mercoledì 8 maggio 2019

Il castello di mercoledì 8 maggio



ALESSANO (LE) - Castello in frazione Montesardo

L'abitato di Montesardo appare oggi caratterizzato dai criteri costruttivi tipici dell'architettura civile del primo Cinquecento, ma la particolare posizione del luogo in cui sorge, che con i suoi oltre 180 metri sul livello del mare domina il territorio circostante, permette di ipotizzare la presenza di resti di un abitato antico. La notizia più datata di un abitato si ha nel XVI secolo, quando il Galateo, nel De situ Japigiae, descrive un "oppidum mediocris magnitudinis", del quale erano ancora visibili resti un ampio circuito murario e ruderi di antiche abitazioni, situato su un colle denominato "Mons Arduus", a circa sette miglia di distanza dal Capo di Leuca. Egli ricorda inoltre che, secondo una tradizione popolare, quella città era stata denominata dai Greci "Tracheion oros", nome che in latino può essere interpretato "Mons asper" o "arduus". Infatti quella città era in "aspro monte et lapidoso sita". Nel XIX secolo lo storico Luigi Tasselli, in Antichità di Leuca, ipotizza sulla scorta del Galateo, un'origine greca della città; l'Arditi, invece, in La corografia fisica e storica di Terra d'Otranto, ritiene che Montesardo sia di origine latina e che i Greci bizantini avrebbero poi tradotto il nome latino in "Trachina", ossia il "Tracheion oros" riferito dal Galateo. Col tempo il luogo avrebbe ripreso nome "Monsarduus" da cui sarebbe derivato l'attuale Montesardo. La ricerca archeologica ha individuato tracce che confermano l'esistenza di tale insediamento. Nel 1997 è stato effettuato il primo scavo sistematico che ha portato alla luce i resti di un grande edificio costruito con blocchi di pietra calcarenitica (tufo) squadrati. Indizi di una frequentazione molto ampia del luogo, tra il IX e il I secolo a.C., erano stati raccolti nella seconda metà degli anni ottanta col recupero di materiale ceramico emerso durante alcuni scavi edili in prossimità del castello Romasi. Precedentemente, un'indicazione della presenza di un abitato antico era stata data da una tomba scavata nel banco roccioso rinvenuta nel 1953 ad Alessano. Una prima ipotesi sull'estensione dell'abitato antico è stata formulata in base alle analisi delle foto aeree e alla ricognizione del terreno che hanno permesso di individuare tratti di un tracciato difensivo, la cui lunghezza totale potrebbe aggirarsi intorno ai 3,6 km. Il tratto di muro ancora visibile, alla base del castello Romasi, è realizzato con blocchi di pietra locale squadrati e messi in opera senza uso di malta, secondo una tecnica utilizzata anche nel vicino centro di Vereto. Sono conservati al massimo quattro filari. Fu costruito probabilmente tra IV e III secolo a.C. Non si hanno notizie per l'età romano-imperiale. Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente fu sempre utilizzata come fortezza, grazie ai suoi possenti bastioni e ad una solida cerchia di mura, intervallate da torri, nelle quali si aprivano quattro porte: Porta la Terra, Porta Nova, Porta Castello e Porta Lo Chiuso. Le mura e le torri furono abbattute nel 1867. La frequentazione dell'area in età bizantina è invece testimoniata dall'insediamento rupestre di Macurano e da un'epigrafe funeraria, oggi nel Museo Provinciale "S. Castromediano" di Lecce, databile al 1130. Per i secoli successivi le notizie sono riportate da studiosi locali tra cui 'Arditi e Cosimo De Giorgi. Secondo l'Arditi Montesardo "dopo aver resistito bravamente all'assalto dei Goti in guerra coi Greci, dei Greci contro i Saraceni, dei Normanni contro gli uni e contro gli altri, nel 1429 soffrì la peste; nel 1460 gli attacchi dei Tarantini per la congiura dei Baroni contro Ferdinando I d'Aragona; altre sciagure dappoi, sicché la sua popolazione era scesa a 63 fuochi (nuclei familiari); e poscia a poco a poco andiede risollevandosi a 93 nel 1545, a 114 nel 1561, a 143 nel 1593". In epoca medievale, munito del suo castello fortificato e delle numerose torri lungo le mura, si presentava come una fortezza inespugnabile. Il castello è ubicato nella parte più elevata del centro antico del paese. La fortezza, di cui oggi sopravvivono i resti del nucleo principale, fu voluta secondo alcuni dai Caracciolo di Marano, da altri messo in relazione con la signoria dei Del Balzo-Orsini, fu costruita tra il XV e il XVI secolo. Subì profonde trasformazioni nel corso dei secoli che cambiarono, in misura considerevole, l'impianto originario. La parte più antica dell'edificio a pianta quadrata, presenta quattro torrioni agli angoli anch'essi quadrati. Tutt'intorno corre un recinto. Tra le mura di cinta ed il corpo dell'edificio si apre la piazza d'armi su cui affacciano tutte le stanze del castello. La piazza era collegata con l'esterno da un ponte levatoio, oggi sostituito con un collegamento in muratura. Le mura sono concluse dal parapetto poco aggettante e decorato con beccatelli. Nel secolo scorso fu acquistato dai baroni Romasi. Durante la seconda guerra mondiale il castello venne occupato dalle truppe tedesche, depauperandolo di tutte le sue ricchezze. In seguito, passò ai Padri Vocazionisti, che oggi vi gestiscono una casa di riposo per anziani. Altri link suggeriti: https://www.guidedocartis.it/?page_id=6861, https://www.quisalento.it/salento-da-scoprire/item/montesardo.

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Montesardo, http://www.365giorninelsalento.it/it/w/attr/345/castello_di_montesardo, http://www.prolocoalessano.it/sito/2018/05/24/castello-di-montesardo/

Foto: la prima è presa da http://www.prolocoalessano.it/sito/2018/05/24/castello-di-montesardo/, la seconda è presa da http://www.365giorninelsalento.it/it/w/attr/345/castello_di_montesardo

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