sabato 27 febbraio 2021

Il castello di sabato 27 febbraio



CASTROLIBERO (CS) - Torre

Dopo una serie di infeudazioni minori, Castelfranco finì nel patrimonio della potente famiglia Sanseverino di Bisignano (sec. XV). Nel 1487, a seguito di quella che sarebbe passata alla storia come la congiura dei baroni, cui parteciparono anche i Sanseverino, re Ferdinando ordinò che venissero abbattute le mura di cinta e le case di Castelfranco, poiché quella fortezza aveva creato notevoli problemi agli Aragonesi di Cosenza. Correva l'anno 1550 quando Pietro Antonio Sanseverino concesse in dote alla figlia Eleonora, convolata a nozze col marchese della vicina Rende, le cittadine di Castelfranco e Cerisano, compresi, ovviamente, i diritti e addirittura i vassalli di ogni rango. Tra il 1562 e il 1566 il feudo di Castelfranco (Castrolibero) venne acquistato da Valerio Telesio, fratello del celebre filosofo Bernardino. Vessati in vario modo dal nuovo feudatario, i vassalli castelfranchesi non sopportarono a lungo il "giogo" del barone. Dopo un tentativo contro il figlio Roberto, il 10 agosto del 1579, in circostanze ancora misteriose, gli abitanti di Castelfranco diedero luogo a una rivolta popolare che si concluse con l'uccisione del Telesio nella chiesa di San Giovanni. Castelfranco passò successivamente ai Sersale, discendenti di un vecchio proprietario del feudo, che lo possedettero sino alla fine del XIX secolo. Su un promontorio del paese si trova una zona archeologica denominata “Palazzotto” nella quale esistono ruderi di una cinta muraria e parte di una torre circolare, nota come “La Guardiola”. Potrebbe trattarsi dei resti di un accampamento dei Franchi, popolo germanico che fondò la Francia, giunti qui intorno all’868 d.C., guidati da Ottone di Bergamo, per combattere i Saraceni di Amantea (CS). E’ per questo motivo che in passato Castrolibero ebbe il nome di “Castelfranco” o “Castel Franco” o “ Castrum de Franco” o “Castra Francorum”. Prese il nome di Castrolibero nel 1863 quando il sindaco propose tale nome per due motivi: l’orizzonte “libero” che si gode dal colle su cui si trova l’abitato e in memoria delle libere istituzioni introdotte dal re Vittorio Emanuele II. Il Palazzotto non era però l’unica zona in cui si trovava una fortezza. Nella piazza di ingresso al paese esisteva, nell’XI secolo, un castello normanno costruito da Roberto il Guiscardo, raso al suolo nel 1487 dal re Ferdinando d’Aragona, come già scritto. Nel 1994, a seguito degli scavi effettuati da un'équipe dell'Università della Calabria, si è scoperto che il "quarto" di torre visibile era solo la punta di un iceberg sotterraneo. Dagli scavi è emersa l'intera circonferenza, con enormi mura, della torre. Ad una certa altezza della stessa è venuta alla luce una feritoia (finestrella) che punta, verso le località di Marano-Rende, su quella che un tempo fu una porta di accesso alla fortezza. Altre mura (databili al XVI sec.) sono venute alla luce in vari punti dei saggi effettuati dagli esperti. Altro link di approfondimento: https://digilander.libero.it/castrolibero/pag7Palazzotto.html

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Castrolibero, testo di Silvana Franco su https://www.facebook.com/media/set/?set=a.860648144110164&type=3, testo di Alberto Anelli su https://digilander.libero.it/castrolibero/pag6bis.html

Foto: entrambe di Silvana Franco su https://www.facebook.com/media/set/?set=a.860648144110164&type=3

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