martedì 10 settembre 2019

Il castello di martedì 10 settembre



NEPI (VT) - Rocca Borgia

Nepi era sede vescovile già nel IV secolo, come riportato nelle sottoscrizioni ai vari Concili romani. Saccheggiata più volte durante le invasioni barbariche, conobbe proprio nell'alto Medioevo un periodo di notevole splendore per il fatto di essere attraversata dalla via Amerina, unica arteria a congiungere durante le guerre greco-gotiche Roma a Ravenna. Riprova della sua importanza fu l'invio del nutrito esercito guidato dal duca Leonzio a difesa della città, da parte del pontefice S. Gregorio Magno. Durante l'VIII secolo, Totone, nobile nepesino di stirpe longobarda, ricordato dalla storia quale Duca di Nepi, discese su Roma forte di un esercito, col quale assoggettò la città eterna divenendone Duca e interferendo nel conclave del 768, fece nomimare papa suo fratello, che salì al soglio pontificio col nome di Costantino II. L'anno successivo il suo potere ebbe fine per mano dell'opposta fazione che uccise Totone e destituì suo fratello, che accecato finì i suoi giorni rinchiuso in un monastero. Nel 915 i Nepesini sconfissero in uno scontro decisivo i saraceni. Nel 1002 morì a Castel Paterno (all'epoca ricadente nel territorio Nepesino) Ottone III di Sassonia, restauratore del Sacro Romano impero, mentre cercava rifugio dall'incalzante opposizione delle nobili famiglie romane. Nepi si costituì Libero Comune nel 1131, come testimoniato dalla lapide del primo patto comunale, conservata nel portico della Cattedrale. Nella lotta tra pontefice ed imperatore, Nepi fu di parte imperiale durante i regni di Alessandro II, Nicola II, Gregorio VII e Innocenzo II; caduta in mano ai papisti nel 1160, combatté contro il comune di Roma e nel 1244 venne assediata dall'imperatore Federico II. Divenuta possedimento feudale, passò in un primo momento ai prefetti di Vico e successivamente venne concessa agli Orsini, ai Colonna. Rodrigo Borgia, all'indomani della sua elezione a papa col nome di Alessandro VI la cedette al cardinale Ascanio Sforza, contraccambiando così il suo appoggio alla sua nomina. Ma a seguito della calata francese su Milano, il Pontefice tolse Nepi allo Sforza, la elevò al rango di ducato e la donò nell'anno 1499 alla figlia Lucrezia, la quale fu munifica amministratrice, amata e rispettata dalla popolazione. Dopo alterne vicende, Paolo III Farnese, la cedette a Pier Luigi Farnese, suo figlio naturale. Con la creazione del Ducato di Castro e Nepi, per questo territorio si ebbe uno dei periodi più floridi e prolifici. Numerose furono le opere improntate in questo breve lasso di tempo, che va dal 1537 al 1545. Con la nomina di Pier Luigi Farnese a duca di Parma, Nepi tornò sotto il diretto dominio della Santa Sede e dichiarata indipendente durante il regno di Sisto V, quando potè innalzare le insegne senatoriali: S.P.Q.N. Il 2 dicembre 1798 venne saccheggiata dalle truppe francesi in ritirata da quelle borboniche. La Rocca dei Borgia è il risultato dei lavori eseguiti fra il XV e il XVI secolo su preesistenti roccaforti. Essa sorge nel luogo di confluenza dei torrenti rio Puzzolo e rio Falisco. Il centro più antico della fortificazione è una muraglia di origine etrusco-romana. Qui c’è una torre quadrangolare posizionata a guardia del lato est, che all’epoca era il meno protetto. Il castello si erge a ridosso delle antiche mura, vicino ad un’altra torre, rotonda. Questa torre serviva a difendere la Rocca durante il periodo più violento della storia di Nepi: il Medioevo. Nel XV secolo, quando fu nominato governatore di Nepi, Rodrigo Borgia cambiò in maniera profonda la struttura della Rocca. Per i lavori si affidò a un architetto molto importante dell’epoca: Antonio da Sangallo “Il vecchio”. Lo stesso a