giovedì 19 settembre 2019

Il castello di giovedì 19 settembre




RIVALTA DI TORINO (TO) - Castello Orsini

Immersa nelle campagne torinesi, Rivalta nacque come castrum fortificato da parte di nobili feudatari dell'XI secolo, dove compare il nome del marchesato di Torino di Olderico Manfredi. Fu quindi saccheggiata nel 1176 dalle truppe di Federico Barbarossa, quindi restituita al nobile conte Rinsaldo qualche anno dopo. La storia del paese è strettamente legata alle sorti del noto castello, edificato sulla altura meridionale del borgo storico intorno all'XI secolo, ancor oggi accessibile da via Orsini. Nel 1176, Rivalta passò al vescovado di Arduino di Valperga, ma fu parzialmente distrutta dalle truppe di Enrico VII di Lussemburgo, per poi passare di proprietà agli Orsini. A cavallo tra l'XI-XII secolo, alcuni monaci dell'Ordine di Sant'Agostino iniziarono l'evangelizzazione della zona. Grazie soprattutto al sostegno economico della Contea di Savoia, fu eretta l'antica (ex) abbazia e due chiese, su quelle che saranno le attuali Santa Croce e Santi Pietro e Andrea. Finiti i sostegni economici (per i problemi tra papa Innocenzo IV e l'impero di Federico II), nel 1254 l'abbazia ceduta sotto l'ordine religioso cistercense, sotto la guida dell'abate Bartolomeo da Sestri Levante e, successivamente, all'Abbazia di Santa Maria di Staffarda. I cattolici rivaltesi ne sovvenzionarono le economie, tanto da indurre l'allora papa Clemente IV ad emettere bolla di riconoscimento di amministrazione e giurisdizione autonoma del comune, nell'anno 1267; tuttavia, qualche decennio dopo, a causa della scarsa cura dei successivi commendatari cistercensi, l'abbazia subì un degrado. Di proprietà degli Orsini, fu soltanto grazie alle sovvenzioni lasciate dal loro parente, papa Niccolò III, che sia il borgo sia l'abbazia non decaddero del tutto; anzi, fu ristrutturato il castello verso il XIV secolo. Tutte le proprietà diventarono un'amministrazione unica sotto gli Orsini, grazie all'investitura del duca Emanuele Filiberto, insieme ai territori di Orbassano e Trana; questo almeno fino al 1695, quando la cittadina diventò completamente autonoma. Per il declino strutturale del castello e dell'abbazia invece, si dovette aspettare il 1770, con la soppressione di quest'ultima, declassata a monastero, da papa Clemente XIV. A ciò, si aggiunse il fatto che nel 1787 gli ultimi Orsini rivaltesi non ebbero discendenza: Rivalta quindi fu consegnata al ramo dei vicini cugini, i conti di Orbassano, fino al 1823, quando poi passò di proprietà a Cesare della Chiesa, conte di Benevello, rinomato pittore di corte che, fece ristrutturare il castello; sua figlia Bianca, contessa e moglie di Demetrio Piccono della Valle, vi fondò un ospedaletto di ricovero per anziani, ancor oggi titolato a lei. La prima attestazione di una struttura fortificata nel luogo di Ripalta risale ad un atto di donazione del 1029, in cui Olderico Manfredi cedette all’Abbazia di S. Giusto di Susa “medietatem de alia corte tam de castro e capella…quae Ripalta est nominata...”. L’aspetto attuale del castello, pur mantenendo importanti tratti tipicamente medievali, è il frutto delle molte trasformazioni subite dall’edificio nel corso della sua lunga vita. Dall’XI secolo, periodo in cui il castrum era forse caratterizzato da strutture lignee protette da terrapieni, il castello si sviluppò, a partire dal XII secolo, intorno ad una robusta torre rettangolare, di cui si conservano oggi le tracce nel livello basamentale della grande sala rossa al piano terra del corpo principale. Poco dopo e per successive articolazioni, vennero costruite le alte mura e il torrione ancora oggi visibile sul fondo del giardino, contraddistinti dalla