lunedì 5 agosto 2019

Il castello di lunedì 5 agosto



VICOLUNGO (NO) - Castello

Vicus Longos, cioè paese lungo, anticamente sorgeva più ad ovest dell’attuale ubicazione ma, probabilmente a causa dei frequenti straripamenti del fiume Sesia, prima del VII secolo, il villaggio venne rifondato a maggiore distanza dal corso d’acqua. Unito alla corte di Mosezzo a metà del X secolo dal conte Maginfredo di Lomello, l’abitato di Vicolungo , insieme ai servi ed ai beni immobili, venne venduto il 4 luglio 1070 ai conti di Pombia, detti in seguito di Biandrate. Per oltre un secolo manca documentazione storica, fino all’accordo di Cameriano del 12 agosto 1199 tra i comuni di Novara e Vercelli, quando si stabilì che gli uomini dei conti di Biandrate non potevano risiedere a Vicolungo e nei paese vicini. La disposizione però non trovò pratica applicazione ed infatti quarant’anni dopo, Vicolungo, Casalbeltrame e Biandrate formavano un unico comune ed i consoli di giustizia di Biandrate avevano potere giurisdizionale anche sulle due località vicine. A ciò si aggiunga che nel 1242 i conti cedettero in feudo a Novara e Vercelli diritti giurisdizionali, uso delle baragge e dei beni comuni del territorio di Biandrate, ottenendo in cambio che gli abitanti partecipassero alle loro spedizioni militari. Nel 1259 Vicolungo passò ai vercellesi, ma il controllo fu contrastato dalla famiglia comitale e dal comune di Novara e dopo oltre cinquant’anni di scontri bellici, la località, attribuita ai Visconti, venne distrutta dal marchese di Monferrato dapprima nel 1332 e poi nel 1358. Galeazzo Visconti la fece rapidamente riscostruire nominando un Vicario che prendeva ordini direttamente dal signore di Milano. A fine secolo XIV la comunità scrisse gli Statuti che vennero però corretti da giuristi milanesi dipendenti dal Duca. Attribuita a Facino Cane nel 1406 e nel 1428 ad Angelo della Pergola, Vicolungo, insieme al feudo di Landiona, fu assegnata il 29 settembre 1450 da Francesco Sforza ai Rabozio, sostenitori ed alleati dei duchi milanesi, milites vassalli dei conti di Biandrate e proprietari da moltissimo tempo di costruzioni situate nel castrum. Nel 1480, prima di morire, non avendo figli maschi, Antonio Rabozio scrisse una lettera ai signori del comune lombardo per assicurare il possesso della fortificazione e del feudo alle figlie ed ai generi. La richiesta fu approvata e, prima del 1488 le tre figlie ereditarono tutti i beni. Assaltato e depredato da un esercito franco- biellese nel 1522, ma subito restaurato, il castello passò nel 1539 ai Gritta, già da anni feudatari di Vicolungo e Landiona, che mantennero sempre buoni rapporti con la comunità. Il castello di Vicolungo si trova nel centro dell’abitato e si affaccia sulla piazza principale, adiacente all’antica parrocchiale di San Giorgio. E' attualmente composto da vari edifici costruiti man mano nei secoli e si sviluppa con gli annessi corpi di fabbrica e le due corti lungo un asse nord-sud. Risulta molto difficile risalire a una datazione certa del nucleo più antico, come pure conoscere la forma originaria dell’intero complesso, non essendoci documentazioni antecedenti il XV secolo. Da un attento esame si può però dedurre che la muratura a ciottoli di fiume disposti a spina di pesce, di cui si trovano alcune tracce nel “Caseggiato in Castello”, risale ai secoli XI-XIV. La rocca venne eretta da Antonio Rabozio – fido sostenitore degli Sforza negli anni di guerra per la conquista del Ducato di Milano – tra il 1453 e il 1464, al fine di assicurare una difesa maggiore alla propria residenza. I Rabozio furono già “milites” vassalli dei conti di Biandrate e grazie a questo titolo abitarono gli edifici del “castrum” per tempo immemorabile. Molto interessante è il contenuto del documento (1480) che il Rabozio scrisse ai duchi milanesi prima di morire per assicurare alle figlie il possesso della fortificazione e del feudo; da questo veniamo così a conoscere la storia della fortezza: “Antonio Rabozio, del fu Bertolino, abitante nella terra di Vicolungo, posta nella contea di Biandrate, ha fatto costruire una fortezza, nello stesso luogo di Vicolungo, circondata da fossati, con pivellini, ponti e assi, sebbene tutte queste cose siano in forma angusta per poter diminuire la spesa…”. Nel 1491, Bernardina e Maria, figlie del Rabozio, si divisero la rocca, che passò nel 1539 ai Gritta. Sempre da documentazioni sappiamo che tra la famiglia novarese proprietaria dell’intero complesso e la comunità vi furono rapporti molto cordiali, tanto che nel giugno del 1599 i capi famiglia di Vicolungo (24 persone) furono adunati a consiglio, assieme ai fratelli Gritta, dal podestà di Biandrate. In sostanza, gli uomini di Vicolungo espressero il desiderio di poter avere una piazza davanti alla parrocchiale di San Giorgio, così da avere l’accesso diretto al luogo di culto senza più transitare nel castello. I Gritta acconsentirono a rinunciare al loro orto a favore del Comune e a costruire una nuova porta sempre aperta, ove ancora oggi si ammira l’affresco di San Giorgio e il drago. Sotto la famiglia Gritta, venne restaurato parte del fortilizio, si aggiunsero tre sale e una loggetta (dipinta tra il 1624 e il 1647). All’estinzione della nobile famiglia, per uno strano asse ereditario, la proprietà venne rivendicata dai Caccia da Mandello, per poi passare definitivamente nel 1687 all’Ospedale della Carità di Novara. La residenza da allora fu trasformata in cascina e ancora oggi ha queste caratteristiche. Nonostante alcune demolizioni avvenute alla metà dell’Ottocento, sono ancora ben conservate alcune parti della rocca: il torrione quadrato sull’angolo sud-est; sul lato est vi è ancora traccia della postierla (murata), la cui planca scavalca la roggia Molinara; e poi ancora le finestre a sesto acuto in corrispondenza dei vari piani del torrione e le imponenti caditoie. Il castello ha subito opere di restauro e ampliamento dal XV al XVII secolo, inglobando parte delle mura di epoca tardoromanica che sono ancora visibili sul lato ovest. Tre sale conservano decorazioni pittoriche, ora molto degradate, della prima metà del Seicento, raffiguranti immagini grottesche, simboli araldici e stemmi gentilizi. Altri link suggeriti: http://www.preboggion.it/CastelloIT_di_NO_Vicolungo.htm (con notizie storiche e foto), https://www.youtube.com/watch?v=JzJxaRfPqGg (video di PiccolaGrandeItalia.Tv)

Fonti: http://www.centocastellinovara.it/castle?id=98, https://www.turismonovara.it/it/ArteStoriaScheda?Id=69, https://www.comune.vicolungo.no.it/it-it/vivere-il-comune/cosa-vedere/castello-1614-1-2a93860dd159e743b1ce12f8fe8169e4,

Foto: la prima è del mio amico e inviato "speciale" del blog Claudio Vagaggini, realizzata di recente sul posto. La seconda è di Solaxart 2016 su http://www.preboggion.it/CastelloIT_di_NO_Vicolungo.htm

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