mercoledì 12 giugno 2019

Il castello di mercoledì 12 giugno



PESCHIERA DEL GARDA (VR) - Fortezza

E' un'imponente opera difensiva che per secoli ha protetto il centro abitato di Peschiera del Garda. Arilica, nome della cittadina durante il dominio romano, dovette sicuramente già essere fortificata, come sembrano dimostrare le fondazioni di due torrioni romani presso il ponte sul Mincio; d'altronde Arilica era base della flotta militare lacustre romana, e un centro così strategico doveva forzatamente essere protetto da possibili incursioni esterne. Agli inizi del XIII secolo venne nuovamente fortificata e quindi rafforzata durante il secolo successivo per opera degli Scaligeri e in special modo di Mastino II della Scala, a cui si deve la costruzione della Rocca e il completamento della cinta muraria: il borgo si trovò così protetto su cinque lati da mura turrite e dalla Rocca posta nell'angolo meridionale, oltre che dal fiume Mincio che circondava, come oggi, l'abitato Nel Quattrocento la piazzaforte di Peschiera passò sotto il controllo della Repubblica di Venezia, la quale decise di rinnovare le fortificazioni secondo i criteri adottati in quell'epoca. Artefice di questo progetto fu il Duca di Urbino Guidobaldo II della Rovere che, in qualità di comandante generale delle milizie venete, realizzò la pianta della nuova fortezza di Peschiera del Garda in forma di pentagono, secondo i dettami delle opere difensive “alla moderna” del tempo, per adeguarla alla difesa più appropriata dall’attacco dei cannoni. La cinta venne quindi terrapienata e bastionata e i lavori furono affidati a Michele Sanmicheli. Questa nuova cinta fortificata alla moderna seguiva l'andamento di quella medievale, quindi con cinque lati ma con cinque angoli protetti da bastioni (chiamati Guerini, San Marco, Contarana, Feltrin e Tognon). Lungo la cinta vennero inoltre aperte due porte, porta Verona e porta Brescia, poste quindi in direzione delle strade che conducevano alle due importanti città. Intorno alla metà del Cinquecento la Rocca Scaligera venne modificata e terrapienata per trasformarla in cavaliere, adatto all'utilizzo di moderne artiglierie. Le opere difensive di Peschiera subirono però numerosi guasti, tanto che ad inizio Seicento si procedette ad importanti restauri e all'aggiunta di rivellini di fronte alle porte di accesso al borgo Nel 1797, a seguito del trattato di Campoformio e dopo quattro secoli di governo veneto, la fortezza passò sotto il dominio dell'Impero austriaco: considerato il momento storico, l'Austria fece notevoli investimenti per rafforzare in breve tempo le difese e aggiungere importanti opere militari esterne lungo la strada che portava a Brescia, nonostante ciò la fortezza finì sotto il controllo di Napoleone a seguito della Campagna d'Italia. A loro volta i francesi perfezionarono le opere verso oriente, e quindi verso il nemico austriaco, realizzando i forti di Mandella Vecchia e di Salvi Vecchia: la città rimase sotto controllo francese solo per un breve periodo, tornando quindi sotto il dominio austriaco al crollo dell'Impero francese. Gli austriaci costruirono altri due fortificazioni militari presso le precedenti, e per questo chiamate Mandella Nuova e Salvi Nuova; dopo questi lavori Peschiera passò a costituire un robusto caposaldo del Quadrilatero, insieme a Legnago, Mantova e Verona. Altri importanti lavori vennero ideati a seguito della prima guerra di indipendenza, che aveva visto la fortezza assediata a catturata dai piemontesi: per evitare che potesse succedere nuovamente di perdere una delle principali fortezze austriache in pianura padana, gli Austriaci procedettero alla costruzione di altri forti intorno alle antiche difese, andando a realizzare una vera e propria piazzaforte costituita da una costellazione di forti militari che gravitavano attorno alla Fortezza di Peschiera vera e propria: vennero in breve tempo realizzati i forti Cappuccini, Papa, Laghetto, Saladini, Baccotto, Ardietti, Cavalcaselle, Polverina e Fucilazzo. Passato infine in mano italiana a seguito della terza guerra d'indipendenza, la piazzaforte perse di importanza strategica All'interno della fortezza sono stati realizzati nel corso degli anni numerosi edifici a funzione militare, racchiusi da possenti cinte murarie in laterizio e difese da cinque baluardi, oggi denominati, partendo da quello settentrionale e in senso orario, bastione Querini, bastione San Marco, bastione Cantarane, bastione Feltrin e bastione Tognon, tutti realizzati tra il 1551 ed il 1553. Gli edifici situati sull'isola settentrionale sono:
Porta Verona e il suo ponte
Stabilimento d'artiglieria di Porta Verona
Caserma di Fanteria Francesco I
Palazzo del Comando di Piazzaforte
Padiglione Grandi Ufficiali
Palleria Austriaca

