lunedì 29 luglio 2019

Il castello di lunedì 29 luglio




RAGOGNA (UD) - Castello in frazione San Pietro

In epoca longobarda divenne un importante centro in cui si rifugiarono le popolazioni in occasione della invasione degli Avari; dalla fortezza mosse, intorno al 695, il nobile Ansfrido per usurpare il ducato del Friuli. Dei secoli successivi - VIII, IX, X, XI - non si hanno informazioni, ma alcune testimonianze artistiche di notevole interesse documentano l'importanza che riveste il sito in questi secoli. Verso il 1100 Ragogna risultava proprietà della famiglia tedesca degli Eppenstein (Duchi della Carinzia), i quali nel 1218 cedettero il feudo ai von Wallenstein di Carinzia che cambiarono il cognome in Ragogna. Fu il momento del massimo splendore. Durante le lotte fra il Patriarca d'Aquileia e i duchi d'Austria, i Ragogna si schierarono con questi ultimi diventando famosi soprattutto per numerose operazioni di brigantaggio, finché nel 1365 il castello venne espugnato dal Patriarca e la famiglia dei Ragogna venne allontanata con l'assegnazione del feudo di Torre di Pordenone. Nel XV secolo Ragogna divenne proprietà della Repubblica di Venezia; successivamente, nel 1503, i conti di Porcia acquistarono il feudo ed il Castello che, restaurato, divenne una residenza secondaria. Il terremoto del 1511 e l'incendio del 1560 furono fatali: il sito venne abbandonato definitivamente alla fine del secolo XVIII e donato al comune. Nei pressi del Tagliamento, su uno sperone di roccia, nel tratto tra Ragogna e Pinzano, in uno dei luoghi più suggestivi e panoramici di Ragogna, si ergono i resti dell'antico castello di S. Pietro. Tale baluardo naturale è stato sfruttato già nell’antichità per costruirvi postazioni di vedetta ed in età tardoantica altomedioevale era sede di un castrum. Le prime notizie storiche risalgono al VII sec.: ne parla Paolo Diacono nella Historia Langobardorum menzionando le rocche longobarde coinvolte nella lotta tra Avari e Longobardi dell’anno 610. La struttura dell’insediamento è risalente al periodo feudale. La sua storia fu for­temente legata alle vicende storiche che interessarono il castello ed i suoi proprietari, i Savorgnano del Monte. Le abitazioni erano occupate da persone addette ad attività agricole, ma molto spesso i proprietari degli edifici erano gli stessi feudatari che impegnavano i contadini per cariaggi, trasporti di legna e ghiaia, ed altri servigi. I successivi documenti sul castello di Ragogna si hanno a partire dal XII sec., al tempo dei suoi feudatari gli Eppestein, duchi di Carinzia. Nel 1268 Siurido di Ragogna subì l’assedio del patriarca poiché colpevole di avere ucciso il vescovo di Concordia. Durante i primi decenni del XIV sec. vennero ristrutturate ed ingrandite le strutture castellane abitate dai signori di Pinzano. Nel corso del ‘300 gli eventi delle guerre contro i duchi d’Austria e per la nomina del patriarca Filippo d’Alencon condussero a ripetuti attacchi contro il castello che divenne di pertinenza patriarcale. Con l’avvento del dominio veneziano fu affidato in capitanato ad esponenti di varie famiglie nobili e nel 1787 risultava ancora abitato dal conte Federico di Porcia. Il complesso andò progressivamente decadendo tanto che nel 1567 Girolamo di Porcia così lo descrisse: "Ragogna castello rovinato; vi sono però reliquie di molte torri, casette dei contadini, la chiesa ed una torre ov'è la stanza dei signori". Pur alterato, per le condizioni morfologiche del terreno, il borgo è stato strutturato in comparti di sedimi sostenuti da mura: si possono vedere i resti di alcune costruzioni originarie in pietra di Ragogna (conglomerato calcareo) fugate con malta molto grezza; le finestre sono dotate di balconâr, un traverso in legno sopra gli stipiti. Le abitazioni si sviluppano in linea lungo la strada; sono caratterizzate da un’architettura semplice, spesso realizzata in sassi, e senza elementi decorativi. Nei piccoli cortili, fino al XVIII secolo, si svolgeva l’attività marginale dell’allevamento (animali da cortile, maiali, conigli) ad integrazione del lavoro dei campi; non mancavano i fienili e ripari per i carri o carretti. Solo recentemente, dopo molti anni di abbandono, il castello è stato sottoposto ad un accurato intervento di ristrutturazione. Attualmente il complesso castellano è sede di vari eventi: si possono ammirare le cinte murarie, che in origine circondavano l'intera collina, alcune torri, la domus residenziale ora ricostruita. La vista migliore è dalla strada che sale al monte: si possono vedere i resti della torre principale e delle mura di cinta, il cortile interno e la porta nord. Altri link: https://www.youtube.com/watch?v=6GUlQQsvVr8 (video con drone di Ivan Contardo), http://www.volontariatorar.it/il-castello-di-san-pietro-di-ragogna (varie foto), https://www.youtube.com/watch?v=lxV1V8IHu6E (video di Lorenzo Bianchini), https://www.mondimedievali.net/Castelli/Friuli/udine/sanpietroragogna.htm

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Ragogna, https://www.turismofvg.it/code/24163/Castello-di-Ragogna, https://www.archeocartafvg.it/portfolio-articoli/ragogna-ud-fraz-san-pietro-borgo-san-pietro-o-castello/, https://consorziocastelli.it/icastelli/udine/ragogna

Foto: la prima è presa da https://www.archeocartafvg.it/portfolio-articoli/ragogna-ud-fraz-san-pietro-borgo-san-pietro-o-castello/, la seconda è presa da https://www.turismofvg.it/code/24163/Castello-di-Ragogna

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