sabato 29 maggio 2021

Il castello di sabato 29 maggio


VALFABBRICA (PG) - Castello di Poggio San Dionisio

Poggio San Dionígio o Poggio di Sotto è stato spesso coinvolto nelle vicende medioevali legate alle contese tra la città di Perugia ed Assisi per il controllo del territorio di Valfabbrica. Il nome, più ufficiale, di Poggio S. Dionisio o Dionigi, deriva dal fatto che la chiesa parrocchiale è dedicata al Santo Areopagita. E’ stato ed è anche chiamato Poggio di Sotto o Inferiore in quanto esiste Poggio Morico o Superiore, più in alto. Nel Medioevo ha spesso avuto il nome di Poggio del Priore in conseguenza della sua appartenenza al priorato benedettino di Valfabbrica, ma nella stessa epoca era anche chiamato Poggio dei Porcelli, per il fatto che i Benedettini vi tenevano grandi allevamenti di maiali. Infatti fino ad un passato, non eccessivamente lontano, estesi querceti hanno coperto dirupi e valli, e ciò spiega come facilmente si fosse potuto fare grande allevamento di porci. Poggio S. Dionisio è stato anche detto, e lo è tuttora qualche volta fuori delle zone adiacenti, Poggio di Valfabbrica per distinguerlo dal Poggio Morico fino al 1929 appartenuto al comune di Assisi. La zona verso nord segnò il confine tra Perugia, Gubbio, Assisi e nei pressi di Barcaccia. Dalle Carte dell’Arch. di S. Rufino si sa che nel 1232, Poggio S. Dionisio era balia di Assisi ed era chiamato Poggio di Valfabbrica, ma può essere appartenuto, forse fin dalla sua fondazione (che potremmo porre nella prima metà del sec. XIII) ai Suppolini di Casacastalda, amoreggianti di Perugia. Nel 1496, troviamo a Poggio, quale vicario per Perugia, Cristoforo Scialacqua che lo fu pure per Casacastalda. Il valore catastale della frazione nel sec. XVI era di 2010 fiorini. Nel 1469 risulta sottomesso alla città di Perugia che vi aveva nominato come custode un tale Cristoforo Scialacqua, membro di una antica famiglia di Casacastalda. Nel 1500, in un documento del comune di Assisi, si legge: « Communitas Peroscia occupat et occupatum tenet castrum Podii inferioris cum et eius territorio », cioè Perugia teneva sotto la propria giurisdizione il castello e territorio di Poggio Inferiore. Ne fu reso edotto Raimondo Burgense, legato del Papa per il governo dell’Umbria, affinché ne facesse parola con Alessandro VI, ma nulla si concluse fino a Clemente X, nel 1672-73. Assisi aveva un canonico cittadino presso una delle Segreterie Pontificie in Roma: era Francesco Benzi che, nel 1545, si interessò per la restituzione da parte di Perugia del Poggio alla città di Assisi, ma anche con Alessandro VI non si risolse la questione. Gli uomini della comunità di Poggio di Sotto in data 8 luglio 1546, fecero istanza al Legato di Perugia perché fossero mantenute a detto castello quelle condizioni che, allo stesso, erano state promesse all’atto della sua sottomissione alla città di Perugia. A seguito della suddetta istanza, quella popolazione poté ottenere dal Legato pontificio le seguenti concessioni: « Esenzione per 25 anni da qualsiasi contributo o spesa, ad eccezione di quella per l’officiale che doveva risiedere nel castello; difesa dai nemici, in particolare dagli assisani; somministrazione di grano in tempo di carestia al prezzo praticato agli altri abitanti del territorio perugino; corresponsione alla città di Perugia di tasse nella stessa misura stabilita per gli altri castelli ». Fu solo con l’unificazione d’Italia che Poggio, con Casacastalda, passòal comune di Valfabbrica. Si dice che la casa parrocchiale fosse il mastio del castello, abitato saltuariamente dai Baglioni che qui avevano diverse proprietà. Il complesso ha conservato in buona parte la tipologia delle strutture originarie recentemente valorizzate con interventi architettonici sia pubblici che privati. La cinta muraria è tuttora evidente, con la bella torre civica in posizione panoramica sul versante verso Valfabbrica. Dalle sue mura si gode un panorama straordinario con vista sul Monte Catria, Monte Pennino, Monte Ingino e le frazioni dei Comuni di Gubbio, di Perugina e Assisi. Riguardo alla "torre civica" alcuni testimoni hanno dichiarato di avervi conosciuto un imbocco dalla parte verso la valle, sotto il piede della torre stessa. L’imbocco fa intravedere un corridoio sotterraneo con direzione verso il pozzo del Comune, sito a valle lungo la strada per il Capoluogo. Probabilmente potrebbe trattarsi di un antico accesso molto utile (perché nascosto) per il rifornimento dell’acqua o solo un sotterraneo.

Fonti: https://www.iluoghidelsilenzio.it/castello-di-poggio-san-dionisio-valfabbrica-pg/, http://www.comune.valfabbrica.pg.it/portfolio-item/poggio-san-dionisio/, http://valfabbrica.infoaltaumbria.it/Scopri_la_Citta/Dintorni/Poggio_San_Dionisio.aspx

Foto: la prima è presa da https://www.wikiwand.com/sh/Poggio_San_Dionisio,_Perugia, la seconda è presa da https://www.iluoghidelsilenzio.it/castello-di-poggio-san-dionisio-valfabbrica-pg/

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