caratteristica tessitura muraria “a spina di pesce” e dai fregi in cotto. Alla cortina furono inoltre addossate, sul fronte principale e a nord, le torri-porta di accesso, in origine dotate di ponte levatoio. Tra XIII e XV secolo, di pari passo con il consolidarsi del potere dei Signori di Rivalta, che dal XVI secolo assunsero il nome Orsini, il complesso fu teatro di un’intensa attività edificatoria. Dimessa la funzione tipicamente militare, intorno al nucleo originario si disposero altri ambienti, per fasi successive serrate e sovrapposte. Anche la corte interna ospitò nuovi edifici, addossati alle mura e oggi demoliti, le cui ampie finestrature sono tuttora leggibili sulla cortina. Al piano terreno della torre meridionale venne realizzata una cappella castrale, dotata, alla metà del XIII secolo, di pregevoli affreschi, voluti da Guglielmo, signore di Rivalta. Tra XVII e XVIII secolo intervennero altre importanti riplasmazioni, tra cui la costruzione della manica occidentale, terminata da una cappella barocca. Al tardo Settecento si ascrive anche il grande giardino interno su due livelli, che, tra pregevoli essenze, accoglie una gigantesca magnolia. Infine, nel corso dell’Ottocento, grazie al nuovo proprietario, Conte Cesare Della Chiesa di Benevello, altri interessanti restauri investirono il complesso, tra cui il coronamento della torretta, che si staglia sullo skyline cittadino. Il suggestivo giardino e le eleganti commistioni tra elementi medievali e neogotici, ispirati alla cultura storico-artistica del tempo, dominata dalle figure del Brayda e del D’Andrade, ne definiscono compiutamente i caratteri e contribuiscono a conferire al complesso un fascino del tutto particolare, che si svela, improvviso, all’interno. Oggi il castello ha l'aspetto di una grande fortezza circondata da mura di pietra e da un fossato, ora asciutto, per oltrepassare il quale c'era un ponte levatoio che, in caso di pericolo era sollevato. Oggi al suo posto c'è un ponte in muratura, che porta all'ingresso dello stesso castello. Il robusto portone si trova alla base di una torre merlata. Attorno al castello c'è un ampio parco tutto racchiuso nelle mura. Nel Novecento il castello è stato per più di 40 anni in proprietà alla famiglia Pogliano, poi nel 2006 è stato ceduto al Comune. Il 15 marzo 2008 il castello di Rivalta, dopo i necessari restauri, ha aperto per la prima volta le proprie stanze al pubblico, trasformate in sede espositiva per mostre. Per approfondire suggerisco i seguenti link: https://it.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Rivalta_di_Torino, https://www.fondoambiente.it/luoghi/castello-degli-orsini?ldc, http://archeocarta.org/rivalta-castello-degli-orsini/, http://www.rivaltamillenaria.it/il-castello, https://www.youtube.com/watch?v=E9wTPaFIjnI (video di Città di Rivalta di Torino), https://www.youtube.com/watch?time_continue=2&v=51zvxaD4dTg (video di PiccolaGrandeItalia.Tv)

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Rivalta_di_Torino, http://www.comune.rivalta.to.it/il-comune/territorio/beni-storici/castello, https://it.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Rivalta_di_Torino, http://www.areeprotettepotorinese.it/pun-dettaglio.php?id=1012

Foto: la prima è presa da https://www.lastampa.it/torino/2017/10/03/news/il-giardino-del-castello-di-rivalta-dedicato-a-umberto-eco-1.34396282, la seconda è presa da http://archeocarta.org/rivalta-castello-degli-orsini/

2 commenti:

Amalia Neirotti ha detto...

Grazie per la bella descrizione del castello.
Preciso che è stato acquistato dal Comune (3 milioni di €) e non ceduto dai proprietari.

Lenny ha detto...

Grazie per la precisazione Sig.ra Amalia. Continui a seguire il blog !!