venerdì 17 maggio 2019

Il castello di giovedì 16 maggio





VARAZZE (SV) - Cinta muraria

La prima citazione ufficiale del nome, indicata sulla Tavola Peutingeriana, è risalente al X secolo con il toponimo medievale Varagine ("luogo dove vengono varate le navi"). E proprio le fiorenti attività legate alla costruzione di navi e imbarcazioni furono i presupposti per una continua lotta, in epoca medievale, tra i comuni di Savona e Genova per il controllo del feudo e del territorio varazzino. Già appartenente alla Marca aleramica, dal XII secolo divenne feudo della famiglia di Bosco e di Ponzone (nei domini dell'omonimo marchesato); nel 1227 si costituì in comune autonomo e quindi ereditato dalla famiglia Malocello (o Malocelli). Rientrato nell'orbita genovese, dopo la stesura e gli accordi della pace di Varazze del 1251 sulla divisione dei possedimenti territoriali savonesi e genovesi, il feudo venne venduto nel 1290 dai Malocello alla Repubblica di Genova che elevò il borgo di Varazze a sede dell'omonima podesteria avente come giurisdizione territoriale i borghi odierni di Cogoleto, Celle Ligure, Albissola Marina, Albisola Superiore e Stella. Nel 1525, durante una battaglia navale, Ugo di Moncada, comandante della flotta di Carlo V, qui vi fu sconfitto e fatto prigioniero. Seguì quindi le sorti di Genova e della sua repubblica marinara, ottenendo propri statuti. Con la caduta della Repubblica di Genova (1797), sull'onda della rivoluzione francese e a seguito della prima campagna d'Italia di Napoleone Bonaparte, la municipalità varazzina rientrò dal 2 dicembre 1797 nel Dipartimento del Letimbro, con capoluogo Savona, all'interno della Repubblica Ligure. Dal 28 aprile del 1798 con i nuovi ordinamenti francesi, rientrò nell'XI Cantone, come capoluogo, della Giurisdizione di Colombo e dal 1803 centro principale del II Cantone di Varazze nella Giurisdizione di Colombo. Annesso al Primo Impero francese, dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nel Dipartimento di Montenotte. Nel 1815 fu inglobato nel Regno di Sardegna, così come stabilì il Congresso di Vienna del 1814, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1927 il territorio fu compreso nel V mandamento omonimo del circondario di Savona facente parte della provincia di Genova; nel 1927 anche il territorio comunale varazzino passò sotto la neo costituita provincia di Savona. Nel 1864 ottenne il titolo di città. La cinta muraria, realizzata nel XIII e XIV secolo, è molto importante nella storia di Varazze ed ha avuto un ruolo determinante nella sua evoluzione urbana. La planimetria, redatta da Matteo Vinzoni nel 1770, riporta il tracciato delle mura ancora perfettamente intatto e divise in due cinte ben distinte: la cinta del Borgo e la cinta del Borghetto. La prima circondava l'abitato più antico, definito come “il borgo”, ed era lunga circa 800 metri e comprendeva una superficie di 30900 mq. All'interno di questa cinta erano racchiuse le contrade: Campane, S.Ambrogio, Macelli e la cosiddetta Platea Communis dove il Vinzoni colloca l'annona ed il palazzo comunale. A nord, al termine del borgo formava un angolo retto continuando verso nord, dietro la nuova chiesa parrocchiale per unirsi al tratto iniziale nel punto in cui sorgeva l'antica pieve di S.Ambrogio la cui facciata è stata inglobata nelle mura stesse. Alcuni studiosi, come Mario Garea e Giorgio Costa, collocano la cinta più antica del Borgo prima del 1200. La seconda cinta racchiudeva il Borghetto, un insediamento sviluppatosi al di fuori delle mura più antiche. Queste seconde fortificazioni racchiudevano uno spazio rettangolare, si estendevano per circa 600 metri e contenevano una superficie di 14800 mq. In esse si apriva la porta di ponente. Rimane ancora da stabilire con esattezza la datazione di questa cinta fortificata. L'unico riferimento sicuro è la data dell'ampliamento delle mura per inglobare il Borghetto riportata in una lapide esistente sulla porta di ponente (nell'attuale via Coda) che fa risalire al podestà Cicala, nel 1370, il compimento dell'opera in questione. Per l'esecuzione dei lavori per la linea ferroviaria, negli anni che vanno dal 1860 in poi, Varazze venne interessata della suddetta opera pubblica che, attraversando l'abitato, provocò l'abbattimento di una torre e di buon tratto di mura ad essa adiacenti. Nel 1863 cadde l'antico ponte sul Teiro e nel 1864 si demolì fino al primo piano la torre del mercato. Si distrusse buona parte delle delle mura lasciando intatta il tratto presso l'antica Pieve. Da quegli anni altre distruzioni iniziarono sino ai giorni nostri. Altro link suggerito, dove trovare diverse illustrazioni, è il seguente: https://www.varagine.it/index.php?/categories/flat/start-7995

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Varazze#Storia, testo di Giovanni Damele su https://associazione-culturale-ligys.it/_files/200000260-500d651075/vecchie%20mura%20di%20Varazze.doc

Foto: la prima è presa da http://www.parliamodivarazze.com/2016/10/30/wi-fi-pagamento/, la seconda è di maspozz su https://www.flickr.com/photos/63647073@N07/14005830530. Infine, la terza è presa da http://www.ponentevarazzino.com/gallery/Angoli_Varazze/MuraMedioevali.jpg.php

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