lunedì 10 agosto 2020

Il castello di lunedì 10 agosto




MELEGNANO (MI) - Castello Visconti-Medici

Il primo receptum su cui poi sorse il castello attuale, venne edificato a partire dal 1243 per volontà di Cattellano Carbone, podestà di Milano, incaricato dalla città della difesa anche delle campagne circostanti il capoluogo. Il castello esistente in quest'epoca era del tipo antico a motta castrale, con fossato e torrette, come riportato da Galvano Fiamma nella sua cronaca della città di Milano, ma venne edificato a sua volta su una precedente fortificazione presente nel medesimo luogo e distrutta nel 1239. La necessità di edificare una fortezza a Melegnano era stata necessaria per Milano per contrastare le continue scorribande dell'imperatore Federico II, nipote di Federico Barbarossa. Nel 1279, i guelfi e i ghibellini di Milano vi sottoscrissero un trattato di pace. La struttura venne poi fortemente ampliata per iniziativa di Matteo I Visconti prima e di Bernabò Viscontii poi, assumendo la classica struttura a quadrilatero con torri quadrate angolari. Il 3 settembre 1402 al castello di Melegnano morì il primo duca di Milano, Gian Galeazzo Visconti, e nel 1468 vi morì la duchessa Bianca Maria Visconti, moglie del primo duca sforzesco Francesco I. Nel 1512 il castello venne passato ai marchesi Brivio che nel 1532 lo vendettero con l'intero feudo di Melegnano e con approvazione dell'imperatore Carlo V, nuovo duca di Milano, alla famiglia dei Medici di Nosigia (nello specifico a Gian Giacomo Medici) che assunsero il cognome di Medici di Marignano (antico nome di Melegnano). La famiglia dei Medici rimase proprietaria della struttura sino al 1981 quando gli ultimi eredi della famiglia decisero di vendere il castello alla provincia di Milano che due anni più tardi, tramite una permuta, decise di lasciare alcune sale in uso all'amministrazione comunale di Melegnano. Nel 1998 venne avviato il restauro completo degli esterni del castello, passando poi alle sale interne che riportano affreschi della metà del XVI secolo. Nel 2001 quando il complesso è stato riaperto ai visitatori, è stata inaugurata anche la "Civica raccolta don Cesare Amelli", parroco e storico locale. Il castello di Melegnano si presenta attualmente con una atipica pianta a forma di "U" dal momento che una parte (quella sul retro, è andata perduta, distrutta per volere del duca Francesco Sforza nella settimana dal 25 aprile al 1º maggio 1449 quando, attaccando Melegnano, con le proprie macchine da guerra atterrò le torri e le mura che si trovavano su questo lato. È realizzato completamente in laterizi col fronte principale verso l'attuale piazza della Vittoria che è l'unica parte conservatasi come in origine con l'eccezione dei finestroni di forma rettangolare che sono stati alterati rispetto agli originali archiacuti di cui ancora si può intravedere la forma: tale modifica apparirebbe essere la testimonianza più evidente del passaggio del complesso da fortezza militare a residenza signorile, avvenuta nel Cinquecento. L’intera costruzione è sviluppata su due piani. Al termine delle mura, appena sotto l'attuale tetto, sono ancora visibili le merlature di stile guelfo. Agli angoli della struttura, ancora oggi si possono vedere due delle quattro torri originarie che hanno di lati di circa 10 metri di ampiezza. I lati del castello sono invece lunghi 75 metri. Di originale del castello visconteo si può ancora oggi vedere (seppur parzialmente) il fossato, un tempo particolarmente profondo e in comunicazione col fiume Lambro. Oggi la fossa è parzialmente scomparsa per la terra che vi è stata buttata dentro ricavandola dagli scavi per le fondamenta delle case melegnanesi. Nelle diverse mappe la fossa è ricordata come fossa Medici, ed è rimasta la denominazione ad un’osteria collocata nella parte sinistra della facciata, chiamata osteria della fossa. Sul fronte sono visibili inoltre le tracce dell'antico rivellino difensivo, di cui oggi però sono rimaste le due pareti laterali con alcune feritoie e buche per ospitare dei cannoni. Il ponte levatoio originariamente presente all'ingresso, è stato sostituito nel tempo con un ponte stabile. Varcato il portone centrale in cotto, si accede allo scalone d'onore che conduce ai piani superiori: esso è composto da scaglioni di mattoni disposti a spina di pesce, separati tra loro con cordoni di sasso, di modo da permettere la salita anche tramite i cavalli, per questo si chiama anche scala cavallara. Vi è poi una seconda scala più piccola che si apre da sotto il lungo porticato ed ha le pareti tutte affrescate. Il cortile interno è diviso in tre parti ed è circondato su due lati da un porticato sostenuto da archi a tutto sesto e ricoperto da un bugnato. Il portico interno della facciata centrale conserva, sotto le arcate, i segni di abitazioni o di locali di servizio. Il portico dell’ala est, con tredici arcate e l’inizio di un’altra, era usato per le stalle ed i depositi del fieno per le cavalcature. Il terzo lato interno, oggi nascosto da un muro divisorio, presenta archi ciechi anch’essi decorati con bugnato. Guardando attentamente le attuali finestre si notano le tracce dei finestroni originari ribassati e aperti in corrispondenza simmetrica nella parte superiore a ogni arcata, per dare luce all’interno delle sale e dei saloni. Dopo essere stata sede della biblioteca, oggi il castello è uno spazio aperto per eventi culturali e visite guidate. Nel 2012 due gruppi di studiosi, uno di attività paranormali (IdP) ed uno di speleologi (TE.S.E.S.) hanno indagato la presenza di anomalie elettromagnetiche e di cavità artificiali. In particolare sembra che la stanza delle stagioni sia la più “infestata” da presenze spettrali mentre alcune piccole canalette sotterranee proverebbero l’utilizzo di impianti idrici domestici. Altri link suggeriti: https://www.comune.melegnano.mi.it/it/page/castello-mediceo, https://www.preboggion.it/CastelloIT_di_Melegnano.htm, http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-04397/, https://www.youtube.com/watch?v=_2lcSB5EzBE (video di Luigi Bavagnoli),http://www.lamaddalena.ch/fr/news-fr/il-castello-mediceo-parte-1/ (video di La Maddalena SA)

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Melegnano (da andare a consultare per trovare informazioni dettagliate sui cicli pittorici presenti nell'edificio e la descrizione di molte sue sale interne), http://www.parcoagricolosudmilano.it/da-vedere/monumenti/20-monumenti-del-parco-agricolo-sud-milano/149-melegnano-il-castello-mediceo.html, https://www.milanofree.it/milano/leggende/misteri-al-castello-di-melegnano.html, https://www.valledeimonaci.org/castello-mediceo-melegnano-mi/

Foto: la prima è di Arbalete su https://it.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Melegnano#/media/File:Melegnano_castello_Visconteo.JPG, la seconda è presa da http://www2.milanoneicantieridellarte.it/castello-mediceo-di-melegnano/, la terza è una cartolina della mia collezione

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