mercoledì 15 aprile 2020

I castelli di mercoledì 15 aprile



FRAGAGNANO (TA) - Palazzo Baronale e Palazzo Marchesale

In età medievale, nell'anno 1278, essendo già scomparso l'imperatore Federico II di Svevia, che aveva fatto edificare torri e castelli ovunque (es. quello maestoso della vicina Oria) allo scopo di contrastare gli attacchi dei saraceni nell'Italia meridionale, Fragagnano divenne possesso feudale della famiglia Antoglietta (casata di origine francese imparentata con la casa reale, anche conosciuta con i nomi di De Nantolio o Nanteuil, De Nantolis), per passare poi ai marchesi Carducci-Agustini. A Fragagnano spiccano due edifici, situati l'uno di fronte all'altro: il Palazzo Baronale (chiamato anche castello) e il Palazzo Marchesale. Il primo venne edificato intorno alla robusta torre di epoca medievale a base quadrata, provvista di ponte levatoio e di fossato perimetrale. E' un elegante e sobrio edificio di gusto rinascimentale che domina ancora la valle degli ulivi a Sud, accompagnando agevolmente lo sguardo fino al mare, oltre i tetti di Lizzano. Ne parla in un documento il notaio grottagliese Giovanni Battista Galeone, il quale vi si era recato per redigere il testamento dell’allora signore di Fragagnano, il barone Cola Mattia dell’Antoglietta. La costruzione aveva un carattere fortificato, per la necessità di difendersi sia dalle scorrerie degli eserciti stranieri e dalle bande armate al soldo delle diverse fazioni locali che attraversavano la Puglia, sia dagli attacchi dei corsari che, dopo aver solcato il Mediterraneo, giungevano nelle zone interne della Murgia. Il palazzo è stato realizzato con conci di carparo perfettamente squadrati, ricoperti da uno strato di calce nel solo prospetto meridionale. Ritenuto il palazzo più antico del paese, è una massiccia struttura quadrata a base scarpata che contiene un unico vano quadrato, illuminato da due alte e strette finestre in carparo, – decorate con stemmi e tralci di vite – con un grande arco centrale che divide il tetto e un grande focolare addossato alla parete occidentale. Al di sotto del pavimento, scavando in profondità per realizzare una vasca per il vino, alcuni decenni fa sono state rinvenute ossa umane collegate forse ad un “trabucco” medievale o alle carceri del feudatario. La residenza era dotata di una scala esterna in muratura, perpendicolare alla torre e completata da un piccolo ponte levatoio, che portava direttamente al piano superiore. Al lato orientale della torre sono addossate costruzioni più tarde: il primo piano, dotato di un’ampia cucina con vasto focolare, era destinato alla servitù, mentre quello inferiore ha ospitato una locanda che era costituita da un ricovero per gli animali e per i rustici. Il lato occidentale è accostato alla dimora rinascimentale, elegante palazzo cinquecentesco sul cui cornicione si erge la ieratica statua di Sant’Irene, antica protettrice di Lecce, che domina il grande stemma degli dell’Antoglietta. Salendo sulla sommità della sua torre antica, si possono osservare senza troppi sforzi i castelli circostanti di: Monteparano, Roccaforzata, San Marzano di San Giuseppe, Grottaglie, Sava e addirittura quello più lontano di Oria. Nel Novecento, il Palazzo Baronale, ormai disabilitato, divenne proprietà della famiglia Tamborino Frisari di Maglie e fu in parte utilizzato come stabilimento vinicolo. Così gli vennero scavate e cementate capienti cisterne per il contenimento del vino. È risorto negli anni settanta, quando è stato adibito temporaneamente a sede del Municipio ed attualmente, tornato ad essere di nuovo abbandonato, è in attesa di essere richiamato all'attenzione di tutti. Infatti nella volontà degli attuali proprietari è allo studio la possibilità di adibirne i locali del piano terra a Museo, ove custodire i numerosi reperti archeologici dell'antico sito, divisi tra il Museo di Taranto ed altre collezioni private. 
