte dei loro castelli alla Repubblica di Genova che glieli infeudò. La proprietà tornò ai Malaspina del ramo di Villafranca nella prima meta del XIV secolo e, con la nuova divisione del 1355, ad Azzone dei Malaspina del ramo di Lusuolo. Nel 1416 i Genovesi scesero in Lunigiana per vendicare un affronto subito da parte di un marchese Malaspina di Villafranca ed il castello di Calice fu forse risparmiato perché infeudato ai Fieschi. Dopo altri passaggi i Fieschi risultano ancora proprietari del feudo fino a quando, in seguito al fallimento della congiura ordita da Gian Luigi Fieschi contro Andrea Doria, il castello venne donato dall’imperatore Carlo V all'ammiraglio stesso. Ciò nonostante alcune bande legate alla famiglia fliscana tentarono un vero e proprio assalto al castello allo scopo di catturare la marchesa Placidia I Doria Spinola, feudataria del maniero in sostituzione del marito. La marchesa riuscì tuttavia a sfuggire all'agguato rifugiandosi, con i figli, probabilmente nel borgo diVeppo (Rocchetta di Vara), mentre il castello venne dato alle fiamme così come parte delle casupole in legno e paglia che lo cingevano. Un'altra marchesa, Placidia Doria, sposata con un membro dei Del Carretto e discendente del celebre ammiraglio, ripristinò il maniero, trasformandolo in palazzo residenziale. Questa è la ragione per cui il castello porta il nome Doria-Malaspina. Nel 1772 vi fu la definitiva cessione del castello a Pietro Leopoldo Granduca di Toscana che ne fece uso burocratico-amministrativo. Esso infatti divenne sede del locale podestà e della guarnigione fiorentina. Stesse funzioni e usi ebbe con il successivo passaggio nel Ducato di Modena. Dopo la proclamazione dell’Unità d’Italia, fu sede anche del giudice mandamentale e della stazione dei Regi Carabinieri, una delle prime ad essere istituite nell’odierna Provincia della Spezia. La caserma, fino agli inizi degli anni sessanta era ospitata al piano terra del castello e comprendeva le carceri mandamentali e l’alloggio del Comandante. Al piano nobile furono sistemati gli uffici comunali e alcune classi delle scuole elementari, divenute scuole dell’obbligo con il Ministro Coppino. Questo assetto rimase fino al 1993. Il castello, articolato su quattro livelli, ultimamente ospita: la Pinacoteca “David Beghè” (pittore affrescatore nato a Calice nel 1854 e morto a Milano nel 1933), oltre che il Piccolo Museo “Pietro Rosa” (pittore autodidatta nato a Portovenere nel 1923 e morto a La Spezia nel 1995), il C.E.A. (Centro di Educazione Ambientale), e il Museo dell’Apicoltura. Nel castello vi è anche una piccola foresteria con la possibilità di pernotto all’interno dell’antica struttura. Posto sulla sommità di una cresta rocciosa, resto di un antico crinale modificato nei secoli da terremoti, agenti atmosferici e dalla mano dell’uomo, il maniero ha pianta trapezoidale con un possente torrione circolare ad uno degli angoli. Le foto che ho scelto per il blog sono state prese dal sito: www.amalaspezia.eu

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