CASTELNUOVO DI GARFAGNANA (LU) - Rocca Ariostesca
Le prime notizie storicamente documentate del centro abitato risalgono tuttavia al 740, in epoca longobarda. Scarse sono le informazioni al riguardo dell'Alto Medioevo, e dei primi secoli del Basso: sono stati rinvenuti solo documenti che rilevano la presenza della chiesa di S. Pietro relativamente agli anni 773, 839, 940, 986, 1045. Si ha un documento datato 26 luglio 1234 che attesta la rassegnazione, da parte dei Lucchesi, del castello di Castelnuovo alla corte di Roma, a titolo di pegno. Nel Trecento Castelnuovo si era affermato come importante centro di transito, vera e propria "porta meridionale" della valle della Garfagnana. Fu proprio nel 1320 che Castruccio Castracani convinse i castelnuovesi ad insorgere contro i padroni lucchesi, e si insediò nella Rocca fino al 1327, anno in cui Lucca ripristinò il proprio dominio: è da collocarsi in questo periodo (1324) la costruzione del ponte, voluto da Castruccio per collegare l'esistente castello all'antico borgo di "Cellabarotti", l'attuale rione di "Santa Lucia". Nel 1429, vista l'offensiva di Firenze che stava penetrando in Garfagnana, ed aveva posto sotto assedio la stessa Lucca, Castelnuovo si sottomise volontariamente a Niccolò d'Este di Ferrara, liberandosi così dal dominio lucchese: gli Estensi fecero di Castelnuovo la capitale della neonata provincia della Garfagnana, e ricompensarono gli abitanti con diversi privilegi. Castelnuovo sotto gli Estensi conobbe il suo periodo di maggior splendore, ma anche il periodo più drammatico della sua storia, quando nel 1512 durante la guerra della lega di Cambrai subì l'invasione da parte delle truppe di papa Giulio II e dei suoi alleati in guerra con gli Estensi. Nel 1512 entrò in Castelnuovo Francesco della Rovere, duca di Urbino, ma fu subito allontanato dal ritorno dei Lucchesi; nel 1521 furono finalmente i Fiorentini ad impadronirsi della città, sospinti da papa Leone X (succeduto a Giulio II). Si trattò di un periodo di continue invasioni e scontri armati fra i due schieramenti, che sottoposero la popolazione a violenze e saccheggi. Alla morte del pontefice, i castelnuovesi insorsero, aiutati dai briganti che in quel periodo infestavano le montagne e le campagne, penetrarono nel castello e scacciarono il commissario pontificio, il fiorentino Giulio de' Medici, acclamando il ritorno della protezione degli Estensi. L'allora duca Alfonso I d'Este inviò in Garfagnana come governatore, l'illustre poeta Ludovico Ariosto, che andò a insediarsi all'interno della rocca (chiamata oggi in suo onore “Rocca Ariostesca” in cui fu ospitato dal 1522 al 1525), facendo del borgo il centro amministrativo ed economico dell'intera provincia Estense della Garfagnana. All'Ariosto seguì, nel secolo successivo, il governatore Fulvio Testi. Il duca Alfonso II d'Este fece poi costruire a difesa della città la possente fortezza di Montalfonso, sopra un colle (a lui intitolato come riconoscimento dai castelnuovesi), sovrastante la nascente cittadina, che rappresentò negli anni successivi un rifugio sicuro per l'intera popolazione. Nel XVII secolo la situazione in valle del Serchio era la seguente:
- Castelnuovo era rimasta fedele agli Estensi di Ferrara,
- Castiglione di Garfagnana a Lucca;
- Barga a Firenze.
