sabato 22 maggio 2021

Il castello di sabato 22 maggio



VIZZOLA TICINO (VA) - Castello in frazione Castelnovate

La località di Castelnovate è citata negli statuti delle strade e delle acque del contado Milanese, nonché tra quelle che contribuivano alla manutenzione della strada di San Pietro all'Olmo (1346), e faceva parte della pieve di Somma (1558) e successivi aggiornamenti dei secoli XVII e XVIII, Estimo di Carlo V, Ducato di Milano, cartelle 45-46, parte I). La comunità risultava tra le terre censite che pagavano il censo del sale (1634). Nel 1786 Castelnovate entrò per un quinquennio a far parte dapprima della Provincia di Gallarate (1786-87) poi di quella di Varese (1787-91). Sotto il governo cisalpino, il comune di Castel Novate venne inserito nel distretto di Somma (1798), poi in quello di Gallarate, Dipartimento di Olona. Alla proclamazione del Regno d'Italia nel 1805 risultava un Comune di Terza classe, inserito nel Cantone V di Somma, Distretto IV di Gallarate, Dipartimento d'Olona (decreto 8 giugno 1805) e contava ancora solamente 95 abitanti, confermando la sua natura di piccolo borgo boschivo. Il castello di Castelnovate (noto anche come Castelàsc in dialetto lombardo occidentale) è di probabile origine alto medievale, forse innalzato sui resti di un tardoantico castrum romano. La denominazione del borgo stesso come "Castelnovate" lascia intravedere le due parole castrum e novum ovvero castello nuovo, quindi edificato sopra un preesistente edificio. I pochi resti oggi visibili, posti tra il paese ed il Ticino, sono suggestivamente invasi dalla vegetazione e danno solo parzialmente l'idea della struttura nel suo complesso che fiorì tra il XII ed il XIII secolo quando Castelnovate, insieme a Pombia, era uno dei più importanti punti di guado esistenti sulla strada Como-Novara, in posizione dominante sopra una stretta ansa del Ticino. Il castello era all'epoca di proprietà dei conti Tabusi, discendenti di una nobile famiglia milanese, che lo avevano eretto su una precedente struttura del V-VI secolo. Il nuovo edificio subì quindi la trasformazione, consueta per l´epoca, da pura fortificazione a residenza signorile fortificata. Già dalla fine del Trecento, ad ogni modo, per cause ad oggi sconosciute, il castello e l'intera località di Castelnovate erano entrate in decadenza. Ciò è testimoniato da un atto di vendita del 1389 in cui alcuni edifici interni al Castrum erano giá definiti come "dirupti". Inoltre nel XVI secolo delle sette chiese restavano solo S. Stefano, S. Naborre, S. Vittore e S. Rocco (non citata nell´elenco del 1200): le ultime tre giá quasi distrutte, come appare dalla relazione delle visite pastorali dell´epoca di S. Carlo Borromeo. La struttura, le cui mura sono realizzate a spina di pesce, è costituita da ciottoli di fiume; la pianta è quadrangolare, con due robusti torrioni. Altri link per approfondimento: http://www.ilvaresotto.it/PDF/Castelnovate_e_il_suo_castrum_colpevolme.pdf, http://www.ilvaresotto.it/PDF/Castelnovate_e_il_suo_castrum_colpevolme%20(2).pdf

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Castelnovate, http://www.comune.vizzolaticino.va.it/c012140/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/20001

Foto: entrambe di Ivan S. su https://www.tripadvisor.it/Attraction_Review-g1077495-d15609980-Reviews-Castello_di_Castelnovate-Vizzola_Ticino_Province_of_Varese_Lombardy.html#/media-atf/15609980/364161682:p/?albumid=-160&type=0&category=-160

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