venerdì 13 febbraio 2015

Il castello di venerdì 13 febbraio






ARNAD (AO) – Castello Valleise

Il Castello Vallaise è posto a metà della collina che sovrasta Arnad, sopra la frazione Ville. Definita in vari documenti anche come " Palais nouveau de la Costetta ", è considerata la più significativa dimora signorile Seicentesca della Valle d'Aosta. A lungo diviso in due distinte porzioni, appartenenti ai due rami della famiglia Vallaise, i Vallaise-Romagnano e i Vallaise-Montalto, il castello è il risultato di più fasi costruttive che si sono susseguite nel tempo senza soluzione di continuità. Certamente di origine medievale, ampliato nei secoli successivi, fu trasformato dal 1660 al 1670 dal barone  Félix-Charles-François della potente famiglia valdostana Vallaise-Romagnano. Il barone dopo il matrimonio in seconde nozze con Giovanna Maria Gibuti, esponente di una ricca famiglia di mercanti eporediesi, diede alla dimora l'aspetto di un vero e proprio castello, sia dal punto di vista architettonico sia per quanto riguarda le decorazioni pittoriche interne. L'ultima discendente della famiglia Vallaise che lo abitò morì nel 1852: essa aveva venduto il maniero nel 1848 al commerciante torinese  Giacomo Giacobini, al quale è da ricondurre l'ultimo intervento di restauro. Il castello passò poi alla famiglia De Bernardi e nell’estate del 2010 venne acquisito dall'Amministrazione regionale che sta procedendo ai restauri, nell'ottica della Restitution dei castelli valdostani agli abitanti della regione e ai turisti. L'amministrazione, a restauro completato, prevede di aprire alle visite una parte del castello, e di adibire parte degli ambienti a museo, mentre un'altra parte sarà a disposizione di operatori privati e operatori commerciali del territorio che potranno usufruirne per promuovere le proprie attività. Attualmente è dunque chiuso al pubblico. L'aspetto da villa patrizia ha deviato a lungo l'attenzione degli studiosi da questo castello, complice l'assenza di documenti anteriori al XVII secolo. Ad uno sguardo più attento non sfugge la presenza di sette torri merlate disposte agli angoli di una vasta corte ad ovest e di una più ristretta zona di comando ad est. Le torri sono prive di scarpa e bertesche e i terrazzamenti intorno al castello suggeriscono la presenza di cinte esterne. Il blocco edificato dai Vallaise e tutt'oggi esistente venne realizzato su 3 piani fiancheggiati da 2 torri quadrangolari. La facciata interna si apre sul cortile, sul quale si affaccia un doppio loggiato con leggere colonnine in pietra. Tra gli elementi decorativi di spicco un portale di pietra lavorata, numerosi affreschi e una cappella esterna, di forma esagonale, dedicata a S. Giuseppe, Sant’Antonio e alla Vergine Maria, con altare barocco in marmo policromo. In particolare nel Salone d'Onore e in una delle camere da letto è stato raffigurato il castello con due vedute diverse. Quella del Salone d'Onore è ripresa da un punto di vista sud e mostra la lunga galleria coperta che porta alla casaforte della Costa (un castello ora ridotto a rudere), mentre quella della camera da letto è presa da un punto di vista più frontale. Insieme al castello superiore e alla Casaforte della Costa, questo castello era il vertice di un sistema fortificato triangolare a monte del paese. Interessanti, sempre nel Salone d’Onore, gli affreschi raffiguranti dieci vedute di località, in passato feudi appartenuti alla famiglia Valleise. Elementi in pietra da taglio quattro-cinquecenteschi affiorano in diversi corpi di fabbrica. L'aspetto attuale e il suo arredamento risalgono ai lavori promossi da Alessandro Vallaise, morto nel 1823, il personaggio più illustre della famiglia in quanto ministro degli esteri del re Vittorio Emanuele I di Sardegna. Egli trasformò il castello in residenza di villeggiatura. La decorazione pittorica interna pare riconducibile all'intervento voluto, tra il 1660 e il 1670, dal barone Félix-Charles-François Vallaise-Romagnano, finalizzata all'autocelebrazione dinastica e collegata alla promozione sociale raggiunta atttraverso le sue seconde nozze con la figlia di un alto funzionario sabaudo. Altro elemento interessante nelle sale del primo piano è il continuo rimando all'epopea femminile, come testimoniato dalle storie dalle eroine bibliche Agar e Tamar e dalle donne forti che troneggiano nella galleria. Intorno al castello si sviluppa un parco a terrazza, a dominare la vallata sottostante.


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