martedì 7 aprile 2020

Il castello di martedì 7 aprile



SALUZZO (CN) - Castello Marchesi di Saluzzo (o La Castiglia)

La Castiglia fu la residenza fortificata dei Marchesi di Saluzzo, dinastia secolare che giunse a contendere ai Savoia il dominio del Piemonte. Edificato inizialmente come roccaforte dal marchese Tommaso I tra il 1271 e il 1286 insieme al primo sistema di mura cittadine per sostituire l'antico Castel Soprano, il castello venne ampliato nel corso dei secoli, dotandolo nel tempo di ben quattro torri, bastioni, ponte levatoio e fossato. L'appellativo Castiglia derivava forse dal fatto che nel luogo esisteva un certo numero di fortificazioni: castella, parola latina con il significato di castelli. L'ubicazione sul punto più alto del paese assicurava la ricerca di riservatezza da parte della famiglia reggente che, in ogni caso, poteva vigilare in modo esauriente su tutto ciò che succedeva nella parte bassa. Nel corso del XV secolo, a seguito di un favorevole periodo di pace e prosperità, fu trasformato in dimora signorile dal marchese Tommaso III e dal nipote Ludovico II (1475-1504). In particolare quest'ultimo nel 1492, in occasione del suo secondo matrimonio con la francese Margherita di Foix-Candale (1473-1536), in suo onore, prima che arrivasse in città, ordinò l'erezione del massiccio torrione rotondo, sopravvissuto fino ad oggi, e fece affrescare le stanze di rappresentanza come si confaceva a una dimora signorile del Cinquecento (tali opere non esistono più). Dopo la morte del consorte, Margherita, attraverso l'avvicendamento al potere di quattro suoi figli (Michele Antonio, Giovanni Ludovico, Francesco e Gabriele, ultimo marchese), esercitò un ruolo determinante sugli affari del piccolo Stato. Si trasferì, tuttavia, dalla Castiglia al castello di Revello che diventò la sua residenza preferita. Nella seconda metà del Cinquecento, estinta la dinastia marchionale, il territorio saluzzese fu annesso a regno di Francia e, nel 1601, al ducato di Savoia. Iniziò per la Castiglia un periodo di inarrestabile decadenza durata fino ai giorni nostri. Fu variamente adibita a sede del presidio militare francese, poi sabaudo, ad abitazione di personalità governative, a ricovero per malati ed, infine, a temuto carcere fino al 1992. A partire dal 1825, da abbandonata rovina romantica decantata da artisti e poeti, venne riconvertito a carcere, funzione che conservò fino al 1992. I lavori necessari all'adattamento alle nuove esigenze comportarono una radicale trasformazione della struttura, con la distruzione di molte decorazioni originali. Dal 2002 l'agenzia del demanio l'ha concessa in comodato al comune di Saluzzo che ha intrapreso un'impegnativa opera di restauro finalizzato a un pieno riutilizzo culturale e sociale. Dove sorgevano gli antichi bastioni vi è ora un'ampia area verde atta ad ospitare spettacoli ed eventi culturali all'aperto. Il vecchio percorso di ronda dell'ex carcere lungo la cinta muraria consente invece di percepire la Castiglia nella sua interezza. Vi ha sede l'archivio storico comunale. Dal 2014 la Castiglia è sede di due musei: il Museo della Civiltà Cavalleresca, al terzo piano della manica ottocentesca, e il Museo della memoria carceraria (primo museo italiano interamente dedicato alla storia del carcere nell'età moderna), nelle antiche celle di isolamento al piano seminterrato. La Castiglia dal 2009 è “Luogo del Contemporaneo”, ospitando la Collezione di Arte Contemporanea dell'Istituto Garuzzo per le Arti Visive - IGAV, con circa 100 opere concesse in comodato d'uso dagli artisti e dai galleristi, per offrire uno spaccato rappresentativo della scena artistica attuale. L’Istituto Garuzzo per le Arti Visive – IGAV, e si impegna costantemente ad approfondire tematiche relative al contemporaneo organizzando mostre temporanee, incontri, convegni e altre iniziative culturali. La rocca, inserita nel sistema storico-museale dei "Castelli Aperti" del Basso Piemonte, domina tuttora il panorama della cittadina. La salita al castello, antico sito commerciale, poi sede del potere civile e marchesale del borgo trecentesco, conduceva alla fortezza, ed era caratterizzata da una teoria di dimore gentilizie e dal palazzetto della Zecca (probabilmente un deposito, giacché l'officina monetaria del marchesato si trovava a Carmagnola). Davanti al torrione circolare e al portale d'ingresso fu collocata nel Settecento la fontana della Drancia, realizzata nel 1481. Nei primi anni dell'Ottocento la Castiglia era soltanto un castello abbandonato, riprodotto su stampe e disegni di alcuni artisti. Si procedette all'abbattimento e a drastiche modifiche di importanti sue parti, furono devastate le pitture quattrocentesche. Per avere un'idea di come fosse in origine, esternamente ed internamente, è opportuno ammirare le litografie che lo rappresentano o leggere il capitolo in cui lo descrive lo scrittore Delfino Muletti nella sua monumentale opera sulla storia del marchesato. Altri link suggeriti: https://www.coopculture.it/heritage.cfm?id=95, https://www.museodellamemoriacarceraria.it/castiglia/mappa-virtuale/, https://www.youtube.com/watch?v=Lmq5OvJq5zM (video di yourcp), http://www.piemonteis.org/?p=3520, https://www.youtube.com/watch?v=YkCermeCIrk (altro video di yourcp)

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Saluzzo#La_Castiglia, https://it.wikipedia.org/wiki/La_Castiglia, https://piemonte.abbonamentomusei.it/Musei/LA-CASTIGLIA

Foto: la prima è di Jose Antonio su https://it.wikipedia.org/wiki/Saluzzo#/media/File:Castiglia,_residenza_dei_Marchesi_di_Saluzzo.jpg, la seconda è presa da http://www.igav-art.org/newsdettaglio?id=78

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