giovedì 21 febbraio 2019

Il castello di giovedì 21 febbraio




SICIGNANO DEGLI ALBURNI (SA) - Castello Giusso

Una prima attestazione documentaria di Sicignano risale al 1086 in un atto di donazione in cui si legge che il normanno Asclettino conte di Sicignano e signore di Polla, dona ai Benedettini dell’Abbazia della S.ma Trinità di Cava dei Tirreni il monastero, la chiesa parrocchiale e il casale di S.Pietro a Polla. Ad Asclettino successero Giacomo Teodoro, e Riccardo Marchiafava che perse Sicignano e i feudi limitrofi in seguito alla sua partecipazione alla congiura di Capaccio contro Federico II il quale fece avocare il castello alla Curia obbligando i comuni di Cosentino, Petina, Buccino, San Mauro, San Gregorio e Ricigliano a provvedere ad eventuali restauri. Nel 1250 e nel 1270, prima e dopo Riccardo Marchiafava, signore di Sicignano fu Giovanni Scillati, poi gli successero Guglielmo Porcellotto e nel 1271 Matteo d’Alena o d’Alagno il quale è ricordato per essersi appropriato indebitamente del casale dei Vignali di proprietà del monastero di Venosa, e per aver turbato il libero possesso dei mulini del monastero di S. Benedetto di Salerno, presenti sul territorio, impedendo ai contadini di macinare. Tali controversie vennero risolte grazie a Carlo II d’Angiò che intervenne con ben tre ordinanze. Per paura la popolazione iniziò ad abbandonare i casali per radunarsi in luoghi più sicuri come Sicignano e Terranova fondata nel 1419. Dal 1273 si successero Baldovino d’Alena, il figlio Giovanni e il nipote Pietro che perse il feudo che fu assegnato a Petraccione Caracciolo, e a tale famiglia restò fino alla metà del XVII secolo. Nel 1561 il feudo di Sicignano attraversò una fase di declino demografico e socio-economico dovuto alle carestie, alle ingenti tassazioni con le gabelle e al terremoto, che portarono il Comune ad indebitarsi fortemente. Nel 1729 il territorio venne diviso in due parti con l’istituzione del Comune di Galdo con incluso Castelluccio. La carestia del 1764 iniziò con la fine delle provviste del raccolto dell’anno precedente, e sfociò in furti e delitti: fatto eclatante fu l’uccisione a Zuppino di tre bambini da parte di un diciassettenne che se li mangiò. Gli effetti della rivoluzione francese in Italia furono molto forti. L’esercito francese, dopo aver conquistato tutto il Nord e Roma, arrivò anche a Napoli dove si instaurò un governo repubblicano, dall’orientamento filo-giacobino, che portò alla nascita della Repubblica Napoletana. Il Castello di Sicignano Degli Alburni, noto come Castello Giusso, ha origini longobarde in quanto fu fatto costruire durante i primi decenni dell’anno 1000 su commissione dei Principi di Salerno. Passò poi sotto il dominio dei Normanni come si evince da un atto di donazione datato 1086 in cui si fa riferimento al normanno Asclettino, conte di Sicignano Degli Alburni. Tra il 1300 e il 1400 venne completamente ricostruito. Ha una pianta poligonale irregolare dalla planimetria semicircolare nella parte che si affaccia su Galdo, un sistema di tre torri quadrate con beccatelli in sequenza ravvicinata che avevano sia una funzione di difesa “piombante” che di decoro. E proprio questa forma poligonale rendeva possibile una visione della valle sottostante, da tutti i lati. Ecco perché era detto il “Castello inespugnabile”. Tutto il borgo e il castello erano circondati da una cinta muraria, ancora integra alla fine del ‘600, con annesse sei porte, cinque delle quali denominate della Croce, di S.Nicola, del Castello, della Terra e porta Nova. Tutte caratteristiche che lo rendono unico nella provincia di Salerno. Inizialmente l’ingresso era collocato ad un’altezza di 8 o 9 metri, corrispondente ad un lato delle mura, e vi si accedeva tramite corda o scala retrattile. Presenti anche dei passaggi segreti. Nel 1806 in seguito all’invasione delle truppe francesi che distrussero Sicignano Degli Alburni, il castello subì molti danni, ma tutto fu ricostruito da Ferdinando IV. Per la sua storia rappresenta l’unico esempio di architettura Svevo-Normanna nella provincia di Salerno. Nel 1851 la struttura, con tutti i beni compresi nel territorio di Sicignano degli Alburni, venne acquistata da Luigi Giusso, da cui il nome Castello Giusso. Recentemente è stata ristrutturata la roccaforte. Si narra che due giovani innamorati volessero sposarsi, ma che la fanciulla si sia rifiutata di trascorrere la prima notte di nozze (Ius Primae Noctis) con il Signore locale. Per non subire questo ricatto si lanciò da una delle finestre del Castello Giusso. Ancora oggi, si dice che la sua anima voli nei cieli di Sicignano degli Alburni. Altri link consigliati: http://xoomer.virgilio.it/analfin/sicign5.htm, https://www.youtube.com/watch?v=8wRxStPe3HM (video con drone di Angelo), https://www.youtube.com/watch?v=cdpShnFnLIw (video di Latino Inedito), https://www.youtube.com/watch?v=RaTt7zEij8E (video di Francesco Todini), https://www.youtube.com/watch?v=fRxYzsy8p-Y (video di Vincenzo Tortorella), https://www.youtube.com/watch?v=5XuWbka_dpQ (video di viva sicignano).

Fonti: https://www.scoprisicignano.it/, http://incampania.com/location/castello-giusso-sicignano-degli-alburni/, http://www.michelesantarsiere.it/sicignano-degli-alburni/

Foto: la prima è presa da https://www.homify.it/progetti/54317/castello-medievale-giusso, mentre la seconda è di Felice Scala su https://magazine.geniuscamping.com/monti-alburni-in-camper-parte-2/. Infine, la terza è presa da http://incampania.com/location/castello-giusso-sicignano-degli-alburni/

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