sabato 25 aprile 2020

Il castello di sabato 25 aprile



SUSA (TO) - Castello della Contessa Adelaide

Posto sull'altura che domina il centro storico, a fianco del celebre Arco di Augusto, fra i più antichi castelli in Val di Susa, la fortificazione segusina è stata più volte rimaneggiata nel corso dei secoli, ma i restauri degli ultimi decenni ne hanno riscoperto alcuni tratti medioevali. Il nome con cui è conosciuto rimanda ad Adelaide di Susa, che nell' XI secolo portò l'antica Segusio, le terre circostanti, molti feudi del Piemonte e il Passo del Moncenisio nell'orbita della Casa Savoia. Qui ella nacque tra il 1010 e il 1016, dal Olderico Manfredi, conte di Torino e marchese di Susa, e dalla moglie Berta d'Este. Di Adelaide non si conosce neppure il volto, e non è mai stata rinvenuta la tomba, ma seppe destreggiarsi, da sola, tra papi ed imperatori dell'anno mille. Fu moglie di Oddone, figlio di Umberto Biancamano, conte di Moriana e di Savoia. Fu poi suocera dell'imperatore Enrico IV, a cui aveva dato in sposa la figlia Berta. La data di costruzione del Castello di Susa è incerta, ma potrebbe essere stato edificato dai primi sovrani di questa zona e abitato dai Cozi. L'edificio subì molte trasformazioni e altrettante vicissitudini, prima di diventare la dimora dei marchesi di Susa. Olderico fu il primo a stabilirvi la sua residenza ma soprattutto ci visse la marchesa Adelaide, il personaggio più noto della storia millenaria di Susa, che qui crebbe i suoi figli: Pietro, Oddone e Amedeo, divenuti poi principi di casa Savoia. Le parti antiche sono oggi assai limitate in seguito ai vari interventi che si sono succeduti nei secoli. L'aspetto attuale gli deriva dalla ristrutturazione effettuata nel 1750 in occasione delle nozze tra Carlo Emanuele III e l'infanta Maria Antonia, mentre dell'antica costruzione medievale non rimangono che le bifore e le caditoie (buchi dai quali si lanciavano i sassi) sulle pareti che si affacciano sul centro storico. Dopo essere stato dimora di Adelaide, il Castello lo è stato dei suoi discendenti, e tra il 1213 e il 1214 ha visto anche la presenza di San Francesco d'Assisi, in viaggio verso la Francia. Dopo la pace di Chateau Cambresis, nel 1559, e il ritorno della valle di Susa ai Savoia, il Castello ha ospitato l'incontro che ha suggellato la pace. Una pace che però non è durata molto: il Seicento fu caratterizzato dalle guerra con la Francia e il maniero divenne nuovamente luogo per le trattative. Nel 1629 Luigi XIII e il cardinale Richelieu vi soggiornarono a lungo. Caduto progressivamente in abbandono, nel 1806, con un decreto napoleonico, il Castello venne tolto ai sabaudi e affidato alla municipalità, con l'obbligo di aprire al suo interno delle scuole, e dopo il 1814 diventò sede del supremo comando militare e politico della città e della valle. Ma è stato l'uso scolastico della costruzione, a durare di più: oltre 150 anni. Un uso che ha modificato notevolmente sia l'esterno che l'interno del palazzo, che oggi è sede del Museo Civico (di proprietà della Città di Susa, raccoglie i reperti collezionati fin dall'Ottocento sul ricco territorio di transito alpino della Valle di Susa), della Biblioteca e dell'Archivio Storico. Dagli anni '80 è stato oggetto di interventi di restauro. Dopo quindici anni di restauri, nel corso dell'anno 2017 è partita la riapertura per tappe del complesso museale, con una anteprima nei fine settimana d'estate e l'inaugurazione ufficiale il 23 settembre in occasione della Giornata del Patrimonio Archeologico con una lectio del professor Giuseppe Sergi su “Donne, potenti garanti della continuità politica: il Medioevo e la contessa Adelaide”. Per l'anteprima, il 21 luglio 2017 è stata inaugurata al piano terreno la prima mostra temporanea dal titolo "Abiti, armi e gioielli al tempo di Adelaide", mentre dal 23 settembre 2017 è visitabile l'esposizione dei tesori archeologici rinvenuti sul territorio durante il Novecento. Il complesso, come detto, è stato rimaneggiato a più riprese nel corso dei secoli e presenta una ampia stratificazione storica, che è stata indagata in diverse fasi dal Novecento ad oggi. Nell'area coesistono fianco a fianco preesistenze celtiche, l'arco di Augusto, mura e resti archeologici dell'area di comando romana, porzioni del castello dei Conti nel Medioevo, un'ala di età barocca. Secondo gli studiosi l'attuale castello sorge in quella che già in epoca preromana doveva essere l'area di comando della città ai tempi del capo celtico Donno e quindi di quella romana: le indagini archeologiche hanno permesso di riconoscere in situ il palazzo del Praetorium, il Palazzo del Governatore di dimensioni 75 x 42 metri circa, accanto all'Arco di Augusto, probabile luogo i passaggio della strada romana verso la Gallia. Di questa epoca rimangono fondazioni, un atrio di ingresso, alcune tessere di un pavimento a mosaico e alcune volte degli ambienti sotterranei. Oggi gli edifici hanno l'aspetto di un complesso a "L", con una manica est più corta e prospettante sulla città vecchia e una manica nord più lunga e tendente verso l'Arco di Augusto, la cui area (a ovest) è separata da un complesso di mura e di torri in parte abbattute. La manica est viene datata al X-XI secolo, l'epoca adelaidina. Conserva alcune emergenze architettoniche medievali, come la pustierla marmorea di accesso dalla città e una bella bifora bicolore tamponata. All'interno si conservano altre antiche bifore. Oggi ha un aspetto settecentesco la manica nord, realizzata in parte su preesistenze del periodo romano. Nella parte in alzato la struttura è risalente al XIII secolo circa, ma è stata poi privata dello scalone di accesso e della loggia prospettante il cortile, mentre la grande sala di rappresentanza al primo piano è stata rivista tamponando tre grandi trifore polilobate. Nella parte ovest è ancora esistente una porta carraia di accesso nel muro su cui aggettano torri in parte abbattute. Un tempo fortificavano l'area di accesso al castello, utilizzando anche l'Arco romano. Rimane ancora da indagare dal punto di vista archeologico l'area a sud-est, che un tempo doveva essere occupata dalla chiesa di S. Maria al Castello. L'area della Rocca è stata oggetto di un progetto integrato, con il riallestimento del Museo Civico, con un percorso archeologico e con un Centro di interpretazione del territorio, punto propulsore sul quale tessere la proposta dei siti culturali di tutta la zona. Altri link suggeriti: https://www.youtube.com/watch?v=aEPNgVClNF8 (video di enrico sangermano), https://www.youtube.com/watch?v=i98F-j1MhQc (video di Rinta157)

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Castello_della_Contessa_Adelaide, https://www.comune.susa.to.it/it-it/vivere-il-comune/cosa-vedere/castello-della-contessa-adelaide-sec-xi-20686-1-40a91b447ffdbd791253b5b5547aadee

Foto: la prima è presa da https://www.lavalsusa.it/susa-23-24-settembre-al-castello-adelaide-apre-museo/, la seconda è presa da https://www.associazioneilponte.com/susa-gioiello-delle-alpi-cozie/susa-la-nascita-del-sacro-romano-impero/

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