martedì 5 novembre 2019

Il castello di martedì 5 novembre





MONTIGLIO MONFERRATO (AT) - Castello

Il paese è posto in cima ad un colle che domina la Valle Versa. In cima al colle si trova il castello originario del XIII secolo, distrutto nel 1305 e ricostruito con sotterranei nel XV secolo. Non c’è castello al quale non si accompagnino leggende di gallerie e cunicoli i quali, passando sotto colli, fiumi e pianure collegavano punti fra loro molto distanti. Il castello di Montiglio non è da meno, l'attuale struttura è frutto di ampliamenti, ricostruzioni e rimaneggiamenti susseguitisi per circa mille anni. Ciò vale tanto per le parti in elevato della struttura quanto per parti in sotterraneo le quali però, proprio perché poste alla base dell'edificio, sono state probabilmente modificate in minor misura rispetto alle parti soprastanti. L'elemento di maggior spicco è certamentecon la torre a tre piani che poggia su tre ordini di terrazze. Le fondazioni del castello paiono risalire al IX secolo, e fin dal X secolo esso costituì la roccaforte avanzata del Marchesato di Monferrato (l'imperatore Federico Barbarossa nel 1164 riconobbe la Signoria del luogo ai Marchesi di Monferrato). La sua posizione, strategicamente molto importante, determinò il gran numero di assedi ed episodi guerreschi che lo videro coinvolto nel corso dei secoli. Fu la guerra fra Monferrato e Asti a portare all'edificazione di questo baluardo - inserito nel circuito dei "Castelli Aperti" del Basso Piemonte - già dimora di Bonifacio I nel XII secolo. Montiglio rimase sotto la signoria del Monferrato fino al 1290, anno in cui il marchese Guglielmo di Monferrato fu condotto prigioniero ad Alessandria. Nel 1305 il castello, rifugio dei ghibellini fuggiti da Asti, venne assediato dagli Astigiani, che incendiato il paese inflissero gravi danni alla costruzione. Quando Asti cadde sotto la signoria Angioina, Montiglio tornò ai signori di Monferrato. I feudatari locali avevano in ogni modo esercitato il potere diretto, costituendo con passaggi e divisioni un consortile signorile. Fecero parte del consortile numerose famiglie locali fra cui Malpassuto, Cocastello, Meschiavino, Grisella, de Braida e soprattutto i Cocconito titolari del feudo e proprietari del castello che trasmisero il tutto ai marchesi di Borsarelli di Rifredo. Nel 1617, durante la guerra tra i Monferrato e i Savoiardi, questi ultimi riuscirono a penetrare nel villaggio, sottoponendo il castello al fuoco di tre pezzi d’artiglieria. Le fortificazioni vennero completamente distrutte e il castello danneggiato in modo gravissimo. Montiglio fu venne dunque conquistato dai Savoia e ceduto l’anno successivo al duca di Mantova. Nel 1657 Montiglio fu nuovamente assediato e conquistato dalle truppe francesi. Solamente nel 1708 il paese fu aggregato allo stato sabaudo. Nel secolo successivo vennero attuati importanti lavori di riedificazione, dai quali deriva in massima parte l’attuale aspetto del castello. La struttura originale del castello, desumibile da alcuni rilievi settecenteschi, era basata su alcune torri strutturalmente indipendenti, aggregate fra loro in modo da fornire la massima efficienza difensiva. Tale aspetto derivava da un assetto organizzativo non detenuto da un unico signore, ma da più feudatari occupanti una unica sede per dare vita ad una entità giuridica e militare di maggior rilevanza. Nel 1224 il castello era infatti per due terzi del Marchese del Monferrato e per un terzo dei signori Vassalli, mentre nel 1228 il Marchese del Monferrato stesso investiva di una parte di Montiglio il nobile Uberto Malpassuto. Dell’originale struttura ad 'U' una intera ala è stata demolita, ed è oggi è occupata dal parco. La sua posizione è però intuibile grazie ad un rialzo del terreno, una sorta di collinetta allungata, rivestita in parte a mattoni sul lato esterno e traforata da strutture ipogee, in gran parte ancora accessibili, che probabilmente ne costituivano i locali sotterranei. Nell’edificio oggi esistente la parte medioevale è costituita dal piano terra della zona che si affaccia sulla originaria 'corte esterna', oggi la strada che conduce alla porta occidentale del castello. Qui, in quelle che sono denominate 'cucine medioevali', i locali sono costituiti da alte volte a mattoni e da vari locali ipogei, con numerosi pozzi. Il caso e la curiosità degli attuali proprietari del castello di sapere cosa si celasse nel sottosuolo ma timorosi di addentrarsi nei vari locali ipogei, ha permesso di entrare in contatto con il CAI di Saluzzo. È stato ipotizzato che in questo castello Rambaldo di Vaqueiras abbia composto la sua Estampida. Nel parco del castello si trova la cappella romanica di Sant'Andrea, la quale conserva il più vasto ciclo di affreschi trecenteschi del Piemonte. Attualmente il castello è di proprietà di una società che cura corsi di formazione sulla comunicazione ed è un laboratorio d’arte e cultura. All’interno dell'edificio, sale a struttura medievale con bifore e volte a crociera ed eleganti ambienti settecenteschi ospitano ogni anno a giugno l’evento "Castello in Musica". Altri link suggeriti: http://archeocarta.org/montiglio-monferrato-at-castello-e-cappella-di-santandrea/, https://www.mondimedievali.net/Castelli/Piemonte/asti/montiglio.htm, https://www.youtube.com/watch?v=T_0GwUO0UAA (video di Roby Allario), https://www.montigliom.at.it/wp/wp-content/uploads/2015/07/Castello_montiglio_v2008b-1-cenni-storici.pdf

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Montiglio_Monferrato, http://www.comune.montigliomonferrato.at.it/Home/Guida-al-paese?IDDettaglio=16502, http://www.comune.montigliomonferrato.at.it/Home/Guida-al-paese?IDPagina=16505, http://www.astiturismo.it/it/content/montiglio-monferrato

Foto: la prima è una cartolina della mia collezione, la seconda è di pieris su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/313223/view

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