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A seguito dello sbarco dei Turchi nella vicina Maruggio, verso la fine del ‘600, venne edificato (prospiciente l'attuale piazza Regina Elena) l'imponente Palazzo Marchesale, per volere del marchese Francesco Maria dell'Antoglietta, sensibile poeta dell'Arcadia, essendo il vecchio Palazzo Baronale non più rispondente ai nuovi gusti della filosofia barocca. Il nuovo edificio, quasi di fronte al primo, sobrio, imponente ed allo stesso tempo elegante, divenne così la nuova residenza della nobile famiglia. Il marchese morì nel 1718, a causa di un colpo di archibugio che lo colpì all’occhio destro nel corso di una battuta di caccia. Suo successore fu il figlio Lelio. Il 10 luglio del 1812, Cataldo Carducci Agustini, barone di Monteparano e Cavaliere di Malta, sposò Saveria dell’Antoglietta, figlia di Lelio e Marianna, marchesi di Fragagnano. Saveria era l’ultima donna appartenente alla famiglia dei dell’Antoglietta, per cui, tramite lei, i Carducci Agustini ereditarono il titolo di marchesi ed il feudo di Fragagnano. Trasferitisi qui, risiedettero nel palazzo marchesale, anche se incompiuto, occupandone precisamente la parte inferiore, dove erano anche gli alloggiamenti degli staffieri, i magazzini e il corpo di guardia. II piano nobile fu usato solo in seguito, dal figlio della coppia, Andrea Carducci Agustini dell’Antoglietta, che ne curò la sistemazione. Esso aveva il soffitto costituito da grosse travi di legno ricoperte con della malta. Ancora più sopra vi era il deposito per le granaglie, sormontato a sua volta da un tetto di tegole. Sprovvisto, come tutte le costruzioni dell’epoca, di servizi igienici fissi, il palazzo possedeva però un’ampissima cucina con camino, che si trovava al primo piano di una costruzione più piccola affiancata alla principale, in cui vi erano anche le stalle. La fase di decadenza della residenza iniziò nel 1917, quando un fulmine ne incendiò una parte, un salone il cui soffitto era costituito da travi lignee e da un telone dipinto. L’edificio ha continuato poi ad essere dimora dei marchesi Carducci Agustini sino al 1979, anno in cui il Sindaco di Fragagnano ha chiesto ed ottenuto la donazione del complesso al Comune per usi civici. Degno di nota è il maestoso portale bugnato dall’arco a tutto sesto che immette in un cortile trapezoidale da cui prendono luce gli ampi saloni, dal tetto a capriate o voltate a crociera semplice stellare, del piano superiore. A pianta rettangolare, in carparo rosato, è una struttura al di fuori dei consueti canoni barocchi, è anzi un esempio di soluzione architettonica polivalente, che serviva tanto da residenza quanto da fortificazione. Al tempo del suo massimo splendore il piano superiore era formato da un ampio salone dai tetti voltati a crociera semplice o stellare e una stanza, detta la camera pittata, conteneva degli affreschi simili per stile alle pitture pompeiane. Gli alloggiamenti degli stallieri, magazzinieri, il corpo di guardia e le cucine erano ubicate a piano terra che aveva nel retro anche le stanze e gli abbeveratoi. Nel retrostante giardino, provvisto di pergolato e odoroso frutteto, i marchesi trovavano refrigerio nei giorni di calura. Non sono mancati nel corso degli ultimi anni progetti di risanamento, dopo il già citato incendio che devastò l'edificio, consegnandolo ad un lento, ma inesorabile, degrado. I piani di restauro non hanno tuttavia mai trovato validi riscontri sul livello pratico, cosicché il palazzo non è utilizzabile se non per poche sale al piano terra. Il palazzo è attualmente imprigionato da antiestetiche orditure metalliche che ne rallentano l'inesorabile crollo, causato dalle crepe e dalle intemperie che penetrano nel palazzo dall'alto, non avendo più la struttura un tetto.

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Fragagnano, https://www.comune.fragagnano.ta.it/index.php/vivere-fragagnano/palazzi-storici, testi di Gianluca Lovreglio su https://www.mondimedievali.net/Castelli/Puglia/taranto/fragagnano.htm e su https://www.mondimedievali.net/Castelli/Puglia/taranto/fragagnano02.htm

Foto: la prima è di Gianluca Lovreglio su https://www.mondimedievali.net/Castelli/Puglia/taranto/fragagnano.htm, la seconda (relativa al Palazzo Marchesale) è di Ermanna Ruggiero su https://mapio.net/pic/p-18084934/

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