In pratica la Valle era divisa tra i tre stati del Centro-Nord Italia più forti e ricchi in quel periodo. Castelnuovo rimase estense sino all'avvento delle truppe francesi di Napoleone, che lo aggregò alla Repubblica Cisalpina, per poi annetterlo al principato di Lucca e Piombino nel 1805, retto dalla sorella del Bonaparte Elisa Baciocchi. Nel 1814, nel clima della Restaurazione, tornarono gli Estensi, con l'acclamazione popolare di Francesco IV, che ressero la città e la valle fino all'Unità d'Italia, a parte un breve periodo di dominio dei granduchi di Toscana tra il maggio 1848 e l'aprile 1849. In un regolamento redatto a Modena nel 1852, sono riportate le unità di misura di Castelnuovo di Garfagnana, allora in uso in gran parte della provincia estense garfagnina: il "barile di Castelnuovo", il "sacco", il "braccio", la "libra", la "pertica" e il "mezzino". La Rocca Ariostesca domina la piazza principale di Castelnuovo in Garfagnana e costituisce il simbolo della città. Un piccolo presidio esisteva in loco già nel X secolo, ma si può dire che la struttura originaria della Rocca come oggi la conosciamo risalga al XII secolo. Architettonicamente si presenta con la forma caratteristica delle costruzioni medioevali: piccole torri agli angoli ed una quadrata al centro, la principale per dimensioni, che aveva la funzione anche di prigione. Modificata lungo tutto il Duecento, fu notevolmente ampliata nel primo Trecento da Castruccio Castracani degli Antelminelli, che determinò un allargamento dell'intera cinta muraria del borgo; fu Paolo Guinigi ad ordinare la costruzione dell'imponente torre posta al centro della Rocca, ornata dall'orologio civico; la terrazza che guarda sulla piazza fu eretta nel 1675, in concomitanza con l'apertura dell'arco monumentale di accesso al centro cittadino. Sono andati perduti gli arredi interni, tra cui sono noti gli arazzi che adornavano la "Sala dei Principi". La Rocca venne danneggiata durante la seconda guerra mondiale e in seguito restaurata. Sede di mostre ed eventi culturali, ospita nelle sue sale il Museo archeologico, nel quale si conservano numerosi reperti e testimonianze dei periodi preistorico, liguro-apuano ed etrusco in Garfagnana. L’edificio, nato forse attorno ad un edificio del tipo a torre, mostra i caratteri dell’architettura militare estense del secolo XV con massicce mura dotate di scarpa, le torri semicilindriche provviste di cannoniere e la torre quadrangolare centrale anch’esse dotate di scarpa. Tutte le murature principali sono dotate di pietre angolari di consistenti dimensioni lavorate a scalpello. Le fondazioni dell’edificio sono continue, realizzate con pietrame di varia natura, murate con tecniche diverse e si spingono a varia profondità a seconda delle giacitura del terreno fino a raggiungere il onglomerato roccioso. Gli orizzontamenti dell’edificio sono costituiti da solai in legno di castagno e altre essenze, l’orditura principale è in travi squadrate, correnti e mezzane di cotto, al solaio del piano terzo queste ultime sono sostituite da tavolato in legno, alcuni dei locali al piano terra sono invece coperti da volte in muratura di pietrame, a botte o a crociera. La copertura è costituita da un tetto a più falde e dal complesso ed irregolare disegno con una geometria molto articolata; la struttura è in legno, la copertura in coppi di laterizio. L’edificio nel corso del tempo ha subito vari interventi di ristrutturazione e riorganizzazione degli spazi interni, al fine di adeguarlo alle esigenze chiamato ad assolvere; in particolare l’apertura di nuove porte e chiusura di altre, realizzazione di pareti divisorie, di nuovi vani scala, ecc. Nell’immediato dopoguerra (a partire dal 1946) su progetto redatto dai tecnici del Genio Civile e dalla Soprintendenza ai Monumenti, fu dato avvio ad un complessivo intervento di restauro nel corso del quale furono ricostruite le parti dell’edificio bombardate nel periodo 1944-1945 e effettuato il rifacimento del tetto e dei solai. Il livello dei componenti edilizi e delle finiture impiegate nell’intervento fu in genere modesto e denuncia la situazione di grave disagio del periodo in cui fu effettuato, molti materiali, soprattutto quelli non a vista come le travi del tetto, furono recuperati dalle macerie dei bombardamenti. Altri link interessanti: https://www.youtube.com/watch?v=yB3ng15rkeY e https://www.youtube.com/watch?v=1-b0x98smNU (entrambi i video di NoiTv Lucca), http://www.rainews.it/dl/rainews/TGR/media/tos-rocca-ariostesca-ariosto-castelnuovo-garfagnana-museo-polo-dezzi-bardeschi-0cadd1c8-0684-4c3d-9b4d-726916f37437.html, https://www.tourer.it/webgis/scheda?rocca-ariostesca-castelnuovo-di-garfagnana
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Castelnuovo_di_Garfagnana, http://www.ingarfagnana.org/castelnuovo/roccacastelnuovo.php, http://www.e-toscana.com/territori/garfagnana/borghi/castelnuovo-garfagnana/rocca-ariostesca.htm, https://artbonus.gov.it/rocca-ariostesca.html
Foto: la prima è presa da https://www.verdeazzurronotizie.it/castelnuovo-di-garfagnana-partiti-i-lavori-per-il-recupero-della-rocca-ariostesca/, la seconda è presa da https://www.fondazionecarilucca.it/news/rocca-ariostesca-affidati-i-lavori
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