LEINI’ (TO) – Torre
Il nome Leinì (quello antico era Leynì; dopo la seconda guerra mondiale subentrò la tendenza a scriverlo: Leinì. A febbraio 2009 il Ministero dell’Interno della Repubblica Italiana sentenziò che il nome del comune è quello che ha stabilito il Regio decreto del 1939, cioè senza la “y” e senza l’accento finale trasformandolo in “Leini”) appare per la prima volta in un atto del 951. Certa è l'esistenza di Leinì, con il nome di Lainiani, nel 1000. Col passare degli anni, Leinì divenne un centro importante e venne fortificato con fossato e mura, in parte ancora visibili, per sopportare le continue incursioni dei signori dei paesi vicini. Fin dagli inizi, Leinì fu sottomessa ai Marchesi del Monferrato che negli anni attorno al 1300 lo vendettero ai Provana, i quali rimasero signori del luogo fino al 1700, dando un'impronta notevole alla storia locale. Durante tutto il Trecento Leinì fu vittima e testimone di battaglie intestine fra i Signori di Monferrato e quelli di Savoia, fino al 1379, quando il Conte Verde, Amedeo VI di Savoia, ricevette definitivamente il Castello e l'abitato di Leinì, ridandolo ai Provana. Nel 1387 un documento tratta un conto pagato dai Provana per fortificazioni e riparazioni “recepti et ville” di Leynì. Probabilmente la fortificazione ospitava case abitate permanentemente. Vi era un castello, di cui ora resta il nucleo, e la torre nella quale Amedeo VIII di Savoia nel 1403 firmò con Teodoro di Monferrato il contratto delle nozze dei figli. Ricetto e castello occupavano l’area nord-occidentale del “borgo nuovo” delimitato da un fossato e da una roggia. Il sito del ricetto è soprelevato di circa m 2,5 rispetto al terreno circostante, e pare che la motta sia artificiale. Il XVI secolo è caratterizzato dalla comparsa sulla scena di Andrea Provana (1511-1592) che fu ammiraglio della flotta dei Savoia ed ebbe una grossa parte nella vittoria dei cristiani contro l'Impero ottomano nella battaglia di Lepanto, svoltasi il 7 ottobre 1571. Il XVIII secolo è segnato dalle grandi trasformazioni sociali che portarono alla Rivoluzione francese che cancellò il nome della famiglia Provana dal seguito della storia leinicese, estintasi per mancanza di eredi nel 1780. È ancora leggibile il tracciato delle mura; ne restano infatti alcuni tratti della parte inferiore nei lati a nord e a levante, formati da ciottoli disposti a spina di pesce. La Torre è l'edificio più imponente e caratteristico di Leinì. È detta "dell'Ammiraglio", anche se è certamente preesistente alla nascita di Andrea Provana. Sorge nella sua piazza principale ed è il resto più appariscente dell'antico castello trecentesco. È alta 33 metri, a pianta quadrata, in mattoni, massiccia e quasi senza aperture, coronata da una fascia dentellata e da merli. Il resto dell'antico complesso è occupato dagli uffici del Comune. Nel giugno del 2017, dopo l’esecuzione di lavori alla torre, durati alcuni mesi e finanziati grazie anche ad un contributo regionale, il monumento è stato riaperto al pubblico. Per approfondimenti, invito a visitare i seguenti link:
http://www.labarbacana.it/index.php/2016/06/25/la-torre-di-leini/,
http://www.portaleabruzzo.com/comune-foto-3542 (foto dall’alto)
Fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Leini,
http://archeocarta.org/leini-to-torre/,
http://www.nonsolocontro.it/2017/06/leini-la-torre-dei-provana-riaperta-al.html Foto: la prima è presa da
http://www.nonsolocontro.it/2017/06/leini-la-torre-dei-provana-riaperta-al.html, la seconda è di SIMONA LOVEinAvoid su
http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/8177/view
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