mercoledì 17 luglio 2019

Il castello di mercoledì 17 luglio




CARINOLA (CE) - Castello

La cittadina venne fondata dai Pelasgi con il nome di Urbana, alla confluenza tra le strade per Tianum (l'odierna Teano) e Gallicano (Cascano). In seguito venne abitata dagli Etruschi, come testimoniano alcune costruzioni ancora presenti sul territorio e poi anche dai Romani, sotto cui divenne importante tanto da essere innalzata a colonia romana. In questo periodo la città era abitata principalmente da soldati, pretoriani e commercianti. L'arrivo dei Saraceni nella zona nel 750 coincide con la lenta distruzione della città, cominciata già da Genserico e portò la popolazione a rifugiarsi nelle colline circostanti (odierna Casale, ove esiste un palazzo di residenza estiva del vescovo e uno stemma del vescovo Tommaso Anfora datato 1143). Dopo la distruzione della città di Urbana, la città venne ricostruita con il nome di Carinola e innalzata a sede vescovile nel 1087 o nel 1100. Successivamente la città entrò sotto il controllo di un feudatario normanno, il conte Riccardo ed entrò a far parte del principato di Capua. Nelle campagne circostanti molti dei ruderi delle abitazioni di Urbana vennero rimossi e riutilizzati nella costruzione di "poderi-fortezza". Accanto a questi poderi gli abitanti cominciarono a costruire delle cappelle e le due comunità più grandi, quelle di San Pietro a nord-ovest e di San Sisto a sud-est, costruirono delle vere e proprie parrocchie. Con la fusione delle due comunità nel 1400 ci fu la nascita della frazione di Nocelleto. Nel XVI secolo la città decadde per via delle avverse condizioni ambientali. Infatti nelle vicinanze dei centri abitati erano presenti molti acquitrini e fiumi pieni di erbacce, che portarono malattie come il tifo e il colera, decimando la popolazione. Nel 1818 la diocesi di Carinola venne soppressa e il territorio fu unito a quello della diocesi di Sessa Aurunca. All'ingresso settentrionale del borgo medievale si trova il castello cittadino. La sua costruzione fu voluta dal conte Riccardo, nel 1134, locale feudatario normanno, quando la città era inclusa nel principato di Capua. Nei secoli fu poi residenza dei duchi Marzano, dei baroni Petrucci, dei Borgia duchi di Candia, della casata dei Consalvo dei Cordova, dei Carafa principi di Stigliano e del casato Grillo dei Clarafuente. Il Castello di Carinola è una delle più antiche ed importanti testimonianze presenti nella zona di arte normanna, angioina ed aragonese, vero e proprio metronomo dei corsi storici che interessarono la cittadina carinolese nel corso dei secoli. Obiettivo militare strategico per via della posizione e delle imponenti fortificazioni (ancora oggi si erge maestosa la torre del maschio) è stato tante volte demolito e altrettante ricostruito. Una prima opera di ristrutturazione avvenne in epoca normanna, nel 1383 furono invece gli Angioini a riparare le mura cadenti per ordine del duca Giacomo Marzano. L’ultima apprezzabile opera di restauro del castello si fa risalire agli Aragonesi, che intorno al XV/XVI sec., ripararono la maestosa fortezza apponendovi elementi decorativi tipici dello stile catalano. Oggi, dopo secoli di abbandono in balià di eventi naturali e bellici che lo hanno reso poco più che un rudere, la soprintendenza ai beni storici di Caserta, su segnalazione dell’amministrazione comunale di Carinola, sta procedendo alla ricostruzione e al consolidamento delle possenti mura al fine di preservare gli elementi architettonici più significativi come l’arcata principale di ingresso e consentire al monumento di sopravvivere. Altri link suggeriti: http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/238955, http://carinolastoria.blogspot.com/2012/02/il-castello-e-la-cinta-muraria-di.html, https://www.researchgate.net/figure/Carinola-CE-castello-fronte-est-Si-noti-la-mancanza-degli-elementi-spaccati-di-tufo_fig4_324065422

Fonti: http://www.municipiodicarinola.it/dettagli.aspx?c=1&sc=28&id=139&tbl=contenuti, http://www.carinola.net/monumenti-othermenu-33,

Foto: la prima è presa da http://www.carinola.net/images/stories/castello.jpg, la seconda è di Antonio Di Pasquale su https://mapio.net/pic/p-13170056/

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