cui si deve parte della costruzione del Forte Sangallo di Civita Castellana. Il progetto del Sangallo ebbe lo scopo di rendere più vivibile la rocca, oltre che renderla ancora più fortificata. L’architetto progettò una cinta muraria intorno al castello, ai cui vertici posizionò torri di diverse dimensioni. Disegnò di nuovo il castello rendendolo un palazzo residenziale sviluppato su tre livelli diversi. Nel 1499 Rodrigo Borgia, già divenuto papa Alessandro VI, donò Nepi alla figlia Lucrezia, la quale vi andò a vivere con suo marito Alfonso ma riuscì a essere felice un solo anno nella residenza nepina perché nel 1500 il marito venne ucciso (per volere del cognato Cesare Borgia), lasciandola in un profondo stato di prostrazione. La donna, oltre a regalare un periodo di prosperità alla cittadina, continuò i lavori nella Rocca per renderla ancora più vivibile. In seguito nel castello soggiornò il fratello Cesare, che lo usò come rifugio. La struttura del castello rimase come l’aveva concepita il Sangallo, divisa su tre piani. Il piano terra era adibito alla rappresentanza, con una grande sala ancora visibile. Ci sono anche i servizi, le cucine e il bagno. Il primo piano era adibito all’alloggio per i castellani e l’ultimo era riservato agli ospiti. La struttura della Rocca rimase invariata fino all’arrivo di Pier Luigi Farnese duca di Nepi, figlio di Papa Paolo III. Lo scopo del Farnese fu quello di aumentare la potenza difensiva di Nepi. Per la realizzazione del progetto chiamò Antonio da Sangallo “Il giovane”, nipote del “Vecchio” chiamato in precedenza da Rodrigo Borgia. Sangallo realizzò una lunga muraglia per proteggere i lati più esposti della rocca e ci aggiunse due baluardi angolari. Le fortificazioni fatte costruire dal Farnese rappresentano un esempio di architettura militare di grande forza ed efficacia, per quell’epoca. Poco dopo la partenza del duca Farnese, Nepi perse il suo valore strategico e venne abbandonata, fino a perdere lo splendore conquistato nel Rinascimento. Molto interessanti i rinvenimenti che sono stati fatti all’interno di un sotterraneo del castello; sono infatti venuti alla luce un tratto di strada romana basolata e tre porte di accesso all’antica città di Nepi, che in epoca romana costituiva un punto strategico sulla Via Amerina. Dopo un lungo periodo di abbandono (dovuto ai saccheggi perpetrati negli anni) e alle difficoltà di reperimento di fondi per la ristrutturazione, il Forte dei Borgia è stato riportato al suo antico splendore. Oggi il castello è utilizzato come suggestivo palcoscenico per eventi e manifestazioni culturali e sono ancora visibili le mura esterne e parte dei torrioni difensivi. Si dice che passando sotto il Forte, ancora si senta un pianto accorato femminile, che sarebbe di Lucrezia Borgia. Addirittura c'è chi giura di aver visto il suo fantasma. Altri link suggeriti: https://www.youtube.com/watch?v=dkm-liPUIOs (video de Il Sentiero degli Elfi), https://www.youtube.com/watch?v=sxBox7j-hF0 (video de Il Sentiero degli Elfi), https://www.youtube.com/watch?v=RrFIcBfEKE4 (video di civitanews), https://it.wikipedia.org/wiki/Rocca_di_Nepi

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Nepi#Medioevo, https://www.inagrofalisco.it/in-agrofalisco/i-borghi/nepi/rocca-dei-borgia, https://www.mytuscia.com/rocca-borgia-nepi.html, https://www.turistadimestiere.com/2010/07/nepi-il-fantasma-di-lucrezia-al-forte-dei-borgia.html, https://www.notizie.it/la-rocca-nepi-fantasma-lucrezia-borgia/?refresh_ce, https://the-borgias.forumfree.it/?t=57441104

Foto: la prima è una cartolina della mia collezione, la seconda è presa da https://www.mytuscia.com/blog/alla-scoperta-nepi-4-luoghi-visitare-assolutamente/

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