venerdì 26 febbraio 2021

Il castello di venerdì 26 febbraio



POZZUOLI (NA) - Palazzo Toledo

Il palazzo Toledo era un grosso complesso edilizio costituito, dalla dimora del Viceré, da una torre di avvistamento, e dalla cavallerizza, un edificio basso e lungo, parallelo all'attuale via Pergolesi, che ospitava gli alloggiamenti per i soldati e le stalle, e sul cui portale d'ingresso è ancora visibile lo stemma del Vicerè. La torre, costruita contestualmente al palazzo tra il 1539 e il 1541, aveva il compito di difesa, ma anche di controllo dell'ingresso del porto, ed era parte di un sistema difensivo, che faceva capo al castello di Baia (https://castelliere.blogspot.com/2019/10/il-castello-di-martedi-1-ottobre.html), per l'avvistamento delle navi dei pirati saraceni. Essa si compone di 3 piani e uno seminterrato. Ogni piano è costituito da un unico ambiente. In età borbonica alla torre venne affiancata una nuova struttura adibita a carcere così come la stessa torre e il passaggio Toledo. Nel corso del 1900, a seguito dello sviluppo demografico dovuto all'apertura del cantiere Armstrong verso la fine del 1800 che comportò un aumento migratorio che non aveva avuto eguali nella storia puteolana, sia la torre che il passaggio Toledo furono utilizzati come abitazioni di fortuna per 149 persone con un unico bagno per espletare i propri bisogni fisiologici. A seguito della legge del 9 Agosto 1954 per l'eliminazioni delle abitazioni malsane, il passaggio Toledo e la torre furono sgomberati. A seguito delle crisi bradisismiche del 1970 e 1983 la torre rimase in uno stato di degrado. Recenti sono le ristrutturazioni che nel piano generale prevedono la torre come struttura per ospitare un museo. Tutto il complesso del Palazzo Toledo venne edificato in una posizione estremamente panoramica, di fronte al golfo e al porto, ed era circondato da un rigoglioso e vasto giardino che, dall'osservazione dell'iconografia antica, appare evidente si estendesse dall'ingresso del palazzo in direzione nord, cioè verso l'attuale via Follieri e le ex Terme Lopez. La dimora era costituita da numerose stanze, tutte magnificamente arredate, addobbate con arazzi ed affrescate, pare, dall'artista aretino Giorgio Vasari, e abbellita con numerose decorazioni marmoree, colonne e statue di epoca romana rinvenute sul posto nel corso dei lavori di costruzione del palazzo. Il complesso edilizio, finanziato dallo stesso Don Pedro fu, con tutta probabilità, progettato da Ferrante Manlio (conosciuto anche come Ferdinando Maglione), regio architetto che godeva della fiducia del Toledo anche per i problemi di urbanistica della capitale. Un'ipotesi è che il palazzo del viceré fu costruito proprio dove prima insisteva la residenza di Alfonso Secondo d'Aragona, l'ipotesi è di Raimondo Annecchino realizzata a seguito del rinvenimento di un atto notarile del 1391 che citava la chiesa del convento dei Benedettini, Sant'Andrea de Palatio, dove per palatio ovvero palazzo si poteva intendere una residenza prestigiosa, probabilmente per quel periodo angioina prima e aragonese poi. Don Pedro, per molti mesi all'anno, soggiornava nel suo palazzo puteolano, non solo per i suoi momenti di riposo, di svago o per motivi di salute, ma anche per attendere ai suoi uffici politici e amministrativi di Viceré, com'è dimostrato dai numerosi documenti firmati e datati da Pozzuoli recanti la dicitura Datum Putheolis o Civitate Putheolis. Dopo la morte del Vicerè il palazzo, almeno per tutto il Seicento è appartenuto alla famiglia Toledo ed ha continuato ad avere la magnificenza di un tempo. Quando i Toledo lasciarono Pozzuoli per tornare in Spagna, la dimora del Vicerè conobbe un primo momento di abbandono fino al 1872 quando, su progetto dell'arch. Ernesto Villari, vennero aggiunti altri due piani diventando l'ospedale di Pozzuoli, funzione che mantenne fino al 1970 quando venne sgomberato in conseguenza del bradisisma. Per un breve periodo ospitò la Biblioteca Civica ma, viene definitivamente abbandonato dopo il bradisisma degli anni 1983-1985. Nel 2005 il Comune di Pozzuoli ha ottenuto un finanziamento europeo per un progetto che destinava Palazzo Toledo a Biblioteca e Archivio Storico. In questa nuova veste la dimora di Don Pedro de Toledo, è stata riaperta al pubblico nel marzo del 2009 e dall'aprile 2011 ha ospitato l'Archivio Storico, la Biblioteca Civica, l'Ufficio Beni Culturali e l'Ufficio Attività Multimediali, diventando così il Polo Culturale del Comune di Pozzuoli. La ristrutturazione e la restituzione di Palazzo Toledo alla cittadinanza puteolana, è un giusto riconoscimento all'opera svolta dal Viceré in favore della città. Pozzuoli e i Puteolani devono, infatti, tantissimo a Don Pedro de Toledo in quanto non è azzardato affermare che senza il suo intervento oggi, forse, la città non esisterebbe. Altri link: http://www.campiflegrei.it/desktop/Palazzo%20e%20Torre%20Toledo%20Pozzuoli.html, https://www.ulixes.it/italiano/i_pg01.html?https://www.ulixes.it/italiano/Torre_Toledo.html

Fonti:http://www.palazzotoledo.comune.pozzuoli.na.it/index.php/palazzo-toledo?start=1, https://www.totemgo.com/place/it/italia/pozzuoli/storia/palazzo-toledo/, https://www.totemgo.com/place/it/italia/pozzuoli/storia/palazzo-toledo-la-torre/

Foto: la prima è presa da https://www.totemgo.com/place/it/italia/pozzuoli/storia/palazzo-toledo-la-torre/, la seconda è presa da https://www.pozzuolinews24.it/da-lunedi-il-polo-culturale-di-pozzuoli-torna-a-tempo-pieno/

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