Ad unire a partire dal 1556 l'isola settentrionale e quella meridionale, divise dal Canale di Mezzo, ci pensa una porzione di cortina muraria provvista di voltoni sull'acqua, chiamato proprio Ponte dei Voltoni. Infine, quindi, gli edifici situati sull'isola meridionale:
Complesso della Rocca Scaligera
Ospedale militare d'Armata
Polveriera Austriaca
Ex Caserma di Cavalleria, oggi Palazzo del Municipio
Palazzo del Provveditore Veneto

Dal 9 luglio 2017 la fortezza di Peschiera è entrata a far parte del patrimonio dell'umanità Unesco, nel sito seriale transnazionale "Opere di difesa veneziane tra XVI e XVII secolo: Stato da Terra-Stato da Mar occidentale". La fortezza rinascimentale di Peschiera del Garda, si presenta oggi in un “discreto” stato conservazione. Nei suoi oltre tre chilometri e mezzo di lunghezza mostra anche, parti più ammalorate ed altre “meglio” conservate. La cinta muraria ha fortunatamente mantenuto la struttura originale nella sua interezza e quindi si propone ancora oggi, tra le fortezze veneziane del XVI secolo meglio conservate d’Italia. E’ stata oggetto negli anni ’40 del secolo scorso, di notevoli interventi di consolidamento delle parti basamentali delle mura, mediante opere strutturali di sottofondazioni in cemento armato, al fine di mettere in sicurezza le cortine murarie, a seguito del parziale crollo del Bastione Feltrin avvenuto agli inizi degli anni ’30 del Novecento. Questo importante intervento, fu possibile eseguire mediante la realizzazione di barriere che dettero modo di interrompere temporaneamente il flusso delle acque del Lago che cingono la fortezza, permettendo così lo svolgimento dei lavori in modo da mettere in sicurezza l’intera struttura della fortezza. Durante la seconda guerra mondiale, a causa dei bombardamenti alleati, si sono verificati dei notevoli danni sulla parete est del Bastione Cantarane. Tali danneggiamenti hanno riguardato la perdita di ampi tratti del paramento in laterizio causato dalla deflagrazione, in tre punti differenti, senza però causare danni strutturali importanti all’intero bastione. Per quanto riguarda le cause derivanti dal degrado ambientale vegetativo, esistono zone in cui la vegetazione essendosi insinuata nella cinta muraria, ha causato piccoli spostamenti e fratture delle “cornici” marmoree decorative e perdita di alcune parti di rivestimento in laterizio del paramento murario. Altri link: http://www.tuttogarda.it/peschiera/peschiera_castelli.htm, https://www.magicoveneto.it/Baldo/Peschiera/Fortezza-Veneziana-di-Peschiera-del-Garda.htm (con varie foto), http://gardamio.com/2015/08/passeggiando-tra-i-forti-di-peschiera/, http://gardamio.com/2015/08/passeggiando-tra-i-forti-di-peschiera/ (video di TgVerona Telenuovo), https://www.youtube.com/watch?v=UTzMe_pBVGs (video di Tourism Peschiera Infopoint)

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Fortezza_di_Peschiera, https://artbonus.gov.it/1611-cinta-muraria-rinascimentale.html

Foto: la prima è presa da https://www.aurorapeschiera.it/2018/01/26/la-citta-fortezza-peschiera-del-garda/, la seconda è presa da http://www.lacasabiancabb.it/2018/05/29/il-centro-di-peschiera-del-garda/

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