venerdì 7 giugno 2019

Il castello di venerdì 7 giugno



MARANO LAGUNARE (UD) - Torre Millenaria

Assoggettata ad Aquileia fin dalla prima metà dell'XI secolo, la località fu contesa dal Sacro romano impero e da Venezia nei primi decenni del Cinquecento. Passò definitivamente sotto il dominio della Serenissima nel 1543 sotto il dominio del doge Pietro Lando. Nel 1866 il comune passa sotto dominazione italiana. A Marano Lagunare troviamo ancora oggi tantissimi edifici dell'epoca della Serenissima, ed il più importante è la Loggia Maranese, una loggia chiusa con bugnato in pietra d'Istria, dove la comunità si riuniva. Un tempo sopra di essa sorgeva il Palazzo Comunale, sede delle principali decisioni, crollato nel Settecento per scarsa manutenzione. Accanto alla Loggia si osserva la cosiddetta Torre Millenaria, alta 31 metri circa (5 piani) e larga mt 6,50 x 6,50. La sua costruzione si perde nella notte dei tempi, durante il dominio dei patriarchi di Aquileia su Marano. Qualcuno l'attribuisce a Popone, che l'avrebbe voluta quando, subito dopo il 1031, si accinse a fortificare il castello di Marano per farne una vera fortezza. La torre sarebbe servita come luogo di guardia, di vedetta, dominando essa sulla laguna circostante. Anche se non priva di fondamento una tale ipotesi, non trova riscontro nei documenti esistenti. I documenti in nostro possesso, come le piante ed i verbali di riparazioni della comunità, ci lasciano capire che la prima funzione della torre fosse liturgica e che per questo fosse nata. Con certezza infatti sappiamo che a fianco della torre esisteva una chiesa, chiamata di S. Maria, con attorno un cimitero (le ossa che ancora si rinvengono lo stanno a testimoniare); che dietro la chiesa e la torre c'era l'abitazione dei patriarchi, per le loro brevi permanenze in loco o per qualche più lunga dei loro rappresentanti. Logico quindi vedere la funzione della torre in questo contesto, come del resto avveniva ad Aquileia, a Grado e dovunque. In seguito la torre, e ciò è indubbio, fu usata come vedetta della stessa fortezza, ed ebbe anche altre funzioni. Nel 1369 Sigismondo di Ungheria, vi salì per rendersi conto della importanza strategica della fortezza di Marano. Nel 1557 il Provveditore Gerolamo Contarini usò il piano terra per la prigione. In essa venivano rinchiusi i mestatori delle feste, coloro che dovevano scontare piccole pene o coloro che erano in attesa di essere giudicati. Nel 1602 ed anche in seguito, il primo piano della torre venne usato come deposito di munizioni, come si legge nella relazione del provveditore Antonio Valier: "... Sono ancora diverse cose da essere considerate intorno alla riparazione della piazza: come di fabbricar in luogo opportuno una torresella per la munition della polvere, perché essendo al presente riposta nel campanile (dice proprio campanile, che richiama una funzione liturgica) che è in mezzo alla fortezza et sopra un volto della prigione, che si trova ad esser in fondo di esso campanile, corre grandissimo pericolo di fuoco, così per la disperazione dei prigionieri, come per li accidenti delle saette ...". Tutti i lati della torre sono ornati da busti di vari provveditori del paese. Incastrato nello spigolo della torre, vi è ancora un reperto del XVI secolo, un anello residuo di una grossa catena, a cui venivano legati coloro che commettevano reati per esporli alla berlina dei passanti. Nella parte alta della torre un importante riquadro contiene l’orologio funzionante con un marchingegno settecentesco (1739), che scandisce da allora le ore per gli abitanti, ma che deve essere ricaricato a mano giornalmente, salendo gli odierni 98 gradini per raggiungere la cella che lo ospita. La signora Milocco Angelina, che visse 108 anni, raccontava che l’orologio possedeva un grande quadrante in vetro, visibile dalla laguna, ma che venne colpito da un fulmine e mai più restaurato. Di recente, essendosi guastato l’antico congegno, l’amministrazione locale ha provveduto alla sostituzione e integrazione di moderno e funzionale impianto. Nella facciata sud della torre, collocati entro le nicchie, ci sono i mezzi busti dei Provveditori appartenenti alle famiglie dei Bragadeno, Gradenigo, Foscarini. Alcune lapidi sono circondate da fregi, che riportano i simboli d’epoca rinascimentale, dai trofei di guerra, dalle armature e dallo stemma della comunità in pietra. Il Provveditore Gerolamo Contarini, di cui si nota lo stemma nell’architrave del portone d’accesso alla torre, fece costruire nel 1557 due prigioni che ancora si vedono, una sotterranea, l’altra nella parte soprastante che nel 1601 fu un deposito di munizioni e polvere da sparo “…se trovasse qualche carcerato con pensieri disperati, potria commetter qualche notabile delitto, con grave danno a quei habitanti…”. Nella facciata verso levante, si trova in una nicchia il Leone detto in moleca: secondo i Veneti, vista la posizione rannicchiata, rappresenta un ‘granchio’ che durante il cambio del guscio diventa molle, per trasformarsi in moleca. Il leone veneziano, in genere, è rappresentato in maestà con spada e Vangelo, ritto su quattro zampe, altre volte appunto in moleca, il cui significato sta nella sua postura: rampante, cioè di profilo sulle zampe posteriori; in moleca, di fronte, seduto con le ali spiegate; passante, cioè di profilo con zampa anteriore destra appoggiata sopra il libro. Se il leone si accompagna al libro (Vangelo) aperto significa che quella cittadina in cui si trova doveva pagare le tasse; se il leone è con la zampa sopra il libro chiuso, con lo spadone puntato sul libro o rivolto verso l’alto, la cittadina era esente dal pagamento delle tasse, per meriti relativi alle guerre. Nella facciata verso Ponente si individua la lapide del Provveditore Tron (1608), poi diventato doge, con il suo stemma araldico scolpito. Vi è inoltre un bassorilievo che mostra elementi tipici di una fortezza militare come il tamburo, contornato da nastri, dei probabili moschetti (manca la parte superiore del fregio), un barile per la polvere da sparo e un pezzo d’artiglieria. Sopra il cannone forse un mascolo, cioè un caricatore dell’arma, una cazza per introdurre polvere e un numero di palle o proiettili. La Torre è stata gravemente danneggiata dal terremoto del 1976, e la parte superiore è stata ricostruita. Altri link suggeriti: https://www.youtube.com/watch?v=kwncdfNxNrw (video di Le Puntine del Mondo), https://www.youtube.com/watch?v=Ps1IAI1VRkw (video di UNIVERSO INTERIORE piaipier), https://www.youtube.com/watch?v=ZkoGT9NVRwI (video di mariutine sanvit).

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Marano_Lagunare, http://www.comune.maranolagunare.ud.it/index.php?id=14358, testo di Maria Teresa Corso su http://visitmaranolagunare.it/destinations/torre/,

Foto: la prima è di YukioSanjo su https://it.wikipedia.org/wiki/Marano_Lagunare#/media/File:Marano_-_piazza_01.jpg, la seconda è presa da https://www.dersutmagazine.it/turismo/marano-lagunare-cosa-vedere/

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